Una società X deduce dal proprio reddito d'impresa una fattura (pubblicità). Un giorno, si scoprirà come la società pubblicitaria fosse in realtà una mera cartiera
La società X....può dedurre il costo?
La società X...può detrarre l'iva?
Come spiegato dalla Ctr del Lazio, pronunciatasi a favore del cessionario che aveva detratto l’IVA rispetto a fatture inesistenti della cui inesistenza non era consapevole, il destinatario della fattura non ha il diritto di detrarre le imposte soltanto se è partecipe della frode o se ne ha consapevolezza.
L’onere della prova spetta dunque all’amministrazione finanziaria, che deve dimostrare la consapevolezza del contribuente che ha detratto le imposte, il quale doveva sapere di partecipare alla frode insieme a colui il quale ha emesso le fatture, così come precisato dalla Corte di Giustizia Europea, attraverso le Sentenze C-80/11 e C-142/11, e dalla Cassazione, con la Sentenza 28 marzo 2013, n. 7900.
in tali casi, poichè è difficile e dispendioso provare ciò, si procede in capo all'utilizzatore delle fatture false con un 41-bis dpr 600, contestando l'inerenza o meglio ancora con un giudizio di congruità della spesa....
intendevo che magari, data la natura di queste multinazionali, dovrebbero pensare di utilizzare altri criteri per tassarle. Google è uno dei miei migliori amici... non si può pensare che non abbia stabile organizzazione perché è in tutti i nostri computer.
E anche altre multinazionali hanno una natura simile. Non ho potuto fare a meno di pensarlo, dato che giorni fa ho letto quest'articolo...
l'ufficio può sindacare la congruità di una spesa per pubblicità? Se si, può l'ufficio utilizzare gli indici previsti dal DM per le SPESE DI RAPPRESENTANZA?
Differenze tra spese di pubblicità e spese di rappresentanza
Queste le salvo e poi rispondo più avanti...sto ripassando altro Rol e queste domande sono da programma avanzato...
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