http://www.corrieredellacalabria.it/...o-villa-aurora
DEBITI DOUBLE FACE Al collegio sindacale e alla socia di minoranza, che inutilmente hanno chiesto spiegazioni al riguardo, Mangiapelo si è limitato a dire che «i finanziamenti sono stati eseguiti su richiesta del socio di maggioranza al fine di porre rimedio ad esigenze di liquidità dell’allora Gruppo Sant’Alessandro spa». In bilancio invece, quel debito si è trasformato in un «credito verso controllante». Peccato che nel frattempo la controllante fosse cambiata e nessuno abbia mai neanche iniziato a far tornare quei soldi in cassa. Una manovra spericolata costata a Rea e Mangiapelo l’accusa di false scritture contabili. Un parente povero del reato di falso in bilancio, stravolto dalle ultime evoluzioni legislative.
IL NODO BILANCIO Ma non è tutto. Quando il collegio sindacale ha iniziato a segnalare con allarme la voragine finanziaria che si stava aprendo nei conti della clinica, sottolineando che «la perdita abbatte ulteriormente il capitale sociale portandolo al di sotto del limite legale», Mangiapelo si è limitato ad annotarlo nella relazione di bilancio, ignorando le indicazioni dell’organismo di controllo. Non si è allarmato neanche Rea, nel frattempo convertitosi nel proprietario della maggioranza delle quote. Anzi. A dispetto del no della socia di minoranza e dei dubbi del collegio sindacale, limprenditore ha approvato il bilancio a maggioranza. Motivo sufficiente per la dottoressa Briatico – proprietaria del 5% delle quote di Villa Aurora – per presentarsi in procura per la prima di molte denunce. Il titolare della Grs invece si è limitato a far sparire Mangiapelo.
GIOCHI (DI PRESTIGIO) SOCIETARI Al suo posto, nel dicembre 2016 arriva il giovane Francesco Margiotta ma a Villa Aurora non cambia l’andazzo. Anzi, se possibile peggiora. L’azienda continua a depauperarsi e ad accumulare perdite su perdite, i dipendenti collezionano stipendi arretrati e anche i contributi non vengono versati. La voragine che nell’anno precedente aveva inghiottito l’intero capitale sociale si allarga. Invece di colmarla, ci si limita (tentare di) occultarla con un gioco di prestigio (societario)
Villa Aurora spa diventa Villa Aurora srl, con capitale sociale di soli 10mila euro. E senza ripianare le perdite in precedenza accumulate. Nessun trucco però può farle sparire. Anche se il neo- amministratore dell’epoca ci prova.
DEBITI DOUBLE FACE Al collegio sindacale e alla socia di minoranza, che inutilmente hanno chiesto spiegazioni al riguardo, Mangiapelo si è limitato a dire che «i finanziamenti sono stati eseguiti su richiesta del socio di maggioranza al fine di porre rimedio ad esigenze di liquidità dell’allora Gruppo Sant’Alessandro spa». In bilancio invece, quel debito si è trasformato in un «credito verso controllante». Peccato che nel frattempo la controllante fosse cambiata e nessuno abbia mai neanche iniziato a far tornare quei soldi in cassa. Una manovra spericolata costata a Rea e Mangiapelo l’accusa di false scritture contabili. Un parente povero del reato di falso in bilancio, stravolto dalle ultime evoluzioni legislative.
IL NODO BILANCIO Ma non è tutto. Quando il collegio sindacale ha iniziato a segnalare con allarme la voragine finanziaria che si stava aprendo nei conti della clinica, sottolineando che «la perdita abbatte ulteriormente il capitale sociale portandolo al di sotto del limite legale», Mangiapelo si è limitato ad annotarlo nella relazione di bilancio, ignorando le indicazioni dell’organismo di controllo. Non si è allarmato neanche Rea, nel frattempo convertitosi nel proprietario della maggioranza delle quote. Anzi. A dispetto del no della socia di minoranza e dei dubbi del collegio sindacale, limprenditore ha approvato il bilancio a maggioranza. Motivo sufficiente per la dottoressa Briatico – proprietaria del 5% delle quote di Villa Aurora – per presentarsi in procura per la prima di molte denunce. Il titolare della Grs invece si è limitato a far sparire Mangiapelo.
GIOCHI (DI PRESTIGIO) SOCIETARI Al suo posto, nel dicembre 2016 arriva il giovane Francesco Margiotta ma a Villa Aurora non cambia l’andazzo. Anzi, se possibile peggiora. L’azienda continua a depauperarsi e ad accumulare perdite su perdite, i dipendenti collezionano stipendi arretrati e anche i contributi non vengono versati. La voragine che nell’anno precedente aveva inghiottito l’intero capitale sociale si allarga. Invece di colmarla, ci si limita (tentare di) occultarla con un gioco di prestigio (societario)
Villa Aurora spa diventa Villa Aurora srl, con capitale sociale di soli 10mila euro. E senza ripianare le perdite in precedenza accumulate. Nessun trucco però può farle sparire. Anche se il neo- amministratore dell’epoca ci prova.
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