Forse avrei fatto meglio a lasciar decantare le polemiche, affidando la mia posizione sulle diatribe che hanno costellato queste ultime pagine a una decisa approvazione dei contenuti del penultimo post di bludsak, ma alcune affermazioni reclamano soddisfazione, perciò eccomi qua di nuovo. ;-)
Evidentemente, qualcuno ha voluto sottolineare fin troppo la mia definizione colorita e pittoresca della Filiale di Piacenza, da me associata al termine “bolgia”, quando in realtà il mio sfogo scatenante la bagarre di cui sopra era legato in via esclusiva a una critica inerente alla politica della Banca in materia di assegnazioni.
Ho in seguito specificato, su richiesta di chiarimenti, che “…ho utilizzato la locuzione "bolgia piacentina" non solo perché la Filiale relativa fa ampio sfoggio di tutti i difetti standard delle STC, ma anche per la presenza di una insolitamente ingombrante rappresentanza sindacale.”. Ricordo che, pochi post prima, falbi-confsal aveva suggerito che avessi fatto ricorso alla parola: “"Bolgia" forse perché è una STC, quindi in pratica si conta soltanto. Da un lato c'è il lavoro alienante, dall'altro un notevole ristoro economico.”, quest’ultima caratteristica da me prontamente confermata. bludsak ha anche ricordato che: “Si era già parlato piuttosto male di Piacenza qualche milione di post fa: usando Piacenza come chiave dovresti poter trovare qualcosa (oltre all'importanza del parere di mmax);…”. Vi consiglio, se l’argomento vi interessa così visceralmente, di concretizzare la proposta di bludsak per conoscere il parere di altre campane –non dimenticate di prendere con le pinze le testimonianze un po’ datate-.
Stante questa doverosa premessa, veniamo ai fatti: a seguito della discussione sopra accennata, si sono susseguiti alcuni post, prima di strider, quindi di grog, in cui gli autori si sono dilettati nel tentativo di “screditare” la mia percezione della Filiale di Piacenza, nel caso di strider con argomentazioni a mio parere non pertinenti, rilievo che anche bludsak non ha mancato di rimarcare. A quel punto è entrato in gioco grog, il quale ha scritto:
1- “Mi sento chiamato in causa in quanto parte di quei 4/6 che non ritengono di essere confinati in una "bolgia" dantesca.”
Non comprendo come ciò che ho detto a riguardo ti abbia fatto sentire catapultato a forza nella discussione, di certo non era mia intenzione cooptarti. Voglio inoltre farti notare che io ho affermato che “non più dei 4/6 dei neofiti si trovano "perfettamente a proprio agio" in quel di Piacenza.”, ma ora tu mi assicuri che esattamente 4/6 di essi non ritengono di essere confinati in una "bolgia" dantesca -di nuovo un rimando evitabile a un’espressione il cui senso avevo già da tempo specificato-.
2- “Comincio con l'appoggiare, se mai ne avesse bisogno, il collega Strider nel suo intento di smontare delle considerazioni frutto di una insoddisfazione del tutto personale.”
Per quanto precedentemente riportato, credo che Strider ne avesse decisamente bisogno. Poi, ovvio che si sia trattato di considerazioni frutto di una insoddisfazione del tutto personale, ma che mi accomuna ad alcuni compagni di ventura, così come le tue sono frutto di una soddisfazione del tutto personale che si riscontra in altri colleghi -probabilmente, lo ammetto, la maggioranza della compagine piacentina, anche se non ne sono del tutto sicuro-.
3- “Le tue valutazioni, a mio parere non ancorate ad una situazione oggettiva dell'ambiente di lavoro e in larga parte fuorvianti per i futuri neoassunti, gettano benzina sul fuoco di una cattiva (e, sembra, diffusa all'interno della Banca) opinione sulla filiale di Piacenza, sorta forse per un passato del quale noi non abbiamo conoscenza diretta e che non trova riscontro nella situazione attuale.”
Quali valutazioni -suppongo negative-? Quelle sulla missione addestrativa nulla hanno a che vedere con la situazione oggettiva dell’ambiente di lavoro; quanto al fare “ampio sfoggio di tutti i difetti standard delle STC” non credo ci sia da discutere -a meno che non si voglia cavillare su quale possa essere una lista valida di difetti standard e se, per esempio, essa contenga la mansione “sollevare e spostare i cestoni con muletti a mano”-. Si può dibattere sulla veridicità o meno della “presenza di una insolitamente ingombrante rappresentanza sindacale”, ma non credo sia questo il luogo adatto, così come ritengo irrilevante per le scelte dei neoassunti discettare nel merito. In che modo dunque starei fuorviando, traviando, obnubilando i neoassunti? Confido in una risposta nel prosieguo. Intanto ribadisco una mia impressione: avete paludato di significati enfatizzati all’eccesso una mia uscita teatrale sviandone il senso precipuo. Non mi interessa cosa è accaduto nel passato -di cui altri sono depositari-, ma l’opinione che ho espresso deriva da una interpretazione del presente che non è solo mia.
4- “A mio modo di vedere, chiunque abbia un'esperienza da lavoro dipendente nel settore privato, non può non riconoscere alla BI alti standard di qualità generale del lavoro che sia a Piacenza o in altre filiali. Delle specificità di Piacenza in quanto STC eravamo perfettamente consapevoli al momento dell'assunzione quando abbiamo scelto, soppesando i pro e i contro, di esservi assegnati (poco rileva che tu ti sia sentito "costretto" dalle tue stesse valutazioni); con la, seppur breve, esperienza che mi ritrovo mi sento di affermare che non ho trovato in Piacenza STC niente di peggio di ciò che mi aspettavo e anzi, come Strider, ritengo ancora perfettamente valida la mia scelta. Ti aggiungo che, sebbene avessi come te e come altri, intenzione di chiedere il trasferimento alla scadenza del vincolo, non ne sono più tanto sicuro dopo aver visitato la Sede (regionale) della mia città e averne conosciuto i neo-viceassistenti.”
La prima e l’ultima frase del capoverso non avvalorano in alcun modo la tua tesi -trattasi infatti rispettivamente di una considerazione condivisibile di carattere generale e di un intimo desideratum dettato da una esperienza deludente-. Per il resto, forse ti stupirò: tuttora ritengo che Piacenza sia stata la scelta migliore per me e che la mia situazione, per quanto afferisce al rapporto dicotomico vita/lavoro, sia solo leggermente peggiore di quel che mi aspettassi. La tua obiezione di maniera “poco rileva che tu ti sia sentito "costretto" dalle tue stesse valutazioni”, basata sulla convinzione dell’esistenza, nel mio caso specifico, di una scelta reale e totalmente scorrelata da altre considerazioni, crolla in virtù della necessità pragmatica di accedere al mondo del lavoro in pianta stabile che mi ha obbligato a calcolare e selezionare il male minore.
5- “Quanto alla scarsa efficacia addestrativa delle missioni che lamenti, anche qui mi sento di contraddirti. Sebbene non abbia ancora ultimato le cinque settimane penso di aver acquisito una maggiore consapevolezza dell'attività complessiva della Banca (oltre a diverse conoscenze specifiche) utile non solo in vista di una eventuale futura assegnazione ad altra filiale, ma anche per le mansioni che svolgiamo (e quelle che svolgeremo) a Piacenza. Dunque non vedo le 5 settimane solo in termini di premio economico (diarie) o di simpatico diversivo. L'attività di contazione non impedisce poi, a mio parere, di mantenere "vive" o approfondire le conoscenze acquisite nei ritagli di tempo, magari con l'aiuto di seminari formativi che l'attuale Direzione sembra intenzionata a promuovere.”
Sul carattere “informativo” della missione nulla da eccepire. Invece, sulle possibilità di avere a disposizione un bagaglio di competenze saldo dopo un paio d’anni di scarso utilizzo delle stesse, da ex educatore, nutro seri dubbi.
6-“ In conclusione, Piacenza, anche come città, non è affatto male; condivido l'ottimismo di Strider così come le sue considerazioni su palazzo Mandelli (d'accordo che l'estetica dell'edificio in cui si lavora non è fondamentale, ma non guasta affatto) mentre non condivido il tuo modo di ritenerti "esiliato" e "costretto" e le tue lamentele direi quasi da "sindacalista ingombrante" che contrastano poi con le tue indubbie qualità in altri ambiti e con il tuo impegno sul lavoro.”
Sulle meraviglie estetiche di Palazzo Mandelli si è discusso fin troppo, meglio soprassedere. Le mie lamentele da “sindacalista ingombrante”, invece, sembra che abbiano stuzzicato la fantasia di almeno due segreterie sindacali nazionali, staremo a vedere.
Evidentemente, qualcuno ha voluto sottolineare fin troppo la mia definizione colorita e pittoresca della Filiale di Piacenza, da me associata al termine “bolgia”, quando in realtà il mio sfogo scatenante la bagarre di cui sopra era legato in via esclusiva a una critica inerente alla politica della Banca in materia di assegnazioni.
Ho in seguito specificato, su richiesta di chiarimenti, che “…ho utilizzato la locuzione "bolgia piacentina" non solo perché la Filiale relativa fa ampio sfoggio di tutti i difetti standard delle STC, ma anche per la presenza di una insolitamente ingombrante rappresentanza sindacale.”. Ricordo che, pochi post prima, falbi-confsal aveva suggerito che avessi fatto ricorso alla parola: “"Bolgia" forse perché è una STC, quindi in pratica si conta soltanto. Da un lato c'è il lavoro alienante, dall'altro un notevole ristoro economico.”, quest’ultima caratteristica da me prontamente confermata. bludsak ha anche ricordato che: “Si era già parlato piuttosto male di Piacenza qualche milione di post fa: usando Piacenza come chiave dovresti poter trovare qualcosa (oltre all'importanza del parere di mmax);…”. Vi consiglio, se l’argomento vi interessa così visceralmente, di concretizzare la proposta di bludsak per conoscere il parere di altre campane –non dimenticate di prendere con le pinze le testimonianze un po’ datate-.
Stante questa doverosa premessa, veniamo ai fatti: a seguito della discussione sopra accennata, si sono susseguiti alcuni post, prima di strider, quindi di grog, in cui gli autori si sono dilettati nel tentativo di “screditare” la mia percezione della Filiale di Piacenza, nel caso di strider con argomentazioni a mio parere non pertinenti, rilievo che anche bludsak non ha mancato di rimarcare. A quel punto è entrato in gioco grog, il quale ha scritto:
1- “Mi sento chiamato in causa in quanto parte di quei 4/6 che non ritengono di essere confinati in una "bolgia" dantesca.”
Non comprendo come ciò che ho detto a riguardo ti abbia fatto sentire catapultato a forza nella discussione, di certo non era mia intenzione cooptarti. Voglio inoltre farti notare che io ho affermato che “non più dei 4/6 dei neofiti si trovano "perfettamente a proprio agio" in quel di Piacenza.”, ma ora tu mi assicuri che esattamente 4/6 di essi non ritengono di essere confinati in una "bolgia" dantesca -di nuovo un rimando evitabile a un’espressione il cui senso avevo già da tempo specificato-.
2- “Comincio con l'appoggiare, se mai ne avesse bisogno, il collega Strider nel suo intento di smontare delle considerazioni frutto di una insoddisfazione del tutto personale.”
Per quanto precedentemente riportato, credo che Strider ne avesse decisamente bisogno. Poi, ovvio che si sia trattato di considerazioni frutto di una insoddisfazione del tutto personale, ma che mi accomuna ad alcuni compagni di ventura, così come le tue sono frutto di una soddisfazione del tutto personale che si riscontra in altri colleghi -probabilmente, lo ammetto, la maggioranza della compagine piacentina, anche se non ne sono del tutto sicuro-.
3- “Le tue valutazioni, a mio parere non ancorate ad una situazione oggettiva dell'ambiente di lavoro e in larga parte fuorvianti per i futuri neoassunti, gettano benzina sul fuoco di una cattiva (e, sembra, diffusa all'interno della Banca) opinione sulla filiale di Piacenza, sorta forse per un passato del quale noi non abbiamo conoscenza diretta e che non trova riscontro nella situazione attuale.”
Quali valutazioni -suppongo negative-? Quelle sulla missione addestrativa nulla hanno a che vedere con la situazione oggettiva dell’ambiente di lavoro; quanto al fare “ampio sfoggio di tutti i difetti standard delle STC” non credo ci sia da discutere -a meno che non si voglia cavillare su quale possa essere una lista valida di difetti standard e se, per esempio, essa contenga la mansione “sollevare e spostare i cestoni con muletti a mano”-. Si può dibattere sulla veridicità o meno della “presenza di una insolitamente ingombrante rappresentanza sindacale”, ma non credo sia questo il luogo adatto, così come ritengo irrilevante per le scelte dei neoassunti discettare nel merito. In che modo dunque starei fuorviando, traviando, obnubilando i neoassunti? Confido in una risposta nel prosieguo. Intanto ribadisco una mia impressione: avete paludato di significati enfatizzati all’eccesso una mia uscita teatrale sviandone il senso precipuo. Non mi interessa cosa è accaduto nel passato -di cui altri sono depositari-, ma l’opinione che ho espresso deriva da una interpretazione del presente che non è solo mia.
4- “A mio modo di vedere, chiunque abbia un'esperienza da lavoro dipendente nel settore privato, non può non riconoscere alla BI alti standard di qualità generale del lavoro che sia a Piacenza o in altre filiali. Delle specificità di Piacenza in quanto STC eravamo perfettamente consapevoli al momento dell'assunzione quando abbiamo scelto, soppesando i pro e i contro, di esservi assegnati (poco rileva che tu ti sia sentito "costretto" dalle tue stesse valutazioni); con la, seppur breve, esperienza che mi ritrovo mi sento di affermare che non ho trovato in Piacenza STC niente di peggio di ciò che mi aspettavo e anzi, come Strider, ritengo ancora perfettamente valida la mia scelta. Ti aggiungo che, sebbene avessi come te e come altri, intenzione di chiedere il trasferimento alla scadenza del vincolo, non ne sono più tanto sicuro dopo aver visitato la Sede (regionale) della mia città e averne conosciuto i neo-viceassistenti.”
La prima e l’ultima frase del capoverso non avvalorano in alcun modo la tua tesi -trattasi infatti rispettivamente di una considerazione condivisibile di carattere generale e di un intimo desideratum dettato da una esperienza deludente-. Per il resto, forse ti stupirò: tuttora ritengo che Piacenza sia stata la scelta migliore per me e che la mia situazione, per quanto afferisce al rapporto dicotomico vita/lavoro, sia solo leggermente peggiore di quel che mi aspettassi. La tua obiezione di maniera “poco rileva che tu ti sia sentito "costretto" dalle tue stesse valutazioni”, basata sulla convinzione dell’esistenza, nel mio caso specifico, di una scelta reale e totalmente scorrelata da altre considerazioni, crolla in virtù della necessità pragmatica di accedere al mondo del lavoro in pianta stabile che mi ha obbligato a calcolare e selezionare il male minore.
5- “Quanto alla scarsa efficacia addestrativa delle missioni che lamenti, anche qui mi sento di contraddirti. Sebbene non abbia ancora ultimato le cinque settimane penso di aver acquisito una maggiore consapevolezza dell'attività complessiva della Banca (oltre a diverse conoscenze specifiche) utile non solo in vista di una eventuale futura assegnazione ad altra filiale, ma anche per le mansioni che svolgiamo (e quelle che svolgeremo) a Piacenza. Dunque non vedo le 5 settimane solo in termini di premio economico (diarie) o di simpatico diversivo. L'attività di contazione non impedisce poi, a mio parere, di mantenere "vive" o approfondire le conoscenze acquisite nei ritagli di tempo, magari con l'aiuto di seminari formativi che l'attuale Direzione sembra intenzionata a promuovere.”
Sul carattere “informativo” della missione nulla da eccepire. Invece, sulle possibilità di avere a disposizione un bagaglio di competenze saldo dopo un paio d’anni di scarso utilizzo delle stesse, da ex educatore, nutro seri dubbi.
6-“ In conclusione, Piacenza, anche come città, non è affatto male; condivido l'ottimismo di Strider così come le sue considerazioni su palazzo Mandelli (d'accordo che l'estetica dell'edificio in cui si lavora non è fondamentale, ma non guasta affatto) mentre non condivido il tuo modo di ritenerti "esiliato" e "costretto" e le tue lamentele direi quasi da "sindacalista ingombrante" che contrastano poi con le tue indubbie qualità in altri ambiti e con il tuo impegno sul lavoro.”
Sulle meraviglie estetiche di Palazzo Mandelli si è discusso fin troppo, meglio soprassedere. Le mie lamentele da “sindacalista ingombrante”, invece, sembra che abbiano stuzzicato la fantasia di almeno due segreterie sindacali nazionali, staremo a vedere.
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