Non sempre i sogni svaniscono alle prime luci dell’alba...
Nel cuore di un tiepido pomeriggio siciliano di febbraio, in un istante, dimentichi le fatiche di anni di studi, di lavori sottopagati, di umiliazioni più o meno latenti, di sacrifici, di dubbi e di perplessità che attanagliavano giornate in cui le albe ed i tramonti si susseguivano troppo spesso uguali ai precedenti, in cui cercavi di seguire il tuo fato non da padrone ma mai da schiavo…
Dopo aver percorso una via lunga e tortuosa, mi ritrovo qui insieme a voi, miei nuovi compagni di viaggio, con cui ho il privilegio di intraprendere questo nuovo cammino.
E’ vero, non conosco nessuno di voi, ma se siete qui, posso facilmente immaginare che genere di persone siete. La disponibilità, la gentilezza e la cortesia degli “interni” sempre prodighi di buoni consigli e di notizie dell’ultima ora, in particolare di Falbi, che dopo aver comunicato l’ultimo aumento di posti, ha ormai, ai miei occhi, la stessa attendibilità e credibilità dell’Arcangelo Gabriele; la forza, la tenacia, direi quasi l’eroismo di S79, cui faccio tantissimi auguri per Lorenzo, che è andata a fare l’orale il giorno prima del parto; gli incitamenti, i timori, le paure, il coraggio e la “lucida follia” di tutti gli altri, sono doti assolutamente non comuni ai nostri tempi, merce rara in una società dove i valori importanti sembrano risiedere altrove.
Forse la Banca d’Italia è l’ultimo baluardo rimasto per gli idealisti, un meccanismo di rara efficienza, un’Ente, forse l’unico, ancora dotato di prestigio e credibilità agli occhi di tutti; prestigio e credibilità che per lunghi anni ho cercato in un’altra istituzione, la quale nel proprio stemma si fregia fieramente del motto “fidei et veritatis anchora”, parole che dovrebbe avere almeno il pudore di cancellare, anche perché insabbiando le inchieste non si riconquista l’onore, semmai si amplifica la vergogna…
Oggi mi sento onorato di essere tra i 120 vincitori di questo concorso, mi sento onorato di entrare a far parte di un’Istituzione che fa dell’efficienza, della precisione, della cortesia, della correttezza il suo biglietto da visita, spero di riuscire a dare anch’io il mio personalissimo contributo.
In realtà avrei potuto, e forse anche dovuto, scrivere prima su questo forum. L’ho scoperto qualche giorno prima dell’orale, sostenuto l’11 gennaio, eppure non l’ho fatto, un po’ per scaramanzia ed un po’ per paura di avere una nuova delusione, paura che anche questo sogno svanisse alle prime luci dell’alba…
Ero assolutamente cosciente che il mio voto - 88,15 (43,65 allo scritto e 44,50 all’orale) – mi ponesse al limite tra l’essere o meno tra i primi novanta. Ogni giorno leggevo di voti molto buoni e la mia ansia cresceva, fin quando nel cuore di un tiepido pomeriggio siciliano di febbraio, una voce calma e rassicurante, come quella di un padre o forse meglio di un nonno, mi ha detto: “lei è uno dei vincitori del concorso, è arrivato 103° su 120”…..
Nel cuore di un tiepido pomeriggio siciliano di febbraio, in un istante, dimentichi le fatiche di anni di studi, di lavori sottopagati, di umiliazioni più o meno latenti, di sacrifici, di dubbi e di perplessità che attanagliavano giornate in cui le albe ed i tramonti si susseguivano troppo spesso uguali ai precedenti, in cui cercavi di seguire il tuo fato non da padrone ma mai da schiavo…
Dopo aver percorso una via lunga e tortuosa, mi ritrovo qui insieme a voi, miei nuovi compagni di viaggio, con cui ho il privilegio di intraprendere questo nuovo cammino.
E’ vero, non conosco nessuno di voi, ma se siete qui, posso facilmente immaginare che genere di persone siete. La disponibilità, la gentilezza e la cortesia degli “interni” sempre prodighi di buoni consigli e di notizie dell’ultima ora, in particolare di Falbi, che dopo aver comunicato l’ultimo aumento di posti, ha ormai, ai miei occhi, la stessa attendibilità e credibilità dell’Arcangelo Gabriele; la forza, la tenacia, direi quasi l’eroismo di S79, cui faccio tantissimi auguri per Lorenzo, che è andata a fare l’orale il giorno prima del parto; gli incitamenti, i timori, le paure, il coraggio e la “lucida follia” di tutti gli altri, sono doti assolutamente non comuni ai nostri tempi, merce rara in una società dove i valori importanti sembrano risiedere altrove.
Forse la Banca d’Italia è l’ultimo baluardo rimasto per gli idealisti, un meccanismo di rara efficienza, un’Ente, forse l’unico, ancora dotato di prestigio e credibilità agli occhi di tutti; prestigio e credibilità che per lunghi anni ho cercato in un’altra istituzione, la quale nel proprio stemma si fregia fieramente del motto “fidei et veritatis anchora”, parole che dovrebbe avere almeno il pudore di cancellare, anche perché insabbiando le inchieste non si riconquista l’onore, semmai si amplifica la vergogna…
Oggi mi sento onorato di essere tra i 120 vincitori di questo concorso, mi sento onorato di entrare a far parte di un’Istituzione che fa dell’efficienza, della precisione, della cortesia, della correttezza il suo biglietto da visita, spero di riuscire a dare anch’io il mio personalissimo contributo.
In realtà avrei potuto, e forse anche dovuto, scrivere prima su questo forum. L’ho scoperto qualche giorno prima dell’orale, sostenuto l’11 gennaio, eppure non l’ho fatto, un po’ per scaramanzia ed un po’ per paura di avere una nuova delusione, paura che anche questo sogno svanisse alle prime luci dell’alba…
Ero assolutamente cosciente che il mio voto - 88,15 (43,65 allo scritto e 44,50 all’orale) – mi ponesse al limite tra l’essere o meno tra i primi novanta. Ogni giorno leggevo di voti molto buoni e la mia ansia cresceva, fin quando nel cuore di un tiepido pomeriggio siciliano di febbraio, una voce calma e rassicurante, come quella di un padre o forse meglio di un nonno, mi ha detto: “lei è uno dei vincitori del concorso, è arrivato 103° su 120”…..
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