Originariamente inviato da ezio79
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Concorso per 855 funzionari in Agenzia delle Entrate
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Originariamente inviato da Kalmora Visualizza il messaggiosarò ignorante come una capra, ma mi sembra che il TAR si sia pronunciato sulla richiesta della misura cautelare e non sul merito della questione (e infatti il provvedimento è un'ordinanza e non una sentenza), e per le ordinanze inerenti le misure cautelari c'è un termine d'appello al CDS di 30 giorni dalla notifica o 60 dalla pubblicazione!
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Originariamente inviato da verde.71 Visualizza il messaggioqualche avvocato, laureato in legge, cultore di diritto amministrativo che confermi, smentisca, o aggiuga qualcosa???
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Originariamente inviato da marago Visualizza il messaggioL'ordinanza in questione è quella relativa all'istanza cautelare richiesta con il ricorso al TAR, ed è un'ordinanza di rigetto La sentenza di merito non è stata ancora depositata e come già annunciato in un precedente messaggio bisogna attendere almeno 15 gg.
"Rilevato che, ad una sommaria delibazione, la controinteressata aggiudicataria appare largamente possedere il requisito del fatturato, avuto riguardo all’oggetto della gara contestata, e che appaiono su un piano logico-giuridico ragionevoli e adeguati gli argomenti dalla stessa addotti sul punto della giustificazione dell’anomalia
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda)
Respinge la domanda cautelare".
Il TAR, dunque, pur decidendo sulla domanda cautelare, ha espresso un giudizio che investe il merito. Ciò potrebbe far presagire quello che sarà il contenuto della sentenza.
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Originariamente inviato da karel76 Visualizza il messaggioPer christian... riporto su la mia domanda perchè nn so se mi hai risposto, e perchè la cosa mi incuriosisce parecchio... non si possono detrarre spese di rappresentanza sostenute la domenica?? (o meglio l'AE le riprende a tassazione? bastardi... :-) )capisco quelle durante le festività, natale pasqua e capodanno non ti metti a pensare a conquistare potenziali clienti invitandoli a pranzo.... ma le domeniche..perchè no???
bastardi??? se ti prendo di faccio un "UNICO" come una casa..
Comunque, mi spiego meglio: quando in una contabilità (da chiunque tenuta) si iscrive un costo, da un punto di vista fiscale, l' ONERE DI PROVARE CHE IL PREDETTO COSTO SIA DEDUCIBILE (o spesabile) E' A CARICO DEL TITOLARE DELLA CONTABILITA' MEDESIMA.
Inoltre, secondo il TUIR, per dedurre un costo si devono rispettare (tra le altre) le regole dell'art. 109 (COMPETENZA, INERENZA, CERTEZZA ecc..)
Infine il fisco effettua SOLO un controllo DOCUMENTALE (cioè valuta quanto è prodotto dal contribuente in termini di DOCUMENTAZIONE, non valgono pertanto LE PAROLE - infatti la prova testimoniale nel diritto tributario NON E' AMMESSA).
Fatte queste premesse che valgono sempre e comunque, visto che nel quesito si parlava (genericamente) di una ricevuta SENZA indicazione di coloro che hanno pranzato (lo ha detto la forumina, ma non lo testimonia la ricevuta) quel documento, ai fini fiscali ha valore pari a 0 (zero).
Supponendo invece che fosse indicato un codice fiscale di un dipendente della società, rimando a quanto già detto, cioè si deve valutare la POSIZIONE DEL DIPENDENTE NELLA SOCIETA'.
Risulta ovvio che l'autista dell' Amministratore non può offrire pranzi di "rappresentanza" ai clienti (anche se potenziali), cosa che invece può fare un AGENTE DI COMMERCIO o un dipendente AUTORIZZATO (vedi la differente casistica che ho riportato)!
Per quanto riguarda il pranzo di domenica, tutto va sempre VALUTATO NELL' OTTICA DELL'INERENZA, in quanto tali spese vanno correlate all'attività svolta della società.
Ad es. C'è una società che realizza laminati e l'AMMINISTRATORE (ma non il SOCIO, come ha indicato qualcuno, a meno che non sia un SOCIO D'OPERA*) invita a pranzo nei giorni feriali dei clienti italiani, quel costo non presenta nessun problema di deducibilità (con limitazioni)
altro es. Se i clienti dovessero essere giapponesi in trasferta (magari anche identificati nella descrizione del costo, massima trasparenza) che vengono per pochi giorni per vedere i prodotti che vogliono acquistare, anche il pranzo di domenica (a grandi linee) lo riterrei deducibile.
Ma quando osservo, come nel caso prospettato, un documento "dubbio", NON IMPORTA se emesso in giorni feriali o festivi, senza tracce che ne giustifichino la deducibilità, lo recupero a tassazione IN TOTO (ricorda che è sempre il contribuente che deve GIUSTIFICARE LE SPESE non il fisco).
Ancora, le attività promozionali di un centro commerciale effettuate di domenica (feste, veglioni, celebrazioni ecc), presenteranno tutti costi deducibili, in quanto idoeni a richiamare un maggior numero di (potenziali) clienti.
*si ricorda che il socio è colui che investe capitali in una società, ma non ne partecipa all'attività (a meno che non sia un consigliere o altra figura legata alla società da rapporto di lavoro) pertanto non è autorizzato a spendere in nome della società. Se qualcuno "sfrutta" arbitrariamente la carta di credito aziendale, in sede di controllo il fisco riterrà tali costi indeducibili.
Es: se io compero azioni di una spa, ne divento socio, ma le mie spese di rappresentanza non posso farle a carico della società stessa (vedete anche la nuova normativa sui finanziamenti ai soci, che per il fisco sono terzi nei confronti della società, e che quindi generano interessi attivi in capo alla società erogante).
Mi fermo qui
ciao
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Originariamente inviato da mollflanders Visualizza il messaggioE' vero, tuttavia l'ordinanza in questione recita:
"Rilevato che, ad una sommaria delibazione, la controinteressata aggiudicataria appare largamente possedere il requisito del fatturato, avuto riguardo all’oggetto della gara contestata, e che appaiono su un piano logico-giuridico ragionevoli e adeguati gli argomenti dalla stessa addotti sul punto della giustificazione dell’anomalia
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda)
Respinge la domanda cautelare".
Il TAR, dunque, pur decidendo sulla domanda cautelare, ha espresso un giudizio che investe il merito. Ciò potrebbe far presagire quello che sarà il contenuto della sentenza.
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Originariamente inviato da karel76 Visualizza il messaggioSi Mich, ma se anzichè avere un utile di 100, ho un utile di 40, la differenza di 60 sarà una riserva occulta...
Questa cosa mi pare sia successo per il san raffaele, gonfiavano le fatture d'acquisto in modo da far comparire molti + costi di quelli reali, in modo da abbattere l'utile (che in realtà c'era), non pagare le tasse, e far sparire i soldi all'estero.....
ATTENZIONE ALLE PAROLE....
le fatture di acquisto si possono SOLO RICEVERE, NON EMETTERE, quindi io non posso GONFIARE un documento che NON realizzo.
Ho controllato delle società che intrattenevano rapporti commerciali con il S.R e mi hanno spiegato che quest'ultimo, forte dell' essere una azienda ospedaliera di grande fama e importanza, PAGAVA CON FORTE RITARDO o addirittura NON PAGAVA i fornitori. Da qui l'enorme flusso di cassa che andava a finire in spese folli (la famosa cupola/ufficio del truffatore) o in brasile (come riportato da Report su rai 3) nonchè l'immenso buco di oltre 1 MILIARDO di euro di debito verso i fornitori.
Ciao
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