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Il valigione del tirocinante

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    #81
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    meeeeeeeeee spunti .....
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      #82
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      OFF TOPIC

      Fisco, i patti con l’evasore e i finti controlli

      di Bruno Tinti | 14 agosto 2015

      Ogni anno l’evasione fiscale si mangia 150 miliardi solo per quanto riguarda le imposte sul reddito. L’11 per cento dei contribuenti italiani (le partite Iva) fa “nero”. Gli altri (89 per cento) sono lavoratori dipendenti e pensionati che vorrebbero evadere ma non possono. Tutto questo è fatto notorio e, quanto alle percentuali citate e all’ammontare dell’evasione, proveniente dalla stessa Agenzia delle Entrate. Che però…
      Prima di tutto assegna priorità negli accertamenti ai Grandi Contribuenti. Che non fanno “nero”. Eludono, non evadono.Delocalizzano sedi e siti di produzione per sfruttare vantaggi fiscali in altri Paesi, fanno transfer pricing (costi in Italia e ricavi all’estero), svalutazioni o sopravvalutazioni fasulle. Insomma imbrogliano. Ma si tratta di un contenzioso quasi esclusivamente giuridico, dall’esito incerto e che richiede procedimenti (dall’accertamento alla sentenza di Cassazione) lunghissimi. Con questo tipo di controlli, 150 miliardi di evasione abbiamo ogni anno e 150 miliardi resteranno.
      Bisogna andare a prendere i soldi dove si ha la certezza di trovarli:dove si fa il “nero”. Da pm l’ho fatto. Quattro pm, tre vigili urbani prestati dal Comune, quattro marescialli di Gdf, 500 processi in un anno, 150 milioni di euro accertati, una ventina direttamente sequestrati. Questo perché il “nero”, volendo, si trova facilmente; poi tocca al contribuente spiegare da dove viene. Facilmente? Certo, con le indagini bancarie e finanziarie, strumento esistente da 50 anni almeno. Si identificano i rapporti del contribuente con il sistema bancario e finanziario; e non solo i suoi ma anche quelli del suo nucleo familiare, parenti, persone che possono ragionevolmente aver operato per suo conto, dipendenti di fiducia, soci… Si fa la somma degli accrediti, la si confronta con i ricavi dichiarati e si chiede conto della differenza. Prestiti, eredità, vincite al gioco, donazioni (la fantasia degli evasori non ha limiti), purché provati (dal contribuente), vengono sottratti dal totale. Il resto è evasione, “nero”. Giuridicamente, nell’immancabile contenzioso tributario, non c’è partita, alla fine i soldi il Fisco li porta a casa. E poi le risorse che simili accertamenti richiedono assicurano un ottimo rapporto costi/benefici. Se una decina di persone (il mio team in Procura che però faceva anche altro, rapine e spaccio di droga continuavano…) ha potuto recuperare in un anno 150 milioni di euro (erano lire allora…), perché il Fisco non potrebbe fare altrettanto? Quanti dipendenti potrebbe utilizzare, 100 mila tra Agenzia e GdF? Fanno 10 mila team, 15 miliardi di “nero”, 8 miliardi di imposte e un importo più o meno analogo di sanzioni. Ogni anno. Con il resto delle risorse controllino i Grandi Contribuenti. E alla fine dell’anno facciano i conti.
      Allora, perché non si fa così? La risposta sta nelle linee guida dell’Agenzia delle Entrate: “Indagini finanziarie per l’attività di controllo. Devono essere utilizzate solo a seguito di un’attenta attività di analisi del rischio che faccia emergere significative anomalie dichiarative, preferibilmente quando è già in corso un’attività istruttoria dell’ufficio. Ugualmente, nei controlli agli esercenti arti e professioni, sarà utilizzato lo strumento delle indagini finanziarie solo quando la posizione fiscale è difficilmente riscontrabile con altre modalità istruttorie”.
      Dunque, secondo l’Agenzia, prima bisogna accertare “anomalie dichiarative” e – poi – si va a controllare in banca; prima si adottano “altre modalità istruttorie” e – poi – se non si accerta niente (ovviamente non si accerta niente, il “nero” si chiama così perché è nascosto) si va in banca. In altre parole, prima si lavora a vuoto e poi si fa sul serio. Schizofrenia? Pare di sì. Sempre nelle linee guida dell’Agenzia delle Entrate si legge: “L’impegno maggiore sarà riservato ai comportamenti evasivi più gravi, come quelli che provocano distorsioni alla libera concorrenza e danneggiano i contribuenti che adottano comportamenti leali con il Fisco”. È o non è la fotografia del popolo dell’Iva? I contribuenti danneggiati dalla distorsione della libera concorrenza (i prezzi più bassi praticabili da chi evade) sono i dentisti, gli avvocati, gli idraulici, i commercianti onesti, che non evadono; o i Grandi Contribuenti, con la loro brava sede all’estero e gli stabilimenti delocalizzati?

      Bruno non fare così che ti sale pressione....leggi ahahaha


      Viceversa, non si considerano abusive, in ogni caso, le operazioni giustificate da valide ragioni extrafiscali, non marginali, anche di ordine organizzativo o gestionale, che rispondono a finalità di miglioramento strutturale o funzionale dell'impresa, ovvero dell'attività professionale del contribuente.

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        #83
        Miii quanta bella roba da leggere. Avevo visto qualche novità sul sole ma molto accennata. Molto utile aver riaccorpato tutto, thanks

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          #84
          Grazie davvero! molto molto utile

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            #85
            off topic

            “Gli atti sono da annullare in quanto l’ufficio non ha risposto entro 220 giorni”. Con questa motivazione la Commissione tributaria provinciale di Milano ha annullato due cartelledell’Agenzia delle Entrate per un importo complessivo superiore ai 200mila euro. La sentenza numero 5667, depositata il 23 giugno scorso e firmata dall’ex magistrato del pool di Mani Pulite Piercamillo Davigo, ha infatti azzerato definitivamente ildebito di un imprenditore lombardo che si era visto recapitare dueavvisi di accertamento nel dicembre 2011.
            Ma che cosa è accaduto esattamente? Semplicemente l’Agenzia delle Entrate non ha risposto per tempo alle istanze di annullamento delle due cartelle esattoriali presentate all’incasso da Equitalia Nord. Così, sulla base della legge 228/2012, “le partite di cui al comma 537 sono annullate di diritto”. Nel caso all’esame della Commissione milanese, il ricorrente aveva presentato le istanze di annullamento delle cartelle perché riteneva “illegittima la pretesa erariale”. Inoltre, come si legge nella sentenza, l’imprenditore si era anche “accorto di alcune anomalie, tra cui l’indicazione in una delle cartelle esattoriali dell’importo di 103.828,18 euro quale importo dovuto in luogo di 41.654,85”. Dal canto suo, Equitalia Nord aveva provveduto a sgravare la cifra erroneamenteindicata, senza tuttavia procedere all’annullamento delle cartelle che, intanto, avevano fatto scattare anche un’iscrizione ipotecaria, a sua volta impugnata dall’imprenditore.
            Il gran pasticcio è arrivato finalmente sul tavolo di Davigo, con Equitalia Nord spa ed Equitalia che eccepivano la propria carenza di legittimazione passiva e contestavano la competenza sulla questione della stessa Commissione tributaria. La sezione presieduta da Davigo non ha però ritenuto valide le ragioni del gruppo guidato da Ernesto Maria Ruffini e ha accolto l’istanza dell’imprenditore perché “gli atti emessi dall’ufficio risultano illegittimi per la mancata risposta dell’Agenzia delle entrate alle istanze di annullamento proposte dal ricorrente”. A questo punto, la legge 228/2012 prevede che, contestualmente all’annullamento del debito, siano “eliminati dalle scritture patrimoniali dell’ente creditore i corrispondenti importi”.
            La questione non è di poco conto, dal momento che non è la prima volta che una commissione tributaria si esprime a favore del ricorrente: è già accaduto ad esempio a Lecce e non è escluso che presto possa accadere altrove creando problemi alle casse dell’erario. “Ci si augura, dunque, che tale pronuncia possacontribuire a creare un nuovo clima di collaborazione tra Fisco e contribuente, soprattutto in virtù del fatto che l’inerzia del fisco può creare gravi conseguenze alle casse dell’Erario”, hanno spiegato gli avvocati dello studio Sances che ha assistito l’imprenditore. Il rischio concreto è che la Corte dei Conti possa un domani voler veder chiaro sulle responsabilità dell’Agenzia, che con il suo silenzio ha fatto venir meno i debiti tributari.

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              #86
              off topic

              http://www.ilfattoquotidiano.it/2015...massa/2024972/

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                #87
                Oggi pomeriggio sulla Intranet dell'Agenzia è stato pubblicato il materiale tributario aggiornato appositamente per i tirocinanti. Appena sarete in ufficio e abilitati potrete scaricarvelo per studiare.

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                  #88
                  Originariamente inviato da verdeacqua Visualizza il messaggio
                  Oggi pomeriggio sulla Intranet dell'Agenzia è stato pubblicato il materiale tributario aggiornato appositamente per i tirocinanti. Appena sarete in ufficio e abilitati potrete scaricarvelo per studiare.
                  Ottima notizia, grazie!

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                    #89
                    (pure per me...)

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                      #90
                      Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                      (pure per me...)
                      Grazie mille ROL!

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