I privilegi dei dipendenti delle dogane, che si preparano alla promozione di gruppo!
L’Economy c/o Mondadori con la data del 6.5.2009 pubblica a firma di tale Giovanni Scafurro un articolo sui privilegi delle dogane affastellando numeri che non trovano riscontro nei dati ufficiali dell’Agenzia delle dogane e notizie sfuse, prese qua e là, senza coordinamento.
Si parla, con riferimento temporale alla data 6.5.2009, di una corsa contro il tempo degli oltre 12.000 doganieri ( linguaggio questo ormai desueto, venendo adoperato da un po’ di tempo il termine di “doganali”, nda) “in vista dei tagli del Tesoro ai fondi accantonati negli anni scorsi e di quelli dell’organico( si parla di un 10% del personale) previsti da Renato Brunetta nel decreto legge <antifannulloni> del giugno scorso ( vedere anche l’articolo a pagina 32)”.
“Le preoccupazioni per un forte ridimensionamento della categoria hanno così sortito l’effetto di rimuovere le polemiche interne all’Agenzia e di accelerare l’accordo tra l’amministrazione e la triplice sindacale (della quale io personalmente, in verità, non sono strenuo sostenitore ) sulle procedure che porteranno alla promozione di 1.641 doganieri….In ballo ci sono i posti di fascia alta “Area 3”(ma, mi domando io, alta quanto? quanto quella dei dirigenti delle imprese private, specialmente banche d’affari et similia, che portano a casa bonus e superbonus? e che ci hanno regalato una bellissima crisi finanziaria?, nda ),anche se l’aut aut di Giulio Tremonti potrebbe tagliare del 50% i posti riservati agli <interni > a vantaggio di 800 persone risultate idonei in precedenti concorsi dell’Agenzia delle entrate. Sicuri per i doganieri, invece, i 251 posti già bloccati da un precedente concorso, per cui rimangono da conquistare almeno 550 posti che verranno pagati con i fondi messi a disposizione dall’ex viceministro Vincenzo Visco nel 2007”
L’articolista verosimilmente allude all’art. 74 del decreto legge Tremonti n. 112 del 25 giugno 2008, convertito nella legge n. 133/2008 ( la cosiddetta manovra di finanza pubblica della scorsa estate), che aveva disposto, per tutte le amministrazioni statali e parastatali, entro il mese di novembre dello stesso anno la riduzione non inferiore del 10% delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale : se l’articolista di Economy non lo sa ancora, posso assicurare che quella riduzione di organico è stata puntualmente operata dalla Agenzia delle dogane, per cui, a fronte di 12.138 unità, esclusi i dirigenti, attualmente l’organico complessivo delle dogane, esclusi i dirigenti, è pari a 11.040 unità, di cui 5720 di terza fascia, cioè di quella “fascia alta” che, forse l’articolista non sa, percepiscono mediamente una paga mensile (tutto compreso: disagiata, straordinari e quant’altro di chicche) di 1500/1600 euro e svolgono il loro lavoro, h. 24, di contrasto alla contraffazione e all’evasione fiscale, controllando ogni tipo merceologico di merce, anche la cacca di vacca, che esce o entra nel territorio doganale comunitario a difesa degli interessi economici del Paese e della UE nonché dei consumatori della stessa Comunità europea : e per questo lavoro, spesso pericoloso per l’impatto con le organizzazioni criminali, vi sembra super pagato con 1500/1600 euro al mese questo impiegato di famosa “fascia alta?
Chi scrive, che di solito non è proprio disinformato, ha, poi, sempre saputo che la riserva agli interni del 50% dei posti di “fascia alta” è prevista da una specifica norma contrattuale, sulla cui derogabilità da parte di norma legislativa è questione giuridica troppo complessa che non può essere discussa in questa occasione.
Infine, “la conquista dei 550 posti”, per usare l’espressione colorita, è avvenuta, senza colpo ferire, già il 23 dicembre 2008 : non sappiamo, però, nonostante le nostre ricerche, se questi 550 posti “verranno pagati con i fondi messi a disposizione dall’ex viceministro Vincenzo Visco nel 2007”
Concludiamo osservando che dell’articolo in commento non si capisce la ragione, visto il fuori tempo massimo in cui è stato scritto e visto questo clima maccartista nei confronti di chi con 1500/1600 euro al mese cerca, al meglio, di difenderci dalla contraffazione delle merci importate e dall’evasione fiscale. Le fasce alte delle banche d’affari da cosa ci hanno difeso?
L’Economy c/o Mondadori con la data del 6.5.2009 pubblica a firma di tale Giovanni Scafurro un articolo sui privilegi delle dogane affastellando numeri che non trovano riscontro nei dati ufficiali dell’Agenzia delle dogane e notizie sfuse, prese qua e là, senza coordinamento.
Si parla, con riferimento temporale alla data 6.5.2009, di una corsa contro il tempo degli oltre 12.000 doganieri ( linguaggio questo ormai desueto, venendo adoperato da un po’ di tempo il termine di “doganali”, nda) “in vista dei tagli del Tesoro ai fondi accantonati negli anni scorsi e di quelli dell’organico( si parla di un 10% del personale) previsti da Renato Brunetta nel decreto legge <antifannulloni> del giugno scorso ( vedere anche l’articolo a pagina 32)”.
“Le preoccupazioni per un forte ridimensionamento della categoria hanno così sortito l’effetto di rimuovere le polemiche interne all’Agenzia e di accelerare l’accordo tra l’amministrazione e la triplice sindacale (della quale io personalmente, in verità, non sono strenuo sostenitore ) sulle procedure che porteranno alla promozione di 1.641 doganieri….In ballo ci sono i posti di fascia alta “Area 3”(ma, mi domando io, alta quanto? quanto quella dei dirigenti delle imprese private, specialmente banche d’affari et similia, che portano a casa bonus e superbonus? e che ci hanno regalato una bellissima crisi finanziaria?, nda ),anche se l’aut aut di Giulio Tremonti potrebbe tagliare del 50% i posti riservati agli <interni > a vantaggio di 800 persone risultate idonei in precedenti concorsi dell’Agenzia delle entrate. Sicuri per i doganieri, invece, i 251 posti già bloccati da un precedente concorso, per cui rimangono da conquistare almeno 550 posti che verranno pagati con i fondi messi a disposizione dall’ex viceministro Vincenzo Visco nel 2007”
L’articolista verosimilmente allude all’art. 74 del decreto legge Tremonti n. 112 del 25 giugno 2008, convertito nella legge n. 133/2008 ( la cosiddetta manovra di finanza pubblica della scorsa estate), che aveva disposto, per tutte le amministrazioni statali e parastatali, entro il mese di novembre dello stesso anno la riduzione non inferiore del 10% delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale : se l’articolista di Economy non lo sa ancora, posso assicurare che quella riduzione di organico è stata puntualmente operata dalla Agenzia delle dogane, per cui, a fronte di 12.138 unità, esclusi i dirigenti, attualmente l’organico complessivo delle dogane, esclusi i dirigenti, è pari a 11.040 unità, di cui 5720 di terza fascia, cioè di quella “fascia alta” che, forse l’articolista non sa, percepiscono mediamente una paga mensile (tutto compreso: disagiata, straordinari e quant’altro di chicche) di 1500/1600 euro e svolgono il loro lavoro, h. 24, di contrasto alla contraffazione e all’evasione fiscale, controllando ogni tipo merceologico di merce, anche la cacca di vacca, che esce o entra nel territorio doganale comunitario a difesa degli interessi economici del Paese e della UE nonché dei consumatori della stessa Comunità europea : e per questo lavoro, spesso pericoloso per l’impatto con le organizzazioni criminali, vi sembra super pagato con 1500/1600 euro al mese questo impiegato di famosa “fascia alta?
Chi scrive, che di solito non è proprio disinformato, ha, poi, sempre saputo che la riserva agli interni del 50% dei posti di “fascia alta” è prevista da una specifica norma contrattuale, sulla cui derogabilità da parte di norma legislativa è questione giuridica troppo complessa che non può essere discussa in questa occasione.
Infine, “la conquista dei 550 posti”, per usare l’espressione colorita, è avvenuta, senza colpo ferire, già il 23 dicembre 2008 : non sappiamo, però, nonostante le nostre ricerche, se questi 550 posti “verranno pagati con i fondi messi a disposizione dall’ex viceministro Vincenzo Visco nel 2007”
Concludiamo osservando che dell’articolo in commento non si capisce la ragione, visto il fuori tempo massimo in cui è stato scritto e visto questo clima maccartista nei confronti di chi con 1500/1600 euro al mese cerca, al meglio, di difenderci dalla contraffazione delle merci importate e dall’evasione fiscale. Le fasce alte delle banche d’affari da cosa ci hanno difeso?
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