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Spin
Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioTe lo giuro, stamattina preparavo il caffè...ed ho pensato che dovevo dire a tua moglie le stesse cose...ma guarda te...:-)
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Originariamente inviato da Spin Visualizza il messaggioAhahaha...... Che risate.... Un manicomio Rol..... Solo a leggere basta all'umore..... Leo mo che la senti ti fa Na lezione di Interior design di livello mondiale..... L'ho contattata in privato per chiederle una informazione e lei scriveva a 100000 manco ponevo la domanda e già partiva la risposta.... Ahahahahaha..... E lei...... E Noooo spin... Io amo questa materia..... Sembrava puffetta[emoji4]
vattin...è inutile...siete tutti e due......:-))))
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Originariamente inviato da Spin Visualizza il messaggioPensa.... Leo dice ad un certo punto.....ma qua ognuno parla per conto suo...... Ahahahahahajajajajajajajahahahahahahaahah
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"Negli ultimi sette anni i patrimoni dei “paperoni” sono aumentati di 40 miliardi di euro, pari al 70%, il che conferma che la crisi lavora a favore dei più ricchi. Nello stesso periodo di tempo infatti i 18 milioni di Italiani più poveri sono scesi da 114 miliardi di euro a 96 miliardi di euro, con un decremento pari a circa il 20%. Il tutto nel contesto di un crollo del patrimonio totale a disposizione degli Italiani pari a circa 814 miliardi di euro negli ultimi cinque anni. Si conferma insomma come la crisi approfondisca le differenze sociali.
La diseguaglianza, d’altronde, costituisce, a sua volta, un fattore di crisi, come dimostrano da ultimo vari studi, fra cui in particolare quello recentemente compiuto dall’Ocse , che ha dimostrato come la disparità, in questo caso fra i redditi, abbia prodotto la perdita di vari punti di crescita. Si tratta anche in questo caso, per l’Italia, di un rapporto abbastanza abnorme, con riferimento agli altri Paesi occidentali, dato che il 10% più ricco ha redditi pari a dieci volte quelli del 10% più povero.
Così va il “mercato”, così va il mondo. Verso la miseria per un numero crescente di persone e ricchezza sconfinata per pochi privilegiati. Ne risulta l’urgenza e l’inevitabilità di politiche pubbliche volte ad attuare una piena redistribuzione dei redditi a vantaggio sia dell’efficienza economica che dell’equità sociale. Tutto il contrario di quanto si va facendo con l'abbandono della lotta all'elusione fiscale.
Si sceglie la via invece di diventare un paradiso fiscale per i grandi, offrire condizoni migliori solo ai grandi capitali. Un’Europa afflitta, d’altronde, da crescente disoccupazione specie giovanile, e si pensa di rimediare trasformando i lavoratori in precari a vita. L’Europa dei burattini del capitale sta andando a fondo e l’Italia con essa. L’alternativa necessaria deve poggiare su di un’imposta patrimoniale e su un netto appesantimento delle imposte sui redditi più alti, per ricavare le risorse necessarie a rilanciare gli investimenti pubblici in ricerca, istruzione ed innovazione e il reddito garantito per tutti i disoccupati.
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio"Negli ultimi sette anni i patrimoni dei “paperoni” sono aumentati di 40 miliardi di euro, pari al 70%, il che conferma che la crisi lavora a favore dei più ricchi. Nello stesso periodo di tempo infatti i 18 milioni di Italiani più poveri sono scesi da 114 miliardi di euro a 96 miliardi di euro, con un decremento pari a circa il 20%. Il tutto nel contesto di un crollo del patrimonio totale a disposizione degli Italiani pari a circa 814 miliardi di euro negli ultimi cinque anni. Si conferma insomma come la crisi approfondisca le differenze sociali.
La diseguaglianza, d’altronde, costituisce, a sua volta, un fattore di crisi, come dimostrano da ultimo vari studi, fra cui in particolare quello recentemente compiuto dall’Ocse , che ha dimostrato come la disparità, in questo caso fra i redditi, abbia prodotto la perdita di vari punti di crescita. Si tratta anche in questo caso, per l’Italia, di un rapporto abbastanza abnorme, con riferimento agli altri Paesi occidentali, dato che il 10% più ricco ha redditi pari a dieci volte quelli del 10% più povero.
Così va il “mercato”, così va il mondo. Verso la miseria per un numero crescente di persone e ricchezza sconfinata per pochi privilegiati. Ne risulta l’urgenza e l’inevitabilità di politiche pubbliche volte ad attuare una piena redistribuzione dei redditi a vantaggio sia dell’efficienza economica che dell’equità sociale. Tutto il contrario di quanto si va facendo con l'abbandono della lotta all'elusione fiscale.
Si sceglie la via invece di diventare un paradiso fiscale per i grandi, offrire condizoni migliori solo ai grandi capitali. Un’Europa afflitta, d’altronde, da crescente disoccupazione specie giovanile, e si pensa di rimediare trasformando i lavoratori in precari a vita. L’Europa dei burattini del capitale sta andando a fondo e l’Italia con essa. L’alternativa necessaria deve poggiare su di un’imposta patrimoniale e su un netto appesantimento delle imposte sui redditi più alti, per ricavare le risorse necessarie a rilanciare gli investimenti pubblici in ricerca, istruzione ed innovazione e il reddito garantito per tutti i disoccupati.
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