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L'angolo di ROL

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    5)Di ‘bombe’ pronte a esplodere, parla del resto Scafarto al pm Musti anticipando fuori da ogni regola, nel settembre del 2016, quello che di lì a poco accadrà nell’indagine Consip”. Bugia: secondo la Musti, è De Caprio a parlarle di “bomba”, e non nel 2016 a proposito di Renzi, ma nel 2015 a proposito di Cpl.

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      6) Terzo atto: “La trasmissione degli atti a un’altra Procura… rende impossibile l’identificazione di chi quelle carte veicola. Sempre allo stesso quotidiano: il Fatto. Accade a Modena. Accade a Roma”. Bugia: lo scoop del Fatto sull’intercettazione Renzi-Adinolfi nell’inchiesta Cpl non c’entra nulla con Modena. La telefonata fu segretata da Woodcock, ma depositata da altri pm napoletani a disposizione degli avvocati. Bastava leggersi le carte, come ha fatto il nostro Vincenzo Iurillo e non altri. Ma anche questo si chiama scoop, non golpe.

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        7) Poteva mancare la giustizia a orologeria? Ieri era in bocca a B., ora è suRepubblica: “Dicembre 2016, un mese politicamente decisivo per il Paese. Il mese del referendum costituzionale. Sono ancora una volta Woodcock e il Noe a decidere i tempi. Il 20 dicembre… Marroni, dopo ore di interrogatorio, ha accusato di rivelazione di segreto il comandante Del Sette… Perché la ‘bomba’ scoppi, il mattino successivo il Fatto avvisa della tempesta che sta per succedere”.

        Tre bugie in poche righe.

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          Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
          7) Poteva mancare la giustizia a orologeria? Ieri era in bocca a B., ora è suRepubblica: “Dicembre 2016, un mese politicamente decisivo per il Paese. Il mese del referendum costituzionale. Sono ancora una volta Woodcock e il Noe a decidere i tempi. Il 20 dicembre… Marroni, dopo ore di interrogatorio, ha accusato di rivelazione di segreto il comandante Del Sette… Perché la ‘bomba’ scoppi, il mattino successivo il Fatto avvisa della tempesta che sta per succedere”.

          Tre bugie in poche righe.
          A) Il referendum è il 4 dicembre, le dimissioni di Renzi il 5, la confessione di Marroni il 20: se gl’inquirenti volessero affondare Renzi, farebbero esplodere la bomba 20 giorni prima.

          B) I tempi non li decidono Woodcock né il Noe, ma il Giglio Magico, che a metà dicembre avverte Marroni delle cimici in Consip e lui il 20 le fa rimuovere; il Noe irrompe subito dopo per interrogarlo e lui fa i nomi delle talpe. Senza quella soffiata (che rovinò l’indagine di Woodcock & Noe), il 20 dicembre non sarebbe accaduto nulla: le intercettazioni sarebbero proseguite, gli indagati avrebbero continuato a trafficare, le mazzette promesse sarebbero state pagate e incassate, e chi oggi grida al golpe a piede libero sarebbe in galera.

          C) Il 21 dicembre il Fatto racconta l’irruzione di una decina di uomini del Noe nella sede della Consip, un palazzo romano con centinaia di dipendenti: un segreto di Pulcinella che anche altri, sforzandosi un po’, potevano scoprire. Ma anche questo è uno scoop, non un golpe.

          Allora, cari amici di Repubblica, chi è che manipola e falsifica? Fate così: scusatevi con B. E poi versategli i diritti d’autore.

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            Marcolino ha imparato in procura.......

            Le menzogne le smascheri solo ripercorrendo LA CRONOLOGIA DELLE DATE

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              Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

              A) Il referendum è il 4 dicembre, le dimissioni di Renzi il 5, la confessione di Marroni il 20: se gl’inquirenti volessero affondare Renzi, farebbero esplodere la bomba 20 giorni prima.

              B) I tempi non li decidono Woodcock né il Noe, ma il Giglio Magico, che a metà dicembre avverte Marroni delle cimici in Consip e lui il 20 le fa rimuovere; il Noe irrompe subito dopo per interrogarlo e lui fa i nomi delle talpe. Senza quella soffiata (che rovinò l’indagine di Woodcock & Noe), il 20 dicembre non sarebbe accaduto nulla: le intercettazioni sarebbero proseguite, gli indagati avrebbero continuato a trafficare, le mazzette promesse sarebbero state pagate e incassate, e chi oggi grida al golpe a piede libero sarebbe in galera.

              C) Il 21 dicembre il Fatto racconta l’irruzione di una decina di uomini del Noe nella sede della Consip, un palazzo romano con centinaia di dipendenti: un segreto di Pulcinella che anche altri, sforzandosi un po’, potevano scoprire. Ma anche questo è uno scoop, non un golpe.

              Allora, cari amici di Repubblica, chi è che manipola e falsifica? Fate così: scusatevi con B. E poi versategli i diritti d’autore.

              Senza quella soffiata (che rovinò l’indagine di Woodcock & Noe), il 20 dicembre non sarebbe accaduto nulla: le intercettazioni sarebbero proseguite, gli indagati avrebbero continuato a trafficare, le mazzette promesse sarebbero state pagate e incassate, e chi oggi grida al golpe a piede libero sarebbe in galera.

              esatto....fu anche il mio primo pensiero.

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                http://www.fiscooggi.it/giurispruden...ritto-ma-reato

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                  esempio pratico di interpello 10 bis
                  QUESITO La società X di Y e c. s.a.s. (di seguito, la Società o l'istante), avente ad oggetto l'attività di locazione immobiliare di beni propri, chiede il parere della scrivente in ordine all'eventuale abusività, ai sensi dell'art. 10 bis della legge 27 luglio 2000, n. 212 (Statuto dei Diritti del Contribuente)


                  bla bla bla

                  SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE
                  A parere dell'istante, la descritta operazione di scissione funzionale all'assegnazione agevolata di beni immobili ad alcuni soltanto dei soci, non risulta abusiva ai sensi dell'art. 10 bis della legge n. 212/2000, in quanto:
                  - non è finalizzata alla realizzazione di un vantaggio fiscale indebito;
                  - presta formale osservanza alle norme fiscali;
                  - non è priva di sostanza economica, atteso che .......
                  - non comporta la violazione di alcuna disposizione di legge, né di obblighi e divieti previsti dall'ordinamento tributario.

                  http://www.agenziaentrate.gov.it/wps...uglio+2017.pdf
                  Ultima modifica di ROL; 17-09-2017, 16:56.

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                    PARERE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
                    Secondo il disposto del comma 1, articolo 10-bis della legge 27 luglio 2000, n. 212, e successive modificazioni, recante la "Disciplina dell'abuso del diritto o elusione fiscale", affinché un'operazione possa essere considerata abusiva l'Amministrazione Finanziaria deve identificare e provare il congiunto verificarsi di tre presupposti costitutivi:
                    a) la realizzazione di un vantaggio fiscale "indebito", costituito da "benefici, anche non immediati, realizzati in contrasto con le finalità delle norme fiscali o con i principi dell'ordinamento tributario";
                    b) l'assenza di "sostanza economica" dell'operazione o delle operazioni poste in essere consistenti in "fatti, atti e contratti, anche tra loro collegati, inidonei a produrre effetti significativi diversi dai vantaggi fiscali";
                    c) l'essenzialità del conseguimento di un "vantaggio fiscale".

                    L’assenza di uno dei tre presupposti costitutivi dell'abuso determina un giudizio di assenza di abusività. Attraverso il successivo comma 3, il legislatore ha chiarito espressamente che non possono comunque considerarsi abusive quelle operazioni che, pur presentando i tre elementi sopra indicati, sono giustificate da valide ragioni extrafiscali non marginali (anche di ordine organizzativo o gestionale che rispondono a finalità di miglioramento strutturale o funzionale dell'impresa o dell'attività professionale).

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                      bla bla bla....

                      Il presente parere viene reso sulla base dei fatti, dei dati e degli elementi prima esaminati, assunti acriticamente così come esposti nell'istanza di interpello, nel presupposto della loro veridicità e concreta realizzazione. Si ribadisce, infine, che resta impregiudicato ogni potere di controllo dell'Amministrazione Finanziaria volto a verificare se lo scenario delle operazioni descritto in interpello, per effetto di eventuali altri atti, fatti o negozi ad esso collegati e non rappresentati dall'istante, possa condurre ad una diversa qualificazione della fattispecie o ad identificare un diverso censurabile disegno abusivo.

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