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L'angolo di ROL

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    Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio

    Si, ho letto...
    e questo?

    http://www.la7.it/atlantide/video/es...06-2018-245311

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      https://www.agoravox.it/Ustica-tutte...-sospette.html



      Restano, però, i suicidi. Quelli sì, definirli "sospetti" vorrebbe dire usare un eufemismo. Come il caso del Maresciallo Mario Albero Dettori, ritrovato impiccato ad un albero lungo il fiume Ombrone, vicino Grosseto, il 31 marzo 1987. Nell'80 era controllore di Difesa Aerea al Centro Radar dell'Aeronautica militare di Poggio Ballone, di turno proprio la sera della strage. Dettori vide cosa accadde al DC-9; tornato a casa, sconvolto, disse alla moglie che quel giorno era “successo un casino”. “Qui vanno tutti in galera”, disse Mario alla moglie Carla. E poi, il giorno dopo, a sua cognata Sandra: “Siamo stati a un passo dalla guerra. C’era di mezzo Gheddafi.”

      Dettori viene mandato in Francia per un avvicendamento di 6 mesi alla base aerea di Cap Martin ma rientra in anticipo, viene messo in prepensionamento. Tornato dalla Francia comincia a comportarsi in modo strano, ha - per la prima volta in vita sua - frequenti mal di testa, è convinto di esser spiato; una perizia medica gli diagnostica una sindrome da stress post-traumatico. Poche settimane dopo viene ritrovato da un collega dell’aeronautica impiccato a un albero lungo il greto del fiume. Il corpo venne seppellito l’indomani, senza autopsia. “Al funerale aveva provveduto l’Aeronautica, anche ai fiori a nome dei parenti”, dichiarerà la cognata ai giudici.

      “Se ha visto quello che mostravano gli schermi di quel CRAM, che aveva visione privilegiata su tanta parte della rotta del DC9 e di quanto intorno ad esso s’è consumato, se ne ha compreso la portata, al punto tale da confessare a chi gli era più vicino che quella sera s’era sfiorata la guerra, ben si può comprendere quanto grave fosse il peso che su di lui incombeva. E quindi che, in uno stato di depressione, si sia impiccato. O anche – dal momento che egli stava diffondendo le sue cognizioni, reali o immaginarie, e non fosse più possibile frenarlo – che sia stato impiccato

      L’altra “vittima sospetta”, la numero 84, come la chiama il giornalista Fabrizio Colarieti in un e-book uscito pochi giorni fa, è il maresciallo Franco Parisi, ritrovato, anche lui, impiccato ad un albero del suo giardino, in provincia di Lecce, il 21 dicembre 1995. Nel 1980 era controllore della Difesa Aerea al centro radar di Otranto. Non era in servizio la sera del 27 giugno, ma la mattina del 18 luglio, quando sarebbe precipitato il Mig libico sui monti della Sila. Parisi era stato ascoltato dal giudice Priore due mesi prima, nel settembre ’95, ma si era dimostrato un teste difficile: non aveva voluto (o potuto) rispondere a tutte le domande del magistrato. Invitato a comparire il 10 gennaio successivo, era morto pochi giorni dopo aver ricevuto la convocazione.

      “Di certo questo episodio presenta delle somiglianze impressionanti con la vicenda di Dettori del sito di Poggio Ballone. Sia nelle cause, che nella decisione, e nei sospetti. Questo con buona pace di coloro, e non sono pochi, che tuttora s’affannano a stimare Ustica un ordinario incidente di volo”, ha scritto in merito Priore. Un incidente di volo che continua a uccidere, anche a distanza di 15 anni.

      Tutte le “strane” morti legate a Ustica:

      Pierangelo Tedoldi, colonnello dell’Aeronautica Militare. Morto il 3 agosto 1980 in un incidente stradale. Gli era stato assegnato il comando dell’aeroporto militare di Grosseto ma non era ancora subentrato al col. Tacchio al momento dell’incidente. Escluso ogni legame con Ustica.

      Maurizio Gari, capitano dell’Aeronautica Militare. Morto il 9 maggio 1981 d’infarto a poco più di trent’anni. La sera del 27 giugno ’80 era in servizio in quanto capo controllore del centro radar di Poggio Ballone (insieme al maresciallo Dettori). Scrivono gli investigatori: “Dalle poche conversazioni telefoniche che sono state rintracciate si denota un particolare interessamento dell’ufficiale per l’incidente del DC9 Itavia. Certamente la sua testimonianza sarebbe stata di grande utilità all’inchiesta”.

      Giovanni Battista Finetti, sindaco di Grosseto nel 1980. Morto il 23 gennaio 1983 in un incidente stradale. Assolutamente escluso ogni legame con Ustica.

      Mario Albero Dettori, maresciallo dell’Aeronautica Militare. Morto impiccato il 31 marzo 1987. La sera del 27 giugno 1980 era in servizio al centro radar di Poggio Ballone.

      Ugo Zammarelli, maresciallo dell’Aeronautica Militare. Morto il 12 agosto 1988 in un incidente stradale. Nel 1980 era in servizio al SIOS di Cagliari. Escluso ogni legame con Ustica.

      Mario Naldini e Ivo Nutarelli, tenenti colonnelli dell’Aeronautica Militare. Morti il 28 agosto 1988 durante l’esibizione delle Frecce Tricolori a Ramstein, in Germania.

      Antonio Muzio, maresciallo dell’Aeronautica Militare. Ucciso il 1° febbraio 1991 a Vibo Valentia. Nel 1980 era in servizio alla torre di controllo di Lamezia Terme (non rilevante per il DC-9, forse per il Mig). Non è emerso alcun legame con Ustica.

      Alessandro Marcucci, tenente colonnello dell’Aeronautica Militare. Morto il 2 febbraio 1992 in un incidente aereo sulle Alpi Apuane. Nel 1980 era pilota presso la 46° Aerobrigata di Pisa. Aveva indagato sulla vicenda Ustica ma le sue informazioni erano indirette.

      Antonio Pagliara, maresciallo dell’Aeronautica Militare. Morto il 2 febbraio 1992 in un incidente stradale. Nel 1980 era in servizio al centro radar di Otranto (insieme al maresciallo Parisi) con la funzione di controllore di Difesa Aerea. Le indagini hanno concluso per la casualità dell’incidente.

      Roberto Boemio, generale dell’Aeronautica Militare. Ucciso il 12 gennaio 1993 a Bruxelles, in viaggio di lavoro come consulente per l’azienda Alenia. Nel 1980 Capo di Stato Maggiore presso la Terza Regione Aerea di Bari. Scrivono gli investigatori: “Esaminato già per entrambi gli incidenti aerei del 27 giugno e del 18 luglio 80, sicuramente altra sua testimonianza inerente gli incidenti aerei in disamina, a seguito delle risultanze istruttorie emerse dopo le sue prime dichiarazioni, sarebbe risultata di grande utilità.” La magistratura belga non ha potuto identificare moventi e colpevoli dell’omicidio.

      Gian Paolo Totaro, maggiore medico dell’Aeronautica Militare. Morto impiccato il 2 novembre 1994. Nel 1980 in servizio presso la base delle Frecce Tricolori di Ghedi. Rimangono sospetti sulle modalità del suicidio (Totaro si sarebbe suicidato con una corda appesa alla porta del bagno, a poco più di un metro di altezza da terra), ma le indagini hanno riscontrato in una delusione sentimentale la causa del gesto.

      Franco Parisi, maresciallo dell’Aeronautica Militare. Morto impiccato il 21 dicembre 1995. Nel 1980 (il 18 luglio) era controllore della Difesa Aerea al centro radar di Otranto.

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        La testimonianza di Sandlin smentisce la versione ufficiale del governo degli Stati Uniti.
        Quella sera il marinaio Usa si trovava sulla plancia della Saratoga, in navigazione e non in rada, e racconta di aver assistito al rientro di due caccia Phantom al ritorno da una missione nei cieli del Mediterraneo. Erano stati impegnati in un conflitto aereo con due Mig libici.
        Una frase è di particolare importanza "Eravamo coinvolti in un’operazione Nato e affiancati da una portaerei britannica e da una francese. Il capitano Flatley — afferma Sandlin — ci informò che durante le nostre operazioni di volo due Mig libici ci erano venuti incontro in assetto aggressivo e avevamo dovuto abbatterli".
        E prosegue nel ricordo di quella drammatica serata di 37 anni fa: "In plancia c’era un silenzio assoluto. Non era consentito parlare, non potevamo neppure berci una tazza di caffè o fumare. Gli ufficiali si comportavano in modo professionale ma parlavano poco fra loro".
        E smentisce un pezzo importante della versione offerta dagli Stati Uniti, fornita dal Pentagono: non è vero che i radar della Saratoga erano spenti.
        Un altro tassello sulle cose non dette in merito a quella strage, ma la verità la si conosce, nonostante la direttiva di Renzi per tacitarla. La verità non la vogliono raccontare. Meglio tacere e depistare, arte in cui gli apparati di questo Paese sono veri maestri.
        Bugie grossolane che vanno dal cedimento strutturale del velivolo alla bomba piazzata a bordo.
        Menzogne spazzate via già dalle dichiarazioni rese da Franco Di Carlo al giudice Rosario Priore e le parole di Brian Sadlin nulla aggiungono a quel racconto.
        Di Carlo parla del depistaggio attuato sul ritrovamento dell’aereo militare libico precipitato sulle alture della Sila. Aereo che si schiantò al suolo proprio il 27 giugno 1980, la sera della strage di Ustica,ma opportunamente ritrovato il 18 luglio successivo, con all’interno tanto di cadavere in avanzato stato di decomposizione.
        Un tentativo maldestro per evitare collegamenti con quanto accadde nei cieli di Ustica il 27 giugno precedente.
        Va ricordato che quelli erano gli anni della P2 di Licio Gelli. Una loggia con una lista di nomi eccellenti: vi appartenevano generali di tutte le Forze Armate, Carabinieri, Guardia di Finanza, esercito, marina, aviazione, questori, qualche prefetto, uomini politici e imprenditori di chiara fama.

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          Ustica, ora i magistrati chiedono di sentire il marinaio americano

          http://it.euronews.com/2018/06/27/us...e-delle-verita

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            Compravendita senatori, la Cassazione conferma la prescrizione per Silvio Berlusconi

            https://www.ilfattoquotidiano.it/201...sconi/4466266/

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              vi ricordate la stabile???


              In conclusione l’azienda italiana faceva produrre scarpe di alta gamma (poste in vendita al dettaglio anche a 800 – 1.000 euro al paio) alle ditte cinesi evasori fiscali, facendo risultare successivamente e fittiziamente la vendita all’estero, quando invece la merce rimaneva in Italia nella disponibilità della società inglese, sconosciuta al fisco. In definitiva, lavoratori cinesi irregolari e ricavi spostati in Gran Bretagna, con danni per il fisco italiano e per le imprese dello stesso settore che pagano le imposte in Italia

              http://www.gonews.it/2018/07/03/lazi...fiamme-gialle/

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                Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                vi ricordate la stabile???


                In conclusione l’azienda italiana faceva produrre scarpe di alta gamma (poste in vendita al dettaglio anche a 800 – 1.000 euro al paio) alle ditte cinesi evasori fiscali, facendo risultare successivamente e fittiziamente la vendita all’estero, quando invece la merce rimaneva in Italia nella disponibilità della società inglese, sconosciuta al fisco. In definitiva, lavoratori cinesi irregolari e ricavi spostati in Gran Bretagna, con danni per il fisco italiano e per le imprese dello stesso settore che pagano le imposte in Italia

                http://www.gonews.it/2018/07/03/lazi...fiamme-gialle/
                ART 162 TUIR ( per le dirette)

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                  Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

                  ART 162 TUIR ( per le dirette)
                  invece ai FINI IVA

                  ART 11 REGOLAMENTO UE 282/2011


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                    evidentemente si usa così....

                    http://iltirreno.gelocal.it/prato/cr...rsi-1.16235038

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                      «non può farsi a meno di notare come questa operazione sia stata condotta con alcuni accorgimenti tecnici provenienti da professionisti il cui operato sarebbe opportuno accertare».

                      ahahahahahha

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                      Sto operando...
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