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Belsito e i due imprenditori sono accusati anche di riciclaggio perché avrebbero portato oltre confine, a Cipro e in Tanzania, parte dei soldi illecitamente ottenuti.
mi piacerebbe sapere come.....ahahahha
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...occio/3750650/
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioBelsito e i due imprenditori sono accusati anche di riciclaggio perché avrebbero portato oltre confine, a Cipro e in Tanzania, parte dei soldi illecitamente ottenuti.
mi piacerebbe sapere come.....ahahahha
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...occio/3750650/
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Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
Ne sanno una più del diavolo...
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SAN MARINO. E’ stata presentata nelle scorse settimane una interpellanza da parte di quattro membri di maggioranza della Commissione Antimafia relativa a contatti e scambio di e-mail tra un professionista sammarinese e uno stretto collaboratore del super latitante Matteo Messina Denaro. La richiesta dei Consiglieri non specifica di che professionista si tratti, per cui al momento non si hanno informazioni più precise sulle indagini descritte nell’interpellanza che parla di interessamento della Dia attraverso Interpol. Sentiti i presidenti degli Ordini dei commercialisti e degli avvocati, attendono dati più certi, ma allo stesso tempo non nascondono la preoccupazione per quanto enunciato dai consiglieri.
si chiamava u papunn ahahhahahahah
http://www.libertas.sm/notizie/2017/...rcialisti.html
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Il “trappolone” (fallito) a Gratteri
L’inchiesta di Catanzaro sulla massomafia precede di molto quella sul caso Consip. Ma un “blitz” cerca di mettere in mezzo il magistrato. Il fascicolo del Noe sul tavolo dell’aggiunto Bombardieri e il tentativo di intervistare il procuratore. Che non riceve i cronisti
CATANZARO Trae spesso in inganno l’aria bonaria e l’atteggiamento distratto, quasi svogliato, che caratterizzano Nicola Gratteri. Spingono i suoi interlocutori, collaboratori e avversari inclusi, a una pericolosa sottovalutazione. Se lo conosci bene, invece, sai che è prudente sino alla paranoia. Non accetta caramelle dagli sconosciuti e neanche un bicchiere d’acqua (il suo capo scorta, muovendosi con una naturalezza che sfida anche l’occhio più attento, sostituisce la bottiglietta dell’acqua quando il “Capo” siede a un convegno come relatore).
Anche la frase più antipatica, il ragionamento più impopolare, la battuta più irriverente, che Gratteri tira fuori davanti a un microfono, lungi dall’essergli sfuggita di controllo è, al contrario, frutto di riflessione e si pone come funzionale al raggiungimento di un obiettivo.
Come quando, lontano da Catanzaro e rispondendo a domande della conduttrice di Sky, dice: «Non ci possono essere fughe di notizie senza qualche connivenza interna. Non ci sono giornalisti attrezzati per rubare documenti. Dietro ogni fuga di notizie c’è la complicità o del magistrato o della polizia giudiziaria»
http://www.corrieredellacalabria.it/...ito-a-gratteri
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Notoriamente il Noe non è tra gli organi di polizia giudiziaria utilizzati da Gratteri che vuole un millimetrico rispetto dei rapporti istituzionali. Quando non ci sono reati ambientali da perseguire, Gratteri dialoga solo con lo Sco della Polizia di Stato, il Gico o il Goa della Guardia di Finanza e il Ros dei carabinieri oltre che, ovviamente, con i comandi territoriali delle tre forze di polizia.
Capita, invece, che sul tavolo del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, arriva una informativa del Noe centrale, firmata dagli eredi di “Ultimo” che riferisce degli appalti Consip, del supposto coinvolgimento di Tiziano Renzi e di un ruolo di mediatore che avrebbe svolto il massone calabrese Rocco Borgia, oggetto di perquisizione su mandato della Procura di Roma proprio per la vicenda Consip. La giustificazione per tale invio risiederebbe nel fatto che il “Noe” sarebbe a conoscenza di una indagine di Gratteri su logge deviate e massomafia. Prima domanda: chi ha detto al “Noe” di tale indagine? Seconda: che c’entrano gli atti dell’inchiesta Consip?
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