così è meno noioso...dai :-))
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In attesa del bando per amministrativi - confrontiamoci sulle materie
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Se per scaricare le spese edilizie devi aspettare dieci anni, fornire la direzione dei lavori, mandare una raccomandata a non si sa quale ufficio, è chiaro che il meccanismo diventa molto complicato. In più, se non generalizziamo l'indicazione del fornitore, non è nemmeno possibile incrociare i dati, quindi il meccanismo è inutile in termini di emersione.
La procedura oggi?
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E la tracciabilità secondo lei è utile?
Diciamo che è meglio di niente. Rende la vita più difficile a chi non registra gli incassi, ma la tracciabilità bancaria è un dato molto più grezzo della segnalazione, non consente incroci a colpo sicuro. Faccio fare l'assegno a nome di mia moglie o mio fratello, lo verso su un conto estero, mi faccio dare una carta prepagata, e risolvo così. Coi contanti si starebbe più tranquilli, ma se c'è coesione con amici, familiari e prestanome, ci si organizza.. beh almeno si rinsaldano i rapporti familiari...
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Ma, scherzi a parte, c'è una soluzione?
Sono tante soluzioni ciascuna delle quali non basta, ma aiuta. Occorre organizzare e coordinare, senza guerre di religione, recriminazioni sociali, gogne mediatiche, crociate contro pasticceri, parrucchieri, meccanici e simili. Smettiamo di credere al potere miracolistico degli scontrini o delle fatture, perché tutto quello che il fisco non può incrociare a colpo sicuro rischia di essere nascosto, e anche gli scontrini e le fatture emesse poi spesso vengono alleggeriti al momento della dichiarazione. Non pensiamo al mito dei grandi evasori, ma a quello che guadagna davvero 150, 200mila euro: questo se deve tirare fuori tutto quello che dovrebbe al fisco, ne risente pesantemente, gli cambia la vita. Con norme tipo la tracciabilità magari sta meno tranquillo, ma continua a rischiare perché qui parliamo di carne e sangue di pasticceri, ristrutturatori, ristoratori. Per questo è bene iniziare con l'elenco dei fornitori, dove le aziende dicono chi hanno pagato e perché.
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Originariamente inviato da luna pallida Visualizza il messaggioCiao ragazzi.
Vedo che solo ROL scrive, gli altri dove sono finiti?
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Originariamente inviato da rol Visualizza il messaggioin linea generale, il sistema tributario italiano adotta, quale metodo per eliminare la doppia imposizione internazionale, quello del credito d’imposta.
il soggetto passivo irpef/ires fiscalmente residente in italia che abbia prodotto redditi all’estero ivi tassati a titolo definitivo può detrarre dalle imposte dovute in italia su tali redditi nei limiti della quota di imposta italiana corrispondente.
In sostanza, l’ordinamento tributario italiano consente di scomputare dalle imposte dovute in italia sui redditi prodotti all’estero una quota di imposta pagata all’estero su tali redditi nei limiti del rapporto tra detti redditi e il reddito complessivo del contribuente.
Nel caso in cui le aliquote del paese estero siano al massimo pari a quelle applicabili in italia, il prelievo definitivo sarà pari all’aliquota italiana; tuttavia, nel caso in cui l’aliquota di imposta estera sia superiore a quella applicabile in italia, si potrà detrarre solo parte dell’imposta estera fino a concorrenza dell’imposta dovuta in italia (parziale doppia imposizione residua).
cosa sono le convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni?
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Nel coordinamento tra tassazione “Italia-estero” in base alla residenza e in base alla produzione del reddito
1. Il credito di imposta deve essere attribuito dal paese della residenza
2. Il credito di imposta deve essere attribuito dal paese della produzione del reddito
3. Il credito di imposta non è un criterio utilizzato , preferendosi in genere quello dell’esenzione
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