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PUBBLICO e PRIVATO a confronto: limiti e pregi!

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    #31
    Ma sai, io sono completamente d'accordo con te...dico semplicemente che non è una tragedia fare l'imprenditore al Sud...poi tu mi parli di avvocati e ingegneri...è una cosa completamente diversa...
    Master(Pi)card

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      #32
      Originariamente inviato da Picard Visualizza il messaggio
      Ma sai, io sono completamente d'accordo con te...dico semplicemente che non è una tragedia fare l'imprenditore al Sud...poi tu mi parli di avvocati e ingegneri...è una cosa completamente diversa...
      Beh, vero non è proprio la stessa cosa.
      Era solo per rendere l'idea: sono professioni che qualche tempo fa erano di prestigio e consentivano guadagni enormi. Oggi lo sono ancora ma solo per alcuni, per vari motivi. Tu ad esempio sai in base a quali critei i tribunali affidano agli ingegneri le perizie? Prova ad immaginare...
      Ecco perchè sempre più gente, anche titolata e qualificata si butta nel pubblico.

      Poi, Picard, se tu lavori a 700 km da casa per 1.300 euro al mese (che saranno anche pochi ma io, nel privato, in 10 anni di lavori vari non li ho mai visti) e non hai mollato per tornare 'a casa' e giocarti la 'carta imprenditoriale' un motivo ci sarà.
      Forse, in fondo, sei anche tu consapevole dei rischi e delle difficoltà che ci sono.
      Io fossi in te chiederei a tuo fratello se vuole un socio...

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        #33
        Mio fratello me lo ha proposto da subito...ma io sono uno del partito "pochi, maledetti e subito" non del partito "lavora che poi verrai premiato"...sono uno che preferisce 365 giorni da coniglio (vivo) che uno da leone (morto)...
        Non so se ho reso l'idea...ma da qui a non capire dove sia il mio errore ce ne passa...
        Master(Pi)card

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          #34
          Originariamente inviato da Picard Visualizza il messaggio
          Mio fratello me lo ha proposto da subito...ma io sono uno del partito "pochi, maledetti e subito" non del partito "lavora che poi verrai premiato"...sono uno che preferisce 365 giorni da coniglio (vivo) che uno da leone (morto)...
          Non so se ho reso l'idea...ma da qui a non capire dove sia il mio errore ce ne passa...
          La penso allo stesso modo, e questo si era capito.
          Io ho provato a militare nel partito "lavora che poi verrai premiato" (del quale tuttora condivido gli ideali). Non avendo ottenuto i risultati sperati sto cercando di iscrivermi a quello alternativo .
          Se tu fossi davvero convinto dell'errore non persevereresti, credo: puoi sempre tornare sui tuoi passi.
          Se non lo fai è perchè, in fondo, sei consapevole del fatto che i rischi ci sono.

          Ciò non toglie che se un giorno riuscirò ad entrare nel pubblico magari mi vedrai su questo stesso forum a lamentarmi...

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            #35
            Ho letto con molta curiosità gli interventi postati in questa discussione, curiosità che diventa interesse personale perché, dopo 5/6 anni di lavoro nel settore privato, dovrei iniziare a lavorare nella Pubblica Amministrazione, avendo, finalmente, vinto un concorso pubblico.
            Descrivo la mia esperienza lavorativa confrontandola con i luoghi comuni più diffusi sul pubblico impiego:

            1) Il primo, forse il più diffuso, riguarda lo svolgimento dei concorsi pubblici. Ebbene si, i concorsi pubblici sarebbero tutti truccati. Dopo aver partecipato a 13/14 concorsi pubblici, aver ottenuto qualche idoneità, averne vinto uno, dopo aver conosciuto personalmente molti concorrenti e aver preso familiarità con i “soliti nomi” presenti in molte graduatorie mi sembra di poter affermare che si tratti,per grandi linee, di una grossa balla. Ci sono i raccomandati di turno ma, fondalmente, i concorsi vengono vinti dai concorrenti più determinati,più volenterosi, più organizzati,più preparati,o magari più fortunati, in ogni caso gente che sgobba tutti i giorni sui libri per trovare un posto di lavoro. Nel settore privato, al contrario, ho visto tanta gente, la quasi totalità, entrare solo perché è amica di, parente di etc.etc. Vuoi mettere la soddisfazione che si prova a vincere un concorso onestamente senza dover ringraziare nessuno! Gli archivi degli uffici del personale scoppiano di CV di brillanti neo-laureati con il massimo dei voti nelle materie più disparate che non vengono minimamente presi in considerazione. Al massimo, quando i CV sono inseriti negli archivi, sono un buon motivo per farsi quattro risate alle spalle del “malcapitato” di turno.

            2) Lato economico. Una delle dicerie più diffuse riguarda il lato economico, “si dice”: “nel privato si guadagna di più che nel pubblico”. Anche in questo caso mi sembra vero il contrario, personalmente lo stipendio più alto che ho percepito raggiungeva gli 850/870 euro al mese. I miei colleghi, “meglio introdotti”, arrivavano a 1.000 euro al mese. Le prospettive di crescita non mi sembravano delle migliori, infatti, dopo i 6/7 scatti di anzianità previsti dal CCNL, si poteva aspirare a 1300/1400 euro al mese, poi, fino alla pensione niente di niente. Nella Pubblica Amministrazione mi sembra di aver letto e capito che la situazione dovrebbe essere migliore. Non si diventa milionari, ma partire da dove gli altri, in media, finiscono, credo sia senza dubbio un’opportunità migliore.Inoltre mi suona di grossa presa per i fondelli, lavorare per un miliardario, che ha iniziato da zero, il cui unico scopo della vita è quello di arricchirsi, diventare potente e che ha il coraggio di etichettare come “attaccato ai soldi” un operaio o un impiegato che, guadagnando 800/900 euro al mese chiede, 50/100 euro di aumento.


            3) “Meritocrazia” questa sconosciuta. Ascoltando i “si dice” la MERITOCRAZIA dovrebbe essere un MUST imperante nel settore privato, anche in questo caso la mia esperienza personale va nella direzione opposta. Il settore privato pullula di figli di “nini e cocò” e “amici di” o di “pom…are”che, in quanto tali, devono lavorare negli uffici più prestigiosi, devono guadagnare di più, hanno diritto allo straordinario pagato etc.etc.. Gli altri tutti figli di p….. che non hanno diritto a nulla. Anzi, se sei sfigato perché sei più portato di altri per certi lavori, trovano il modo (ricatto) per sfruttarti di più perché gli “servi” più dei tuoi colleghi. Sempre lo sfigato di turno che emerge grazie ai suoi meriti e fa un minimo di carriera grazie alla sue forze lo fa a costo di enormi sacrifici. Di regola disponibilità h 24, sette giorni su sette, per poche centinaia di euro in più degli altri (che spende in cure per riprendersi dallo stress).

            4) Preparazione. “I dipendenti del settore privato sono più preparati dei dipendenti del settore pubblico!”. Davvero? Perché i dipendenti dei CAF, i responsabili degli uffici del personale delle aziende private, etc.etc. partecipano a corsi di formazione tenuti dai funzionari dell’AE e/o da altri funzionari pubblici e senza le loro indicazioni non saprebbero dove sbattere la testa? Ah si, ora ricordo il perché, i dipendenti privati sono gli unici che sanno usare il PC, sanno che Word è un programma di videoscrittura, gli altri, soprattutto se laureati o pubblici dipendenti, non capiscono un c….. Dimenticavo, i dipendenti del privato sono soprattutto molto “umili”.

            5) I pubblici dipendenti sono tutti fannulloni! E nel privato? Ho lavorato con colleghi che non facevano altro che imboscarsi, erano presenti sul posto del lavoro meno delle ore dovute, scansavano il lavoro come la peste. I dipendenti privati sono più furbi, o sono “costretti” ad esserlo, perché hanno il fucile del padrone puntato dietro la schiena. In ogni caso non si fanno mancare nulla. Caffè, internet, musica, chiacchere, schedine, giornali e passatempi vari.

            6) Discriminazione. Nel privato ho sperimentato sulla mia pelle la parola “discriminazione”, magari non ai livelli più gravi, ma, in ogni caso, poco piacevole. Uno dei motivi di discriminazione nei miei confronti è dipeso dal fatto che sono orfano. Ebbene si, si divertivano ad infierire sul sottoscritto perché “tanto è orfano,non ha nessuno, dove c…. deve andare”. Cosa mi sono sentito dire il primo giorno di lavoro con TONO DI RICATTO? “ti abbiamo preso perché abbiamo tenuto conto della tua situazione familiare”. I giorni seguenti? “Uno come te come ha fatto a laurearsi”, oppure “la laurea non ti serve a un c….”e via di questo passo. Sarà anche vero, ma detto con questo tono non predispone certamente per il meglio.Aggiungo: “Ti sto antipatico? Credi che sono un incapace? Non mi assumere idiota. Sono antipatico? Ok, dammi il tempo di dimostrarlo, non iniziare dal primo giorno, porco!” Affermazioni simili le ho sentite a proposito di altre persone che avevano situazione personali particolari alle spalle. Le sfighe degli altri, insomma, sono le migliori barzellette e le migliori occasioni di ricatto.


            Io sono uno dei “fortunati” che aveva il posto fisso nel privato e che ancora benedice, nel vero senso della parola, il giorno in cui ha deciso di dare le dimissioni.
            Questa è la mia esperienza, potrebbe essere un eccezione, forse in alcune, poche, regioni più ricche del Nord la situazione è differente. La mia impressione, però, è stata confermata in più di un occasione: interventi letti in vari forum, esperienze di altre persone che ho conosciuto in giro per l’Italia in occasione di concorsi e non solo. La “musica” che si ascolta nei vari programmi televisivi come Ballarò, Annozero & co. mi sembra la stessa. Più della metà delle famiglie italiane vive con meno di 1900 euro al mese, sacche di lavoro nero molto diffuse, ricatti, umiliazioni, morti bianche etc.etc.. A quanto pare la situazione non è delle più allegre. In modo particolare nel settore privato, che, certamente, non è il paradiso terrestre come molti vorrebbero far credere. A questo punto, prima di sputare sul pubblico impiego, ci penserei due volte e anche di più…….
            Non credo che il pubblico impiego sia il paradiso terrestre, però, anche in questo caso mi rifaccio alla mia esperienza personale.
            I miei genitori erano entrambi insegnanti di scuola media e non mi sembra di ricordare che le loro lamentele riguardassero porcherie simili a quelle che si sentono nel privato. Io stesso ricordo di aver avuto professori di tutti i generi, molto preparati, professionali e volenterosi o, al contrario, fannulloni, assenteisti e incapaci, ma non ricordo di aver assistito alle porcherie che ho visto nel privato. Anche oggi quando mi rivolgo a dipendenti pubblici mi sembra di avere, in media, risposte migliori di quelle che ottengo dai dipendenti privati. Questi ultimi potranno sembrare più “brillanti”,però ho imparato che è meglio diffidare del diavolo quando ti accarezza.
            Aggiungo ancora che credo sia molto più prestigioso lavorare alle dipendenze dello stato e non per una azienda che produce porcherie di plastica o in una squallida agenzia di scommesse come co.co.co. Senza contare che si vive senza l’assillo del fallimento, del licenziamento, della precarietà del lavoro nero etc.etc. situazioni che influiscono pesantemente, in maniera negativa, nella vita di tutti i giorni.
            Cosa ne verrà fuori dalle mie prossime esperienze non lo so, spero siano migliori di quelle avute fino ad oggi.
            Una conclusione a cui sono giunto è che i posti di lavoro,anche, e forse soprattutto a causa della convivenza forzata, rispecchiano frequentemente, non sempre, il peggio che offre la nostra società, e non siano il massimo della vita. Ci vuole molto “Ass factor”,indipendentemente dalle proprie capacità e competenze. E’ molto più importante trovare un ambiente di lavoro adatto al proprio carattere ed alla propria personalità in modo da riuscire a sviluppare relazione umane e professionali decenti. Mi sembra abbia maggiori prospettive una “terza media” volenterosa e ben accolta e non un potenziale “premio nobel” antipatico o preso sulle p….
            Vuoi diventare ricco o non vuoi fare un lavoro monotono? Mi permetto un consiglio, evitare il lavoro dipendente, pubblico o privato che sia! Calciatore, velina, partecipante di reality show, ubriacarsi e uccidere 4 ragazzini e lanciare una propria linea di abbigliamento. Loro, solo loro, meritano il meglio e i privilegi.

            P.S. Diffido degli idraulici, e anche degli operai e impiegati in BMW, Audi, etc.etc. è dura per tutti. Molto di questi pseudo VIP, si permettono di apparire tali perché vivono in famiglia, spendono tutto lo stipendio per apparire e dicono un sacco di balle per darsi un tono. Quando vivi solo e devi pagare affitto/mutuo, gas, telefono, la situazione cambia radicalmente.
            In ogni caso non credo che la scelta lavoratore dipendente/idraulico/professionista/etc.etc. si faccia, solo ed esclusivamente, in base ad una scelta economica.

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              #36
              Originariamente inviato da nicola72 Visualizza il messaggio

              1) ................Dopo aver partecipato a 13/14 concorsi pubblici, aver ottenuto qualche idoneità, averne vinto uno, dopo aver conosciuto personalmente molti concorrenti e aver preso familiarità con i “soliti nomi” presenti in molte graduatorie mi sembra di poter affermare che si tratti,per grandi linee, di una grossa balla...............
              2) Lato economico. Una delle dicerie più diffuse riguarda il lato economico, “si dice”: “nel privato si guadagna di più che nel pubblico”. Anche in questo caso mi sembra vero il contrario, personalmente lo stipendio più alto che ho percepito raggiungeva gli 850/870 euro al mese. .......
              3) “Meritocrazia” questa sconosciuta. Ascoltando i “si dice” la MERITOCRAZIA dovrebbe essere un MUST imperante nel settore privato, anche in questo caso la mia esperienza personale va nella direzione opposta. .................................................. .........................
              4) Preparazione. “I dipendenti del settore privato sono più preparati dei dipendenti del settore pubblico!”. Davvero? Perché i dipendenti dei CAF, i responsabili degli uffici del personale delle aziende private, etc.etc. partecipano a corsi di formazione tenuti dai funzionari dell’AE e/o da altri funzionari pubblici e senza le loro indicazioni non saprebbero dove sbattere la testa? ..................
              5) I pubblici dipendenti sono tutti fannulloni! E nel privato? Ho lavorato con colleghi che non facevano altro che imboscarsi, erano presenti sul posto del lavoro meno delle ore dovute, scansavano il lavoro come la peste............................................. .........................
              6) Discriminazione. Nel privato ho sperimentato sulla mia pelle la parola “discriminazione”, magari non ai livelli più gravi, ma, in ogni caso,poco piacevole.........................
              Io sono uno dei “fortunati” che aveva il posto fisso nel privato e che ancora benedice, nel vero senso della parola, il giorno in cui ha deciso di dare le dimissioni................................
              A questo punto, prima di sputare sul pubblico impiego, ci penserei due volte e anche di più…….
              Non credo che il pubblico impiego sia il paradiso terrestre, però, anche in questo caso mi rifaccio alla mia esperienza personale......................................... ..............................
              P.S. Diffido degli idraulici, e anche degli operai e impiegati in BMW, Audi, etc.etc. è dura per tutti. Molto di questi pseudo VIP, si permettono di apparire tali perché vivono in famiglia, spendono tutto lo stipendio per apparire e dicono un sacco di balle per darsi un tono. Quando vivi solo e devi pagare affitto/mutuo, gas, telefono, la situazione cambia radicalmente.
              In ogni caso non credo che la scelta lavoratore dipendente/idraulico/professionista/etc.etc. si faccia, solo ed esclusivamente, in base ad una scelta economica.

              Concordo (e non perchè sei pugliese come me), tranne che su un punto: io direi che NON TUTTI i concorsi sono truccati ma di concorsi fatti ad hoc per assumere 'l'amico" o "il figlio di..." ce ne sono parecchi, credo quasi tutti quelli a livello locale (municipalizzate, comuni e province), almeno al Sud.
              Ovvio che se ritenessi che fossero tutti truccati non vi parteciperei neanche....
              Per quanto riguarda il resto:
              - come ci siamo detti con PICARD, meglio non tanti soldi ma sicuri (e comunque io nel privato non ho mai preso più di 1.000 euro..., quando sono stato retribuito).
              - La meritocrazia c'è (poca) e non c'è sia nel pubblico che nel privato, credo.
              - Il dipendente pubblico di oggi spesso è più preparato di chi lavora nel privato, se non altro per le sempre più dure selezioni che deve subire. All'Ageniza delle Entrate, in molti ministeri, alla Banca d'Italia, c'è gente in gamba. Penso che solo le multinazionali o qualche grossa azienda assuma esclusivamente in base alla preparazione del candidato.
              - I fannulloni ci sono ovunque. Mi hanno raccontato di ingegneri alla Piaggio che leggevano il giornale. Penso che se uno ha voglia di lavorare, magari con qualche difficoltà in più, può farlo anche nel pubblico. Poi, certo, dipende anche dalla mansione che svolge.
              - Ripeto: non sappiamo quanti di qusti imprenditori siano corretti (penso agli idraulici che ti sostituiscono il pezzo che in realtà funziona benissimo, ad esempio) e paghino le tasse. A me certe volte pare che qui gli unici che le paghino siano proprio i dipendenti pubblici. Ad esempio, le ultime 4 volte che sono andato in pizzeria ho dovuto quasi litigare per avere lo scontrino fiscale.
              Ultima modifica di harkin; 17-03-2008, 11:43.

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                #37
                Tutto vero!

                Grande nicola72!
                concordo su tutto, la mia esperienza è del tutto analoga e confermo l'esistenza, nel privato e nel nord est dove sembra che ci siano solo lavoratori instancabili che mandano avanti tutto il paese, di personaggi abilissimi ad imboscarsi e a scaricare le responsabilità. E non sto parlando solo di grandi aziende, ma anche di realtà con meno di venti dipendenti.

                Ribadisco il concetto, se avete un lavoro nella PA tenetevelo stretto anzi strettissimo e ringraziate Dio o chi volete voi di averlo.

                Buona giornata

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                  #38
                  Concordo pure io, purtroppo...
                  Master(Pi)card

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                    #39
                    Sono d'accordo e mi dispiace sentire il racconto di Nicola.
                    Ma quello che intendevo io non era passare a dipendente nel privato.
                    Io parlavo di fare proprio un mestiere artigiano (che nessuno vuole più fare!) e risolvere così diverse problematiche: lavorare insieme ad altri (cosa non sempre piacevole); avere un mercato immenso (basta semplicemente che apriate pagine gialle e contiate alla voce "idraulici" e alla voce "avvocati" facendo la proporzione. Una volta avvocati e ingegneri facevano un sacco di soldi. Ormai sono attività troppo inflazionate.
                    C'è troppa presunzione in giro. E pensare che a 20 anni non volevo nemmeno farla l'università (forse avevo già sentore di dove avrebbe tirato il vento?).

                    Superare infine proprio il problema di arrivare a fine mese! Con il reddito degli statali hanno fatto l'equazione precisissima lire=euro; gli autonomi hanno semplicemente raddoppiato il prezzo dei beni e dei servizi che offrono.
                    E poi scusate: tra famiglie, scuole,amministratori, enti pubblici, negozi di sanitari ma potrebbe essere di materiale elettrico, tutti si devono appoggiare a qualcuno.
                    Anche io dico: caspita i soldi che ho, pochi, sono sicuri. Ma io preferirei lavorare anche sabato e domenica ma le volte che esco non dover star lì a centellinare gli spiccioli o quando devo cambiare la macchina andare nell'usato e non sopra una certa cifra!
                    E' vero: come dipendente pubblico hai tantissimo tempo libero tra permessi, ferie, riposi, e varie, ma se poi non hai i soldi per impiegarlo tutto sto tempo libero.....

                    Poi se sbaglio.

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                      #40
                      Originariamente inviato da menga Visualizza il messaggio
                      Sono d'accordo e mi dispiace sentire il racconto di Nicola.
                      Ma quello che intendevo io non era passare a dipendente nel privato.
                      Io parlavo di fare proprio un mestiere artigiano (che nessuno vuole più fare!) e risolvere così diverse problematiche: lavorare insieme ad altri (cosa non sempre piacevole); avere un mercato immenso (basta semplicemente che apriate pagine gialle e contiate alla voce "idraulici" e alla voce "avvocati" facendo la proporzione. Una volta avvocati e ingegneri facevano un sacco di soldi. Ormai sono attività troppo inflazionate.
                      C'è troppa presunzione in giro. E pensare che a 20 anni non volevo nemmeno farla l'università (forse avevo già sentore di dove avrebbe tirato il vento?).

                      Superare infine proprio il problema di arrivare a fine mese! Con il reddito degli statali hanno fatto l'equazione precisissima lire=euro; gli autonomi hanno semplicemente raddoppiato il prezzo dei beni e dei servizi che offrono.
                      E poi scusate: tra famiglie, scuole,amministratori, enti pubblici, negozi di sanitari ma potrebbe essere di materiale elettrico, tutti si devono appoggiare a qualcuno.
                      Anche io dico: caspita i soldi che ho, pochi, sono sicuri. Ma io preferirei lavorare anche sabato e domenica ma le volte che esco non dover star lì a centellinare gli spiccioli o quando devo cambiare la macchina andare nell'usato e non sopra una certa cifra!
                      E' vero: come dipendente pubblico hai tantissimo tempo libero tra permessi, ferie, riposi, e varie, ma se poi non hai i soldi per impiegarlo tutto sto tempo libero.....

                      Poi se sbaglio.
                      Vabbè ma se lavori di sabato, domenica, di notte e durante le ferie avrai pure un sacco di soldi ma...non hai il tempo per impiegarli...
                      In sudamerica si augura sempre prosperità economica..y tiempo para goderne!

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