Buongiorno a tutti! Ringrazio tutti quelli che partecipano attivamente al forum, grazie delle puntuali spiegazioni, delle domande allegate e delle dispense. Sarebbe meraviglioso riuscire a leggerle tutte! Questo luogo virtuale mi conforta quando sono un po' giù, non perdiamoci d'animo e aiutiamoci a vicenda. Buona giornata (per me oggi non di studio purtroppo per tanti altri impegni)
Ciao Anto.....tranquilla, nessuno le studia tutte le dispense!!!
Basta darci uno sguardo e carpire solo quello che in una non è scritto in un ' altra...devono servire per ripassare/approfondire...per chi trova il tempo...
Salve a tutti
avrei bisogno di avere un'idea chiara sulla differenza fra Competenza Temporale e Competenza Economica
la competenza temporale: momento di rilevazione dei costi in relazione all'effettiva disponibilità dei Fattori Produttivi e i Ricavi in relazione alla loro realizzazione
per
Competenza Economica si parla sono di effettiva correlazione fra costi e ricavi?
Salve a tutti
avrei bisogno di avere un'idea chiara sulla differenza fra Competenza Temporale e Competenza Economica
la competenza temporale: momento di rilevazione dei costi in relazione all'effettiva disponibilità dei Fattori Produttivi e i Ricavi in relazione alla loro realizzazione
per
Competenza Economica si parla sono di effettiva correlazione fra costi e ricavi?
mi potete aiutare?
Gran bella domanda...
Allora, diciamo che la competenza economica, in qualche modo, include quella temporale.
Competenza economica, intesa come correlazione costi e ricavi, è ben espressa dalla rilevazione a fine anno delle rimanenze finali.
Infatti, durante l'anno ho comprato 1.000 di merci ed ho conseguito 2.000 di ricavi. Tuttavia, l'azienda non ha utilizzato tutte le 1.000 di merci per conseguire quei ricavi.
Quindi, si rilevano le merci rimaste in magazzino per rettificare quelle 1.000 che dopo l'inventario risultano pari a 500. Che significa? Significa che quelle 1.000 non sono correlate a 2.000 di ricavi, perché ho usato solo la metà delle merci.
Che si fa? Si rettificano gli acquisti con la scrittura: Merci a Merci c/Rim. Fin. per 500. In questo modo, le 500 delle merci consumate sono correlate ai 2.000 dei ricavi, cioè vi è competenza economica.
Competenza Temporale: vale tutto il discorso fatto prima per la correlazione costi-ricavi, ma in questo caso, c'è anche il fattore tempo.
Tipici esempi sono ratei e risconti. Esempio del fitto passivo pagato anticipatamente per 900 con periodo 31-10-2011 => 31-01-2012
La quota di competenza del 2011 è 600 e, quindi, questa somma si correla ai ricavi che ho conseguito in questo esercizio (perché il fabbricato mi è servito per produrre e vendere).
Ma c'è anche il fattore tempo che mi costringe ad imputare le restanti 300 all'esercizio successivo.
In sintesi, le rimanenze di merci le reinvio al prossimo esercizio per interno e non c'è problema di tempo (mi serviranno tutte l'anno prossimo); mentre, per ratei e risconti, il fatto di riferirsi ad elementi legati al tempo, mi costringere a considerare anche la competenza temporale.
Allora, diciamo che la competenza economica, in qualche modo, include quella temporale.
Competenza economica, intesa come correlazione costi e ricavi, è ben espressa dalla rilevazione a fine anno delle rimanenze finali.
Infatti, durante l'anno ho comprato 1.000 di merci ed ho conseguito 2.000 di ricavi. Tuttavia, l'azienda non ha utilizzato tutte le 1.000 di merci per conseguire quei ricavi.
Quindi, si rilevano le merci rimaste in magazzino per rettificare quelle 1.000 che dopo l'inventario risultano pari a 500. Che significa? Significa che quelle 1.000 non sono correlate a 2.000 di ricavi, perché ho usato solo la metà delle merci.
Che si fa? Si rettificano gli acquisti con la scrittura: Merci a Merci c/Rim. Fin. per 500. In questo modo, le 500 delle merci consumate sono correlate ai 2.000 dei ricavi, cioè vi è competenza economica.
Competenza Temporale: vale tutto il discorso fatto prima per la correlazione costi-ricavi, ma in questo caso, c'è anche il fattore tempo.
Tipici esempi sono ratei e risconti. Esempio del fitto passivo pagato anticipatamente per 900 con periodo 31-10-2011 => 31-01-2012
La quota di competenza del 2011 è 600 e, quindi, questa somma si correla ai ricavi che ho conseguito in questo esercizio (perché il fabbricato mi è servito per produrre e vendere).
Ma c'è anche il fattore tempo che mi costringe ad imputare le restanti 300 all'esercizio successivo.
In sintesi, le rimanenze di merci le reinvio al prossimo esercizio per interno e non c'è problema di tempo (mi serviranno tutte l'anno prossimo); mentre, per ratei e risconti, il fatto di riferirsi ad elementi legati al tempo, mi costringere a considerare anche la competenza temporale.
Sono stato chiaro? Boh...
La spiegazione e gli esempi vanno bene, occhio però che il fattore tempo è fondamentale in entrambi gli esempi fatti.
I due principi originano dal fatto che la gestione aziendale è continua nel tempo, ma che per esigenze contabili/fiscali/amministrative la "vita" dell'azienda viene artificialmente suddivisa in esercizi, coincidenti di solito con l'anno solare.
I fatti aziendali danno luogo a manifestazioni finanziarie: ossia entrate/uscite di denaro, o sorgere/estinguersi di debiti/crediti. Questa è la gestione finanziaria.
Ciò che a noi interessa però è la determinazione del REDDITO D'ESERCIZIO, che si origina dalla differenza fra RICAVI E COSTI (GESTIONE ECONOMICA, che è diciamo così "l'altra faccia della medaglia"). Il principio di competenza prescrive appunto che ci debba essere correlazione fra gli stessi, ossia che i ricavi ottenuti nell'esercizio, siano correlati ai rispettivi costi sostenuti per l'ottenimento di questi ricavi.
Ora, il problema è che non tutti i costi maturati hanno manifestazione finanziaria nello stesso esercizio, così come non tutti i ricavi: cioè io posso avere un'uscita di cassa per l'acquisto di un servizio, che però avrà la sua utilità non interamente nello stesso anno. Come può darsi che io utilizzi un bene o servizio quest'anno, senza aver sborsato un euro per il suo acquisto (pagamento posticipato). Sorge allora l'esigenza di fare delle rettifiche/integrazioni in modo da tener conto della competenza economica, in modo da correlare correttamente i costi e i ricavi dell'esercizio... cosa che non è possibile considerando solo la manifestazione finanziaria. Di esempi ce ne sono tanti: i ratei e i risconti, le rimanenze di merci, le quote di ammortamento dei cespiti ecc. ecc. Tutte queste registrazioni di fine (e inizio) anno, hanno appunto questa finalità..
La spiegazione e gli esempi vanno bene, occhio però che il fattore tempo è fondamentale in entrambi gli esempi fatti.
I due principi originano dal fatto che la gestione aziendale è continua nel tempo, ma che per esigenze contabili/fiscali/amministrative la "vita" dell'azienda viene artificialmente suddivisa in esercizi, coincidenti di solito con l'anno solare.
I fatti aziendali danno luogo a manifestazioni finanziarie: ossia entrate/uscite di denaro, o sorgere/estinguersi di debiti/crediti. Questa è la gestione finanziaria.
Ciò che a noi interessa però è la determinazione del REDDITO D'ESERCIZIO, che si origina dalla differenza fra RICAVI E COSTI (GESTIONE ECONOMICA, che è diciamo così "l'altra faccia della medaglia"). Il principio di competenza prescrive appunto che ci debba essere correlazione fra gli stessi, ossia che i ricavi ottenuti nell'esercizio, siano correlati ai rispettivi costi sostenuti per l'ottenimento di questi ricavi.
Ora, il problema è che non tutti i costi maturati hanno manifestazione finanziaria nello stesso esercizio, così come non tutti i ricavi: cioè io posso avere un'uscita di cassa per l'acquisto di un servizio, che però avrà la sua utilità non interamente nello stesso anno. Come può darsi che io utilizzi un bene o servizio quest'anno, senza aver sborsato un euro per il suo acquisto (pagamento posticipato). Sorge allora l'esigenza di fare delle rettifiche/integrazioni in modo da tener conto della competenza economica, in modo da correlare correttamente i costi e i ricavi dell'esercizio... cosa che non è possibile considerando solo la manifestazione finanziaria. Di esempi ce ne sono tanti: i ratei e i risconti, le rimanenze di merci, le quote di ammortamento dei cespiti ecc. ecc. Tutte queste registrazioni di fine (e inizio) anno, hanno appunto questa finalità..
Ottime puntualizzazioni!
Diciamo che per chiarezza espositiva, ho cercato di suddividere gli esempi, poiché nel caso di ratei e risconti l'elemento temporale è più evidente, mentre l'esempio delle rimanenze è legato al going concern dell'azienda.
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