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"Double Irish"?Commenta
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La Consob ha deciso di rafforzare la trasparenza ed ora sul sito nella sezione " Azionariato società quotate" possiamo leggere la natura del trust, i poteri dei trustee, l'idendità dei beneficiari, l'eventuale guardiano, le eventuali sovrapposizioni di ruoli o di cariche in capo al medesimo soggetto nel trust e nelle società del gruppo. Bene, meglio tardi che mai.
Signori, non basta...ora tocca al Governo.
L'avevo già scritto...." Gli enti non commerciali (e quindi la maggioranza dei Trust) continuano,in virtù di una norma transitoria,a far concorrere nella loro base imponibile, solo il 5% dei dividendi percepiti (il 95% è detassato).
La norma, era considerata transitoria, poichè collegata ad una riforma del fisco, voluta da Tremonti, mai più attuata.
Pur tralasciando l'aspetto paradossale di una norma di legge ( norma transitoria collegata ad una riforma che non esiste più) è l'aspetto agevolativo ad essere bizzarro , per non dire altro...Vogliono recuperare entrate tributarie....ma perchè non iniziate a recuperare queste? E' mai possibile che entità, come i trust, possano detenere partecipazioni (addirittura in società quotate),ed avere un trattamento così di favore? La protezione dei disabili...mè dottò faccimm ambress....
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Un primo importante passo è stato fatto oggi, in commissione a Bruxelles, per la lotta all’evasione fiscale. Le Commissioni economica e liberta’ civili del Parlamento europeo infatti, hanno approvato il testo legislativo che decreta la fine dell’anonimato dei proprietari di societa’ off-shore, fondazioni e trust. Tutte le società e i trust, se sarà approvata la norma votata oggi, dovranno essere presenti nei registri pubblici dei paesi membri.
Il prossimo passo sarà a marzo, quando il parlamento voterà il provvedimento in seduta plenaria. Poi la parola passerà ai nuovi eletti, a coloro che entreranno in parlamento con le elezioni di maggio; a loro toccherà portare avanti i negoziati con i vari governi. Le nuove regole si applicheranno a tutte le banche e alle istituzioni finanziarie oltreche’ ai revisori dei conti, legali, contabili, notai, consulenti fiscali, gestori di fondi, agenti immobiliari. E’ incluso anche il settore del gioco d’azzardo con l’eccezione dei casino’.
Quindi... prossimi funzionari, a voi l'individuazione del nuovo giocattolino.Commenta
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Un compitino per il fine settimana....
Si alza il velo
sul Trust LandiLAVORO
Appartengono tutti alla famiglia i beneficiari del Trust Landi, lo strumento societario regolato dalla legge del Jersey costituito all’inizio del 2012 a Milano dal presidente degli Industriali e della Camera di Commercio di Reggio Stefano Landi. Al trust sono stati trasferiti i pacchetti azionari di Girefin e Gireimm, due finanziarie attraverso le quali la famiglia detiene il 59% della Landi Renzo e il 15% di Best Union. Partecipazioni che hanno un valore di mercato vicino ai 200 milioni di euro. Nei mesi scorsi la Consob aveva imposto un giro di vite in materia di trasparenza, dopo che più di un soggetto aveva utilizzato i trust, spesso domiciliati nei paradisi fiscali, per schermare i veri azionisti della società.
In questo caso, scoperte le carte, non ci sono misteri. I disponenti (settlor), cioè coloro che hanno trasferito la proprietà dei beni, sono Landi e la madre Giovannina Domenichini. Il gestore (trustee), colui che acquista la proprietà e la gestisce a vantaggio di terzi, è lo stesso numero uno di via Toschi. I beneficiari, come si diceva, sono invece tutti membri della famiglia Landi. Il trust è di tipo irrevocabile e affida a Landi pieni poteri nella gestione del patrimonio. Con alcuni limiti, però: in caso di vendita o di permuta della totalità delle azioni Girefin, la partecipazione che garantisce alla famiglia il controllo della Landi Renzo, lo stesso Landi avrebbe bisogno del consenso scritto degli altri componenti della famiglia indicati come beneficiari e dell’avvocato Alfredo Bassi, che ricopre il ruolo di guardiano (protector) del trust e ha il compito di controllare l’operato del gestore.
La decisione di segregare le partecipazioni azionarie sembra dunque rispondere ad esigenze di carattere ereditario e, più in generale, di gestione del passaggio generazionale. Resta da capire perchè, per fare questo, si sia deciso di fare ricorso ad uno strumento societario che applica la legge del paradiso fiscale del Jersey.
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Che domande....perchè è previsto dalla legge utilizzare una legge straniera per regolare il trust....la domanda da fare non è questa...Commenta
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La domanda da fare è : La legge di Jersey rispetta i requisiti minimi previsti dalla legge di ratifica della Convenzione dell'Aja?
fra tutti...Disponente = trustee?
Vi è una pronuncia della Cassazione che snobba completamente la ricostruzione dottrinaria dei doppi poteri (fiduciari e personali) e butta giù il trust in caso di sovrapposizione delle figure come sopra.....credo sia del 2011... e se non ricordo male la ricostruzione si limitava alla lettera della norma convenzionale, che davvero è di una chiarezza disarmante : Il trust deve essere posto sotto il controllo del trustee. E mò?Commenta
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Cambiando argomento, leggevo oggi che continuano le fuitine dei capitali su conti svizzeri ma non avevano detto gli svizzeri che dovevano collaborare?Commenta
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