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L'angolo di ROL

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    che soggetto....

    Uno di questi lo ha evidenziato in questi giorni Simon Weckert, un artista che ha mandato in tilt il sistema di rilevamento del traffico di Google Maps semplicemente circolando con un carretto stipato di smarpthone per le strade di Berlino, portandolo l'app a segnalare ingorghi fantasma a tutti gli utenti.
    https://www.dagospia.com/rubrica-29/...ema-225951.htm

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      Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
      Appena saprò come puoi fare te lo faccio sapere
      ???????

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        Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

        ???????
        Non devo andare a lavurà là?

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          Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
          https://www.ilfattoquotidiano.it/202...aggio/5694688/

          L’inchiesta del Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf milanese era partita da una serie di rogatorie internazionali, arrivate dall’estero in Procura a Milano per operazioni sospette sui conti della filiale italiana di Ing. Indagine che ha poi accertato, come ricostruito negli atti, che la banca avrebbe dolosamente deciso di non adottare una serie di procedure previste per evitare il rischio che i suoi clienti riciclassero denaro usando i conti dell’istituto. I soldi derivavano da una serie di truffe, anche di piccola entità, come quelle su case fantasma in affitto o più rilevanti frodi carosello sull’Iva.
          Le indagini erano scaturite dall’arrivo in Procura di una serie di Ordini di indagine europei provenienti da numerosi paesi europei. I magistrati esteri segnalavano ai colleghi di Milano di aver aperto indagini su una serie di truffe online attuate ai danni di cittadini dei loro paesi. Le truffe avvenivano servendosi di conti online aperti presso Ing Italia, soprattutto nella sede di via Arbe a Milano. Le richieste di assistenza giudiziaria arrivavano soprattutto da Germania e Austria, sulla base di truffe con importi piccoli che in qualche caso raggiungevano gli 800-1.000 euro. Le truffe avvenivano mettendo in vendita su piattaforme del tutto ignare – come Amazon o Airbnb – prodotti o servizi. I truffatori chiedevano però alle loro prede di non pagare l'acquisto servendosi dei sistemi di pagamento sicuri delle stesse piattaforme ma di accreditare gli importi su conti correnti online aperti presso Ing in Italia.

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            Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio

            Non devo andare a lavurà là?
            non capisco quello che dici....

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              Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio

              Non devo andare a lavurà là?
              e perchè?

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                credo di aver scritto che se ne avessi avuto la possibilità ci andrei a lavorare pure gratis per 1 anno.......

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                  il più grande studio tributario d'Italia

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                    Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

                    e perchè?
                    Ma non devo andare in Lombardia per il tirocinio? Do you remember?

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                      Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

                      Le indagini erano scaturite dall’arrivo in Procura di una serie di Ordini di indagine europei provenienti da numerosi paesi europei. I magistrati esteri segnalavano ai colleghi di Milano di aver aperto indagini su una serie di truffe online attuate ai danni di cittadini dei loro paesi. Le truffe avvenivano servendosi di conti online aperti presso Ing Italia, soprattutto nella sede di via Arbe a Milano. Le richieste di assistenza giudiziaria arrivavano soprattutto da Germania e Austria, sulla base di truffe con importi piccoli che in qualche caso raggiungevano gli 800-1.000 euro. Le truffe avvenivano mettendo in vendita su piattaforme del tutto ignare – come Amazon o Airbnb – prodotti o servizi. I truffatori chiedevano però alle loro prede di non pagare l'acquisto servendosi dei sistemi di pagamento sicuri delle stesse piattaforme ma di accreditare gli importi su conti correnti online aperti presso Ing in Italia.
                      La banca, inoltre, non si è dotata di adeguate procesure di calcolo del rischio della clientela. L’algoritmo utilizzato non era in grado di pesare correttamente alcune delle informazioni che segnalano la rischiosità del cliente, come l’età, la professione, la provincia di residenza. La conseguenza era una eccessiva concentrazione della clientela nella fascia di rischio “normal” (il 91%) mentre solo lo 0,17% rientrava nella fascia ad alto rischio

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