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Trust 2.0

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    Trust 2.0

    "Il contratto di affidamento fiduciario - afferma il professore….. - permette di risolvere questioni che fino a qualche anno fa non potevano essere gestite dal punto di vista legale. Sono molteplici i casi che potrebbero presentarsi nella vita di tutti i giorni. Penso ai casi di anziani che, non del tutto autosufficienti, decidono di sposarsi con la propria badante,non italiana. In questo caso prima del matrimonio un amico, un parente potrebbe essere nominato curatore dei suoi beni, a scopo tutelativo. Ma i casi in cui puo' essere utilizzato nella vita di tutti i giorni sono molteplici, ma occorre superare difficolta' culturali e di abitudini professionali".I casi in cui l'affidamento fiduciario puo' essere utilizzato sono tutti riconducibili alla difesa dei diritti e dei beni dei soggetti che in un particolare momento della loro vita si trovano in un momento di debolezza, odi bisogno a causa di temporanei o permanenti impedimenti fisici o mentali oche vogliono realizzare un programma meritevole, che puo' ben andare al di la'della loro vita."Utilizzare il contratto di affidamento fiduciario -conclude il professore - permette di mettere finalmente in soffitta anni di patti simulati e di interposizioni contrattuali prive di qualsiasi efficienza.Ma devono essere i notai i primi a diffondere una nuova cultura del diritto,degna di un paese civile ed evoluto come l'Italia. A guadagnarci e' l'intera collettivita' nei cui confronti abbiamo il dovere di dare la risposta giusta per i problemi che la vita presenta".

    Mi consenta professore….potrebbe essere utilizzato come Trust 2.0, ovverosia accanto al trust soggetto Ires potrebbe raffigurarsi l’ipotesi in cui il trust non sia soggetto (ad ires), in quanto il patrimonio, pur segregato,è economicamente e giuridicamente riferibile al disponente o ai beneficiari con affidamenti in amministrazione al trustee. In tali ipotesi il trust 2.0 non sarebbe riconducibile alla disciplina dell’art 73 del tuir, ma il suo trattamento fiscale andrebbe ricostruito secondo i principi dell’ordinamento applicabile al mandato di amministrazione, ragion per cui, e quindi conseguentemendo, ovverosia, ehem, ehm….me so scordato quello che volevo dire….sarà l’età.

    #2
    Troppo giù sto post....ma nessuno scrive?
    Quindi se ho capito bene forme di segregazione patrimoniale che troverebbero sostegno normativo non sulla convenzione dell'Aja bensì sull'art 1322 cc....de gustibus non disputandum.

    Passando ad altro avrei una domanda da porvi...passando di pala in frasca....

    "Gli enti non commerciali, infatti, continuano a concorrere alla formazione della base imponibile i redditi fondiari, di capitale, di impresa e diversi, secondo le regole di determinazione contenute nel Titolo I del TUIR (artt. 143 e ss).Ciò nonostante, a norma dell’art. 4, comma 1, lettera q), D.Lgs. n. 344 del 2003, recante disposizioni di carattere transitorio, fino a quando non verrà attuato il principio della legge delega che prevede la loro inclusione tra i soggetti passivi dell’imposta sul reddito (IRE), gli utili percepiti dagli enti non commerciali nel limite del 95% del relativo ammontare non concorrono alla formazione del reddito complessivo imponibile, in quanto esclusi, anche se conseguiti nell’esercizio di impresa"
    Domanda: ma non è stata accantonata la riforma?
    Iniziamo da qua va….

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      #3
      OPERAZIONE ALL BLACKS

      L'immagine è troppo piccola e non è possibile leggere il nome degli anziani non del tutto autosufficienti......

      _1390237421036_trust_gdf.JPG

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        #4
        http://www.fiscooggi.it/files/u27/ra...01.2014_06.pdf

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          #5
          Barzelletta che girava tempo fa a Bruxelles...
          Qual'è la differenza tra gli ordinamenti giuridici francese, tedesco, cinese e Italiano?

          In Germania tutto è vietato, tranne quello che è permesso
          In Cina tutto è vietato, anche quello che è permesso
          In Francia tutto è permesso, tranne quello che è espressamente vietato
          In Italia tutto è permesso, anche quello che è vietato

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            #6
            Madonna Ciccio.....ma si dicono queste cose?...Io rivoglio le letterine...secondo me si in fondo in fondo si amano.

            leggere tutto....se non se ha voglia da pag 489 e ss ...(ivi comprese le note)

            http://www.il-trust-in-italia.it/Dot...one%202012.pdf

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              #7
              Dolcenera - L'amore è un gioco - YouTube

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                #8
                Di Matthew Allen, swissinfo.ch

                Dopo aver già allentato il suo segreto bancario, la Svizzera non intende fare altre concessioni fino a quando la lotta internazionale contro l’evasione fiscale non prenderà di mira anche i trust. Finora queste istituzioni anglosassoni sono state risparmiate dai governi.

                Negli ultimi anni, la Svizzera è stata accusata a più riprese di far uso di tatticismi per salvaguardare il suo segreto bancario e rinviare il più possibile l’introduzione dello scambio automatico d’informazioni con le autorità fiscali degli altri Stati. Anche i più ardenti sostenitori di una riforma fiscale ammettono tuttavia che il modello dei trust è stato finora alquanto risparmiato dall’offensiva lanciata a livello internazionale per combattere l’evasione fiscale.

                "Finora vi è stata una disparità tra la lotta al segreto bancario e quella contro gli strumenti fiscali impiegati dai paesi anglosassoni", dichiara Markus Meinzer, consulente di Tax Justice Network, un’organizzazione basata in Gran Bretagna che si batte per una maggiore giustizia fiscale.

                Da parte svizzera si teme che, in caso di adesione allo scambio automatico d’informazioni fiscali con gli altri paesi, molti patrimoni lasceranno le banche elvetiche per trovare rifugio nei numerosi costrutti offshore offerti da alcuni paradisi fiscali.

                La segretezza è da tempo un valore apprezzato da molti ricchi clienti, che cercano di proteggere i loro averi dalle brame non solo di esattori delle tasse, ma anche di governi instabili, rivali professionali, ex coniugi e famigliari litigiosi.

                Solo in superficie
                L'opacità di trust, società fittizie e altri costrutti di evasione fiscale non è sfuggita agli occhi dei governi, molti dei quali hanno chiesto o adottato delle modifiche legali per tentare di far luce negli angoli più oscuri delle attività di gestione patrimoniale.

                In questa direzione si iscrivono anche la nuova direttiva adottata dall’Unione europea sulla fiscalità del risparmio dei cittadini residenti all’estero e la normativa FATCA (Foreign Account Tax Compliance Act), in base alla quale gli Stati uniti esigono dagli altri paesi tutte le informazioni fiscali relative ai cittadini americani espatriati. Perfino in Gran Bretagna, dove sono nati i trust, le autorità chiedono maggiore trasparenza dalle sue numerose giurisdizioni d’oltremare, specializzate nell’“ottimizzazione” fiscale.

                Secondo John Christensen, direttore di Tax Justice Network, queste normative rappresentano un passo avanti, ma si limitano finora ad affrontare i problemi solo in superficie.

                "Le regolamentazioni sono frammentarie e lasciano aperte molte scappatoie", sottolinea Christensen. "Bisognerà ancora vedere in che misura FATCA risolverà i problemi, dal momento che è ancora in fase d’introduzione e si applicherà in modo diverso per le singole giurisdizioni".

                "Da come stanno andando attualmente le cose, se fossi un consulente finanziario, consiglierei ai miei clienti di far uso di un trust offshore per sfuggire alle autorità fiscali”.
                Trust anglosassoni
                Il modello anglosassone dei trust risale al 13° secolo: alcuni cavalieri inglesi in partenza per le crociate avevano affidato i loro beni nelle mani di terzi, con l’incarico di gestirli a beneficio dei loro famigliari, nel caso in cui non dovessero tornare a casa.

                Nel corso dei secoli successivi, nella legislazione inglese si è sviluppato un insieme di regolamentazioni dei trust, sempre più impiegati come strumento di gestione patrimoniale e di risoluzione di controversie finanziarie e giuridiche.

                I trust sono stati sempre più utilizzati dall'aristocrazia per mantenere il controllo di proprietà e beni detenuti in vari paesi e per gestire la ripartizione di eredità all’interno delle famiglie.

                Nel 20° secolo, i trust hanno cominciato ad essere sempre più usati anche per sfuggire al rapido aumento delle imposte di successione, separando legalmente i beni dai loro detentori.

                Il fondo fiduciario non ha una personalità giuridica distinta, esiste solo un contratto tra la persona che ha costituito il patrimonio e il fiduciario riconosciuto dal sistema legale anglosassone.

                Strutture con uno scopo simile, in particolare le fondazioni, esistono anche nel diritto germanico, in base al quale sussistono però delle persone giuridiche.


                Registri pubblici
                Secondo Markus Meinzer, per costringere i trust ad applicare le nuove regole di trasparenza, sarebbero necessari dei registri pubblici, in cui figurano i nomi dei beneficiari. "Senza tali registri, si possono stabilire numerose norme sulla carta, ma qualsiasi sorveglianza rimane impossibile”.

                Sia Christensen che Meinzer sottolineano che le nuove norme europee sulla tassazione dei risparmi, concordate nel 2008, dovrebbero servire a migliorare la trasparenza sulle strutture opache offshore e ridurre le disparità di trattamento tra le banche private e i trust.

                A loro avviso, invece di ricorrere al tema dei trust per guadagnare tempo, la Svizzera dovrebbe aderire allo scambio automatico d’informazioni fiscali, imprimendo uno slancio ai tentativi in corso di ripulire il settore finanziario.

                Attualmente, il governo svizzero non sembra però intenzionato a fare la prima mossa e continua ad insistere sulla necessità di adottare dapprima degli standard internazionali sullo scambio d’informazioni fiscali, che coprano tutte le giurisdizioni e tutti gli strumenti finanziari.

                La ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf ha ripetutamente chiesto una più dura regolamentazione per trust, società fittizie e altre simili strutture finanziarie, volte a nascondere i patrimoni dagli occhi delle autorità fiscali.

                In occasione della riunione dei ministri delle finanze del G20 e dei governatori delle banche centrali, tenuta in aprile a Washington, Eveline Widmer-Schlumpf ha ribadito le critiche svizzere nei confronti dei centri finanziari offshore che si basano sul diritto anglosassone. “L'identificazione dei beneficiari dei trust deve essere migliorata in molti paesi", ha affermato.
                Mele marce
                Le rivelazioni pubblicate all’inizio di quest’anno dalla stampa internazionale, sulla base dei documenti Offshore Leaks, hanno permesso in parte di far luce non solo sulle attività dei trust, ma anche su quelle di banche, gestori patrimoniali e avvocati. Vari evasori fiscali avrebbero fatto ricorso anche ai servizi di consulenti fiscali svizzeri per nascondere dei fondi in strutture opache oltreoceano.

                Alexandre von Heeren , presidente dell'Associazione svizzera delle società fiduciarie, deplora le carenze legislative che hanno permesso ad alcune “mele marce” di operare in modo non etico in Svizzera.

                "È un peccato che i trust vengano considerati delle strutture impiegate per eludere il fisco”, dichiara von Heeren."Trust e segretezza non hanno nulla a che vedere l’uno l’altro".

                Invece di criticare i trust, l’esperto preferirebbe che anche la Svizzera adottasse queste forme giuridiche. Un’idea sostenuta condivisa anche da alcuni parlamentari, che hanno presentato recentemente delle mozioni, in cui chiedono l’introduzione di nuove leggi per permettere ai trust di operare anche in Svizzera.

                Il governo si è espresso contro queste mozioni, sostenendo che potrebbe attrarre ulteriormente diffidenza e sospetti nei confronti del settore finanziario svizzero.

                "Il governo non affronterà la questione in quanto considera i trust una patata bollente", afferma von Heeren. "Spera soltanto che i trust spariranno, ma ciò non succederà".

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                  #9
                  J-Ax Feat. Enzo Jannacci - Desolato (Testo) - YouTube

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                    #10
                    The Kilkennys - Ceili Dancing Reel - YouTube

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