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    #41
    Originariamente inviato da Mysterio Visualizza il messaggio
    Dunque premetto un PENSO, ma non c'entra la tassazione con l'accertamento: è solo una modalità attraverso cui l'AE accerta la veridicità di quanto dichiarato dal contribuente...

    Oh, ma secondo voi qualche commissario d'esame leggerà 'ste domande: potrebbe trarre spunto...

    Ok, domandina masochista di penale: cosa si intende per reato inesistente??
    La dicitura reato inesistente non esiste in dottrina(scusate il gioco di parole) . Un reato inesistente ,potrebbe riguardare una condotta non tipica , cioè non conforme a quanto previsto da 1 norma penale incriminatrice ,e pertanto non rilevante per il diritto penale. (in virtù del principio di legalità).
    Esiste, invece,il reato impossibile che si ha quando i mezzi adoperati non sono idonei alla commissione del delitto . In questo caso , il soggetto non è punibile , ma sarà applicabile una misura di sicurezza.
    Infine , si ha reato putativo quando il soggetto ritiene di aver commesso un reato , ma non ha violato alcuna norma penale , pertanto non è punibile e non potrà essere oggetto di misura di sicurezza , perchè non ha aggredito alcun "bene" (in senso giuridico non materiale) potretto da norme penali
    PS spero di averti soddisfatto...

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      #42
      Originariamente inviato da L'esperto Visualizza il messaggio
      Non è questione di metodo di tassazione, ma di imputazione di redditi non dihciarati: se tu evadi le tasse ci sono diversi metodi per determinare quanto hai evaso.

      Accertamento analitico, induttivo sintetico.

      Analitico si fonda sulle scritture contabili... se tu non hai emesso fatture per 1000 € e il fisco lo scopre, ti accerta maggiori ricavi per mille euro RISPETTO A QUELLO CHE HAI DICHIARATO.

      Se invece non hai fatto proprio la dichiarazione o le tue scritture contabili sono così penose da non poter essere prese in considerazione, il fisco ti fa l'accertamento induttivo: ti imputa dei redditi A PRESCINDERE DA QUELLO CHE HAI DICHIARATO.

      Se sei una persona fisica il fisco può imputarti dei redditi sulla base del tuo tenore di vita (accertamento sintetico). Se hai una barca da 10.000 tonnellate, la ferrari e la villa a porto cervo e dichiari 10.000 euro all'anno si presume che tu sia un evasore. Starà a te dimostrate per quali motivi possiedi beni di lusso a fronte di redditi esigui.

      Spero di essere stato id aiuto.

      Parli di accertamento d'ufficio, quando si prescinde del tutto dalle scritture contabili, l'accertamento induttivo si basa sulle scritture contabili, in quello sintetico credo su presunzioni date da redditometro e presunzioni qualificati, gravi e concordanti, in quanto le scritture non ci sono per redditi non da lavoro autonomo e d'impresa...
      Gabriele

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        #43
        Domandine ine ine mie.

        Criteri di valutazione e bilancio con i principi contabili internazionali.

        Secondo voi li possono chiedere? E che cavolo non basta sapere il bilancio civilistico che è già un mattone a saperlo bene...
        Gabriele

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          #44
          Originariamente inviato da giustizia Visualizza il messaggio
          La dicitura reato inesistente non esiste in dottrina(scusate il gioco di parole) . Un reato inesistente ,potrebbe riguardare una condotta non tipica , cioè non conforme a quanto previsto da 1 norma penale incriminatrice ,e pertanto non rilevante per il diritto penale. (in virtù del principio di legalità).
          Esiste, invece,il reato impossibile che si ha quando i mezzi adoperati non sono idonei alla commissione del delitto . In questo caso , il soggetto non è punibile , ma sarà applicabile una misura di sicurezza.
          Infine , si ha reato putativo quando il soggetto ritiene di aver commesso un reato , ma non ha violato alcuna norma penale , pertanto non è punibile e non potrà essere oggetto di misura di sicurezza , perchè non ha aggredito alcun "bene" (in senso giuridico non materiale) potretto da norme penali
          PS spero di averti soddisfatto...
          Se mi chiedessero il reato inesistenti risponderei con le fattispecie che mi ricordo.
          Ad esempio è un reato inesistente il reato di colui che vuole uccidere una persona con una pistola giocattolo, o che ruba un bene in realtà di sua proprietà.
          Mancano quindi i presupposti per un reato e si chiama inesistente, o l'oggetto del reato, soggetto passivo del reato.
          L'individuo però dimostra, anche se non commette reato una certa pericolosità, che può essere valutata dal giudice per una eventuale misura di sicurezza (in cui possono incorrere anche incapaci di intendere e di volere, viziati di mente e minori).
          Gabriele

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            #45
            Originariamente inviato da Gabriele Visualizza il messaggio
            Se mi chiedessero il reato inesistenti risponderei con le fattispecie che mi ricordo.
            Ad esempio è un reato inesistente il reato di colui che vuole uccidere una persona con una pistola giocattolo, o che ruba un bene in realtà di sua proprietà.
            Mancano quindi i presupposti per un reato e si chiama inesistente, o l'oggetto del reato, soggetto passivo del reato.
            L'individuo però dimostra, anche se non commette reato una certa pericolosità, che può essere valutata dal giudice per una eventuale misura di sicurezza (in cui possono incorrere anche incapaci di intendere e di volere, viziati di mente e minori).
            Ragazzi vi state confondendo...
            Se un soggetto cerca di uccidere con una pistola giocattolo , pone in essere o un tentativo di omicidio ( spetta al giudice valutare l'idoneità della condotta) , o un reato impossibile. Il reato inesistente lo avete inventato voi , non esite in dottrina e in giurisprudenza.
            In questo caso è possibile applicare una misura di sicurezza. Del resto sarebbe contraddittorio parlare di reato inesistente , perchè se il reato non esiste , appunto non è reato , ma bensi una condotta non penalmente rilevante.
            Chi ruba un bene di sua proprietà non sta rubando , perchè il furto presuppone la sottrazione di 1 cosa altrui. Se il soggetto pensa di rubare , ma in realtà non lo sta facendo , allora si parla di raeto putativo

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              #46
              Va be', inesistente, impossibile, guarderò meglio la definizione nel simone ma non cambia l'esempio; di certo non sono configurabili come tentativi, reati autonomi di pericolo quelli che ho descritto...

              EDIT: in effetti l'esempio del furto è del Reato putativo, mazza quante definizioni, è impossibile ricordare tutto e non confondersi.
              Ultima modifica di Gabriele; 22-08-2007, 19:59.
              Gabriele

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                #47
                il bilancio secondo i principi contabili internazionali si differenzia da quello redatto secondo la legislazione italiana innazitutto perchè alla rappresentazione della situazione patrimoniale della società e alla rappresentazione del risultato di esercizio da un posto di rilievo all'analisi dei flussi finanziari. Infatti, mentre il bilancio civilistico è rivolto soprattutto alla tutela dei soci, dei creditori e delle terze economie che entrano in rapporto con l'impresa, il bilancio redatto secondo i principi IAS è una sorta di specchio di com'è l'andamento finanziario dell'impresa, quindi ha soprattutto uno scopo informativo nei confronti di chi vuole investire nell'impresa. E anche lo schema del bilancio stesso risente di questa impostazione dal momento che oltre al conto economico, allo stato patrimoniale e alla nota integrativa (che nel bilancio IAS diventa nota al bilancio) vi è un altro documento che analizza specificamente la situazione finanziaria della società, ma non mi ricordo il nome.
                Nel bilancio IAS, inoltre, il criterio del costo storico che è il criterio principale di costo utilizzato nel bilancio italiano è sostituito dal fair value (importante), ma ora mi scoccio di spiegarlo.

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                  #48
                  Originariamente inviato da Gabriele Visualizza il messaggio
                  Va be', inesistente, impossibile, guarderò meglio la definizione nel simone ma non cambia l'esempio; di certo non sono configurabili come tentativi, reati autonomi di pericolo quelli che ho descritto...
                  Sul furto, infatti non è un "furto", in quanto non ruba niente, è appunto un reato impossibile, non vorrei prendere il simone in quanto sono il primo ad aver detto che qui si risponde come se fossimo davanti alla commissione, ma questo lo ricordo.
                  Gabriele perdonami hai tutta la mia simpatia , ti reputo una persona preparata , ma in queste poche righe hai detto diverse inesattezze...
                  Per il tentativo di omicidio che tu hai descritto , non è escluso che di tentativo, in senso giuridico, si possa correttamente parlare. Siamo d'accordo che difficilmente un giudice ritenga, idonea a cagionare la morte una condotta di chi usa un 'arma giocattolo , ma non è possibile escludere con certezza tale eventualità.
                  Circa il furto non è corretto parlare di reato impossibile , ma di reato putativo ,perchè il soggetto crede di aver commesso un reato , ma in realtà non lo ha commesso . La distinzione non è meramente terminologica

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                    #49
                    alle mie domande nessuno ha risposto:
                    1) quando compro un immobile che tasse devo pagare e in che misura? e se si tratta della prima casa?
                    2) come sono tassati gli interessi attivi? e qual'è la ritenuta attualmente prevista?

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                      #50
                      Originariamente inviato da Boom77 Visualizza il messaggio
                      ma nel caso di recesso del socio cosa si ha un utile o una plusvalenza e da quali riserve si può ottenere l'utile piuttosto che la plusvalenza?
                      Infine come sono tassate le plusvalenze non esenti???
                      intanto occorre capire la differenza tra l'utile e la plusv.,
                      l'utile è il risultato della gestione aziendale nell'esercizio, per tanto rappresenta la differenza positiva tra il totale delle entrate e il totale delle uscite, questo utili può essere o ripartito tra i soci o destinato a rimanere in azienda, se viene ripartito è un dividendo.
                      cosa diversa sonole plusvalenze che come diceva qualcuno sono date dal maggior valore ricavato dall'alienazione di un cespite ad esempio... supponiamo di avere un'automobile che è stata acquistata a 20, abbiamo ammortizzato per 10 e rivendiamo a 15, 5 rappresenta una plusvalenza, perchè il valore residuo è pari a 10 e non a 15.
                      ma le plusvalenze possono derivare anche da beni mobiliari, come le azioni che acquistano maggior valore.
                      per quanto riguarda la tassazione, per le plusvalenze costituiscono reddito ai fini fiscali per tanto sono soggette a irpef

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