Il tutto senza impiegare i canali del sistema bancario e finanziario di trasferimento, così come previsto dalla normativa, ma avvalendosi di altri sistemi di comunicazione: utilizzando la diffusa applicazione internet “whatsapp”, bastava, per esempio, inviare l’immagine fotografica di un’“attestazione” della somma di denaro che doveva essere consegnata al beneficiario in Marocco e i funzionari delle “filiali” nord-africane del particolare “istituto di credito” provvedevano a consegnare, sul posto, al destinatario il “bonifico” a suo favore effettuato dall’Italia; i gruppi criminali trattenevano tuttavia commissioni “bancarie” che raggiungevano frequentemente una percentuale pari al 20% dell’importo trasferito. Elementi a sostegno delle ipotesi di reato oggetto di investigazione sono stati raccolti anche attraverso riscontri operati in diversi ambiti, quali il Porto di Genova e gli Aeroporti di Bologna, Firenze e Pisa.
http://www.gdf.gov.it/stampa/ultime-...ta-finanziaria
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