l’Ocse è da sempre contraria alla detassazione dei redditi prodotti dai marchi e know how (infatti, nella maggior parte dei paesi questi non sono previsti, in Italia sì). Inoltre una risoluzione del Parlamento europeo del 25 novembre scorso considera i patent box degli strumenti sostanzialmente elusivi. Sostiene, infatti, il parlamento europeo che: «stando ai dati esistenti, gli speciali regimi fiscali sugli utili riconducibili ai brevetti (patent box) non contribuiscono a stimolare l’innovazione e possono dar luogo a una forte erosione della base imponibile mediante il trasferimento degli utili».
Ma c’è un altro aspetto che merita di essere valutato: l’applicazione del patent box rischia di dimezzare il gettito dell’Ires. Se è vero, infatti, che la crisi degli ultimi anni ha drasticamente ridotto gli utili societari è anche vero che, nella generalità dei casi, le aziende che ancora fanno utili e quindi pagano le imposte sui redditi, sono quelle più tecnologiche, o quelle che possono vantare marchi affermati, o know how esclusivi. Spesso l’apporto di questi elementi nella produzione del fatturato è decisivo. Ora proprio questo apporto viene detassato. Di utili da tassare ne rimarranno ben pochi.
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