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Concorso per 855 funzionari in Agenzia delle Entrate

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    Originariamente inviato da Big_Tony Visualizza il messaggio
    allora Christian ti riporto la mia tesi

    ho ricontrollato il materiale didattico fornitomi dal mio professore. accanto alle norme anti-elusive analitiche, che disciplinano caso per caso, approfondisce una norma generale che è appunto l'art. 37bis. ora, andando più avanti a leggere è specificato che l'atto elusivo deve far parte di uno di quegli atti indicati al comma 3.

    dall'ultima lezione di tributario il mio prof faceva presente come un certo comportamento può avere molte sfumature e non sempre l'elusività dell'azione è netta e chiara. infatti la giurisprudenza su molte questioni si divide.

    in conclusione, Christian, penso che abbia ragione tu, che l'art.37bis sia una norma specifica a portata generale, anche se le mie slide riportano che sia una norma generale con la specificazione che ho sopra indicato del comma 3.

    grazie per la precisazione e buona serata

    io non voglio avere ragione, solo riporto le ricerche effettuate
    non siamo in grado di fare DOTTRINA, ma possiamo "farci una idea" della fattispecie approfondendo e studiando.
    come giustamente dici, le sfumature sono tante.....

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      Carissimi Amici, volevo farvi notare, che sul forum dedicato all'Emilia-Romagna, qualcuno ha cui ho da orgoglioso Meridionale giá risposto, ha posto a mio avviso una demenziale domanda. Infatti, si é chiesto perché" noi Meridionali andiamo a fare il concorso nella sua regione, invece di farlo in quella in cui viviamo".......
      Saluti a tutti, e grazie per le vostre interessanti discussioni, e grazie a Christian per i quiz, che mi aiutano moltissimo.
      Buona notte e buono studio.

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        buongiorno a tutti ma oggi tutti in vacanza beati voi. mi a lavoro e se possibile pome si studia qualcosa. scusate ieri sera ho studiato da un codice tributario la parte inerente alle imposte di registro, ipocatastali, tasse concessione governative e imposta di bollo. non si può riuscire mai e poi mai a memorizzare la miriade di imposte fisse o proporzionali da assoggettare ai diversi atti. morale non mi ricordo nulla

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          Originariamente inviato da giada06 Visualizza il messaggio
          emilia romagna!
          benvanuta nel club
          magari ci sediamo vicino cosi mi fai copiare

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            Originariamente inviato da kiarina.86 Visualizza il messaggio
            tiro la una domanda per domani...

            ... caso che mi è capitato a lavoro... magari non c'entra niente, però da li si può partire per trattare tanti argomenti...

            Nel caso in cui una società, stia per chiudere, e faccia degli accordi con i suoi fornitori, per ottenere uno stralcio dei suoi debiti (in poche parole, ottiene di pagare 60 invece di 100 ma il debito si estingue completamente)... Come si rileva per la società in crisi, i 40 di "abbuono"??? Sopravvenienza attiva, insussistenza attiva o bisogna ricevere una nota di credito dal fornitore per 40????

            Buonanotte =D
            Ciao kiarina, questo è quanto ho trovato sui miei testi:

            1) L’annullamento di un debito verso fornitori in contenzioso, pagato in parte a seguito della definizione di una transazione si rileva con la seguente scrittura:


            - Debiti v/fornitori (100 in DARE, VFA per l’estinzione totale del debito)

            - Banca c/c o Cassa (60 in AVERE, VFP per l’importo pagato)
            - Sopravvenienze attive (40 in AVERE, VEP per la parte di debito annullata)


            Lo stesso vale per l’annullamento di un debito per sopravvenuta prescrizione:


            - Debiti diversi (DARE, VFA)

            - Sopravvenienze attive (AVERE, VEP)


            Le SOPRAVVENIENZE sono valori espressivi di aumenti di attività (sopravv. attive) o di aumenti di passività (sopravv. passive) che derivano da eventi imprevedibili, occasionali, accidentali o estranei al normale svolgimento dell’attività aziendale.


            Le INSUSSISTENZE, invece, sono valori espressivi di diminuzioni di attività (insussist. passive o di attivo) o di diminuzioni di passività (insussist. attive o di passivo) che derivano da eventi imprevedibili, occasionali, accidentali o estranei al normale svolgimento dell’attività aziendale.


            Sul piano contabile, ma anche a livello normativo, si utilizzano comunemente solo le denominazioni “sopravvenienze attive” e “sopravvenienze passive” per indicare sia le sopravvenienze vere e proprie, sia le insussistenze (motivo per cui il vostro programma di contabilità in ufficio non ha il conto insussistenze e questa è un’impostazione molto diffusa nella pratica!!).


            In particolare, nel nostro caso di stralcio di debito per stato di crisi dell’impresa siamo (a mio avviso) dinanzi ad una sopravvenienza attiva/insussistenza di passivo (che dir si voglia) di tipo straordinario, in quanto generata da un evento estraneo all’attività ordinaria, ossia dallo stato di crisi dell’azienda con stralcio di debiti accordato dal fornitore/creditore (altri es. di sopravvenienze e insussistenze straordinarie sono la prescrizione di crediti o di debiti, le donazioni ricevute da terzi, ecc.).


            Le sopravvenienze e le insussistenze straordinarie si differenziano da quelle ordinarie in quanto quest’ultime sono invece generate da eventi connessi all’attività normalmente esercitata dall’impresa (es. l’incasso di contributi a fondo perduto da enti pubblici ad integrazione dei ricavi o a riduzione dei costi, i risarcimenti assicurativi collegati all’attività tipica ecc.). Anche le sopravvenienze e le insussistenze, quindi, come per le plusvalenze e le minusvalenze , possono dar luogo a componenti ordinari o a componenti straordinari del reddito.


            NB: per tutto il punto 1) gli esempi e le definizioni sono state tratte dal Simone (par. sulle sopravvenienze e insussistenze), esclusa la frase in cui ho scritto “a mio avviso” in cui ho espresso un mio punto di vista. Inoltre, i 2 esempi in p.d. riportati dal Simone (a differenza di altri esempi di sopravv. e insussist.) non specificano se il debito sia sorto nell’esercizio precedente a quello in cui viene concesso l’annullamento o se debito ed annullamento sorgano nel medesimo esercizio.


            2) Diverso è, invece, il caso in cui il pagamento di un importo inferiore al valore nominale del debito sia connesso o ad un eventuale pagamento anticipato a fornitori (Debiti v/fornitori DARE VFA, Banca c/c AVERE VFP, Sconti finanziari attivi AVERE VEP) oppure alla pretesa di riduzioni di vario tipo per inadempienze contrattuali da parte del fornitore/creditore, caso quest'ultimo (vd. a e b) che (se NON si effettua il reso delle merci) si qualifica con l’esistenza di abbuoni, sconti o arrotondamenti attivi e che può prospettarsi secondo 2 possibilità alternative a) e b):


            a) se la nota di credito emessa dal fornitore (creditore) a favore del cliente (debitore) perviene a quest’ultimo nello stesso esercizio in cui si sono contabilizzati gli acquisti, allora tale differenza (positiva per il debitore) si rileva nel conto “Abbuono attivo” o “Sconto attivo” o simili (conti di rettifica di costi di esercizio in precedenza sostenuti per l’acquisto dei fattori produttivi), secondo la seguente scrittura:


            - Debiti v/fornitori (DARE, VFA)

            - Abbuono attivo/Sconto attivo (AVERE, VEP)


            b) se invece la nota di credito viene emessa dal fornitore nell’esercizio successivo (n+1), tale importo (relativo ad acquisti contabilizzati nell’esercizio precedente n) lo si considera come componente straordinario da rilevare come sopravvenienza attiva (conto economico di reddito acceso ai ricavi di esercizio) nell’esercizio in cui si manifesta (n+1), non potendo imputare la rettifica di costo all’esercizio precedente (n) per competenza, in quanto definitivamente chiuso. In questo caso si ha:


            - Debiti v/fornitori (DARE, VFA)

            - Sopravvenienze attive (AVERE, VEP)


            NB: per il punto 2) gli esempi e le definizioni sono state tratte dal mio libro di Ragioneria.


            CONCLUSIONI PERSONALI: in caso di stralcio di debito accordato al debitore dal fornitore a fronte di crisi aziendale del cliente, vi è sopravvenienza attiva (vd. punto 1), sia che lo stralcio del debito avvenga nell’esercizio in corso, sia che avvenga in quello successivo e non credo che il fornitore emetta nota di credito in quanto questa viene solitamente emessa a seguito di inadempienze contrattuali da parte del fornitore (es. differenze nella qualità delle merci spedite, errori nella quantità o nel prezzo in fattura, difetti nei prodotti spediti, ecc.). La considero sopravvenienza in quanto deriva da un evento imprevedibile (mancanza di liquidità con conseguente stralcio di debito accordato dal fornitore) al momento dell’acquisto dei fattori produttivi (beni o servizi).
            Tra l’altro (da quanto ho letto) non è detto che tutte le sopravvenienze attive e passive riguardino necessariamente eventi di esercizi precedenti.
            Un es. è quello dell’accertamento di un ammanco di cassa (che si rileva nei conti “Sopravvenienze passive” (DARE, VEN) A ”Cassa” (AVERE, VFP) nell’esercizio in cui vi è l’ammanco), o la vincita di un premio (sopravv. attiva (DARE) A Cassa (AVERE), o il pagamento di danni causati a terzi e non coperti da assicurazione (Sopravv. passive (DARE) A Banca c/c o Cassa (AVERE)). A sostegno di ciò vi è il fatto che i fatti straordinari sono fenomeni legati talora ad operazioni di esercizi precedenti della gestione usuale (vd. punto 2 b, ma anche il riconoscimento di indennizzi assicurativi in esercizi successivi al verificarsi dell’evento, il recupero di crediti ritenuti inesigibili e quindi stralciati nel corso di esercizi trascorsi, le imposte riferite ad esercizi precedenti, le rettifiche di crediti e di debiti contabilizzati in esercizi precedenti, lo storno di fondi rischi e oneri per fenomeni non più verificabili, il cambiamento dei criteri di valutazione, ecc.), mentre alle volte sono legati ad operazioni del tutto estranee ed indipendenti dalla volontà aziendale in quanto relative a fenomeni fortuiti, ossia legati al caso (ad es. liberalità ricevute da terzi, acquisizione a titolo gratuito di beni, incidenti, furti, alluvioni, donazioni ricevute, vincite di premi, ecc.) che invece vanno rilevati nell’esercizio in cui essi si manifestano.

            Questo, ripeto, è quanto risulta dalla mia interpretazione (che non è detto sia corretta) derivante dalla lettura e confronto dei testi......e che quindi potrebbe anche discostarsi da altre interpretazioni o da quanto avviene nella prassi contabile!!!

            Un ottimo week end a tutti e a presto!

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              Buongiorno a tutti, ecco le domande di oggi



              sono ben 100 di STATISTICA!!!

              buon lavoro


              Statistica_senza_risp_22_10_11.doc

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                Originariamente inviato da ale_77 Visualizza il messaggio
                Ciao kiarina, questo è quanto ho trovato sui miei testi:

                1) L’annullamento ....

                Questo, ripeto, è quanto risulta dalla mia interpretazione (che non è detto sia corretta) derivante dalla lettura e confronto dei testi......e che quindi potrebbe anche discostarsi da altre interpretazioni o da quanto avviene nella prassi contabile!!!

                Un ottimo week end a tutti e a presto!


                I miei complimenti per la risposta, completa e ben circostanziata soprattutto per il distinguo tra quanto estratto dai libri e quanto osservato personalmente.
                Questo è un ottimo esempio di come si dovrebbe rispondere (da a tutti la possibilità di capire e allo stesso tempo "ripassare" la fattispecie".
                Grazie per l'impegno

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                  ah giovà...siamo rimasti in 2
                  vado a mangiare...buon appetito.
                  ciao

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                    bhè vedo che oggi vi siete presi tutti un momento di riflessione )))))
                    va bene, ecco le risposte alle domande di oggi di statistica.

                    chi volesse riceverle per mail (ma con l'impegno a partecipare ATTIVAMENTE al forum e condividere le proprio conoscenze) può chiederle qui:

                    christianfunzionarioae@gmail.com

                    buona serata a tutti

                    Statistica_con_risp_22_10_11.doc

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                      Quesito del sabato:
                      come sono tassati i dividendi percepiti da persone fisiche non residenti da parte di società residenti in Italia:
                      1) ritenuta alla fonte a titolo di imposta pari al 27%, ridotta al 12,5 per azioni di risparmio
                      2)totale esenzione
                      3)ritenuta a titolo d'acconto pari al 20%

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