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ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

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    ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

    Sezione Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali











    Firenze, 20 febbraio 2006



    La situazione è critica ed i conti non tornano







    Care Colleghe e Colleghi,



    domani, martedì 21, i Direttori Generali illustreranno ai Direttori delle DRL i rispettivi programmi di attività per l’anno 2006, specialmente nella parte in cui le Direzioni regionali e provinciali saranno chiamate a collaborare; ritengo che all’incontro parteciperà il Segretario Generale.



    Il D.G. Massimo Pianese, nel preannunciare l’iniziativa, ha evidenziato che si tratta di un momento di confronto fondamentale per le determinazioni che saranno assunte, in relazione alla complessiva situazione finanziaria.



    La gravità del momento è sotto gli occhi di tutti, ma i conti non tornano.



    La finanziaria 2006 o, meglio, il DM di ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base dispone pesanti tagli su talune poste, grandi o piccole che siano, vitali per l’attività del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed, in particolare, per le Direzioni regionali e provinciali (missioni meno il 44,6% -2 milioni circa, sviluppo del sistema informativo meno il 38,4% -3,5 milioni circa, canoni meno il 39,1% -1,6 milioni circa, cancelleria meno il 43,7% -774.000 circa, postali e telegrafiche meno il 46,3% -383.000 circa).



    Questo nonostante che il legislatore abbia voluto recentemente l’innovativo rilancio della funzione ispettiva del lavoro, nonostante che l’attività conciliativa svolta dalle DPL produce, tra l’altro, rilevanti effetti deflativi per l’Amministrazione della giustizia. Ormai non si contano più i vibrati richiami a limitare la spesa non solo entro i limiti della disponibilità annuale, ma anche entro il dodicesimo mensile, pena incorrere nella responsabilità contabile. Restano pesantemente frenate perfino le attività operative ordinarie che le strutture territoriali devono svolgere istituzionalmente; la limitatezza delle risorse finanziarie rende ormai irraggiungibili agli ispettori del lavoro numerose località – le visite congiunte sono divenute, poi, una vera chimera – e sono colpite perfino le spese indispensabili per il funzionamento e per l’erogazione dei servizi. Sono già iniziate le azioni esecutive nei confronti di alcuni Uffici, con pignoramento presso terzi.



    I conti non tornano, perché i Colleghi di altre Amministrazioni statali e di Istituti ci dicono di non versare in particolari disagi. Un esempio concreto di quanto amari siano per noi questi giorni: una DRL ha chiesto ad un’altra Amministrazione, pure statale, la cessione di due PC ed un fax già “rottamati”, che stavano per essere ceduti alla Croce Rossa. Altro esempio: l’erogazione di milioni di euro per CIGS in deroga, curata con professionalità dalle Direzioni del Lavoro senza l’aiuto di nessuno, si dovrebbe fermare solo perché presto mancherà la carta ed il dodicesimo delle risorse per spese postali si esaurisce celermente.



    Francamente, ci chiediamo come tutto questo possa avvenire, dal momento che il DM emanato dal MEF per l’anno 2006, prevede per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali spese complessive per Euro 71.880.318.134, vale a dire il 6,3% in più dello scorso anno. La parte di tale somma che si prevede di spendere per funzionamento ammonta a Euro 338.596.000 circa, vale a dire quasi il 10% medio in più dello scorso anno. Andando, poi, a consultare il riassunto finale delle funzioni obiettivo, si apprende che le spese per il “Supporto all'attività istituzionale dell'amministrazione” ammontano poi a Euro 272.072.000 circa, vale a dire il 7,3% in più dello scorso anno. Certo, non è semplice entrare nelle pieghe del bilancio statale, consultando soltanto quanto pubblicato in gazzetta ufficiale, ma è altrettanto certo che mal si comprende l’allocazione di certe spese, come quella di Euro 30.439.000 relativa al “Fondo da ripartire per i trasferimenti correnti alle imprese” (cap. 1161) e quella di Euro 14.400.000 relativa al “Fondo da ripartire per le esigenze relative all’istituzione di uffici periferici” (cap. 1161); entrambe le poste sono del tutto nuove, asteriscate e quindi dichiarate obbligatorie, e sono inserite nella parte relativa al Gabinetto ed agli uffici di diretta collaborazione. La dizione delle due rubriche ed il carattere obbligatorio fanno dubitare che si tratti di funzioni proprie del Vertice politico e non, piuttosto, di un centro di costo amministrativo, anche in ossequio alla separatezza delle due funzioni.



    La lettura anche di altre rubriche riserba sorprese e perplessità; consentitemi di offrirvi qualche esempio.



    Il centro di costo Mercato del lavoro al capitolo 3934 prevede Euro 119.072 per “Spese per il funzionamento – compresi i gettoni di presenza, compensi ai componenti e le indennità di missione ed il rimborso spese di trasporto ai membri estranei al Ministero del lavoro – della commissione centrale per l’impiego e delle commissioni regionali, provinciali e circoscrizionali per l’impiego nonché quant’altro possa occorrere per l’attività delle medesime”; ma, se non vado errato, queste commissioni ormai non esistono più.



    La lettura, poi, del cap. 3976 dello stesso centro di costo fa sorgere maggiore perplessità; si prevede una spesa di Euro 2.582.585 per “Somme da erogare alle commissioni istituite presso le Camere di commercio artigianato ed agricoltura per l’affidamento di incarichi ai fini dell’analisi del lavoro irregolare, promozione di collaborazioni ed intese istituzionali ed assistenza alle imprese”; viene spontaneo il confronto con il totale di quanto si prevede di fare spendere al centro di costo Attività ispettiva, vale a dire Euro 2.019.748 (di cui Euro 59.536 per missioni). Mi astengo da ogni commento su questa evidente ed assurda incongruenza.



    Un’ultima occhiatina dedichiamola – sempre in via esemplificativa – al capitolo 4294 (Politiche previdenziali), che prevede Euro 181.202 per “Spese connesse alle ispezioni da compiere presso le sedi degli istituti di patronato e di assistenza sociale all’estero, finalizzate alla verifica dell’organizzazione e delle attività delle sedi stesse”, ma neanche un euro per la medesima attività da svolgere in Italia a cura delle Direzioni provinciali.



    Insomma, questi sono alcuni esempi che ci fanno affermare la necessità, a beneficio della funzionalità dell’Amministrazione, di una razionalizzazione della previsione di spesa con valutazione attendibile e prudente, finalizzata alla economicità della spesa, senza trascurare la verifica dell’attualità di ogni voce. Sembra, invece, che conducano nell’opposta direzione talune frammentazioni per centro di costo (per esempio, spese relative all’informatica, all’acquisto di mobili ecc.), come se ciascuno è mosso dalla preoccupazione di ritrovarsi privo di risorse davanti ad una necessità eventuale. Sembra anche necessario che ogni responsabile di centro di costo, nel caso in cui le rubriche lasciano adito a dubbi (come è il caso del capitolo 2963), dia al più presto le necessarie indicazioni.



    Con questa visione, lo scorso 7 febbraio mi sono recato all’incontro, chiesto con urgenza dalla CIDA-UNADIS al Direttore Generale delle Risorse Umane e AA.GG. in merito alle implicazioni della legge finanziaria 2006 sui servizi dell’Amministrazione e sull’attività svolta in materia di cooperazione per conto del MAP. In questa circostanza ho rappresentato le vive preoccupazioni dei Dirigenti, i quali, responsabilmente e senza alcuna drammatizzazione, evidenziano la preoccupante situazione, che sta scivolando nei fatti in una sostanziale impossibilità di operare.



    Certamente, concordiamo sulla necessità di un drastico taglio alle spese superflue e sulla urgenza di sopprimere sovrastrutture improduttive (impropriamente chiamate “uffici”) e sarebbe ridondante richiamare quanto affermato in questi giorni dalla Corte dei Conti sugli incarichi esterni, conferiti nonostante la disponibilità di idonee professionalità interne.







    Noi affermiamo che deve essere seguita la via maestra dei tagli selettivi, secondo una scala di priorità, e dell’abbandono di attività superate.



    Per questo abbiamo accolto positivamente la notizia della dismissione pianificata dell’attività in materia di cooperazione, svolta per effetto di una convenzione temporanea ed in posizione servente; come poteva essere altrimenti? Il trasferimento di funzioni fu voluto dal decreto legislativo n. 300/99, nel quadro della riforma generale dell’organizzazione del Governo, e fu attuato nel 2001. Ci siamo tanto impegnati per il rientro istituzionale dei compiti, ma inutilmente; alla fine, abbiamo dovuto prendere atto che l’obiettivo era ormai irraggiungibile ed a noi rimaneva solo il rischio di dover rispondere in sede giudiziaria, senza assistenza, di danni che talvolta ammontano a decine di miliardi delle vecchie lire. In una circostanza simile, a chi vi scrive non rimase che sostenere, con esito positivo, l’inesistenza in materia di un qualunque rapporto successorio dal vecchio Ministero del lavoro e della previdenza sociale al nuovo Ministero del lavoro e delle politiche sociali, evidenziando che a titolo proprio la competenza specifica non era mai stata di questa Amministrazione.



    Ma detto questo, se la stessa legge finanziaria dispone al comma 523 il potenziamento dell’azione di vigilanza con un incremento del 20% dell’attività, come non considerare obbligatorie tutte le spese relative? Come non classificare obbligatorie tutte quelle spese sostenute per obbligo di legge (come quelle correlate al D Lgv 626, all’attuazione della l. 241, ecc.)? Con questa riflessione ho caldeggiato due tipi d’intervento, il primo di tipo amministrativo immediato, vale a dire l’utilizzazione oculata e razionale delle magre risorse con la pianificazione degli interventi prioritari e con una rilettura attenta della norma, ma meno oppressa dalla visione della responsabilità contabile. Per questa via, ho affermato la necessità che sia esplicitata la disponibilità e l’assegnazione di tutti i capitoli per ciascun funzionario delegato con distribuzione e compensazione condivisa per ambito regionale; la soluzione potrebbe attenuare gli effetti negativi che, in alcuni casi, potrebbero giungere anche all’omissione di attività dovute.



    Il secondo intervento che ho chiesto, insieme agli altri rappresentanti sindacali dei Dirigenti, è la rappresentazione al livello politico delle crescenti difficoltà di carattere organizzativo e gestionali in cui la categoria si trova ad operare e la necessità d’interventi urgenti. Sembra evidente l’esigenza del riconoscimento, non solo formale, della natura essenziale del servizio d’ispezione del lavoro con conseguente incremento dei fondi necessari al funzionamento, similmente a quanto previsto per gli altri Organi di vigilanza coinvolti nell’azione di contrasto del lavoro sommerso e irregolare.



    .....riviva l'ITALIA!!!




    #2
    Re: ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

    hei saroman non credi di essere un poco sadico nel mettere il dito nella piaga di coloro che si apprestano ad iniziare questo nuovo lavoro??? soprattutto ora che siamo tutti in ansia per le sedi di lavoro??? tu sarai uno dei nostri futuri colleghi??

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      #3
      Re: ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

      No, ma la mia ragazza si....lo so è un pò sadico ma la realtà è questa....parlano di crisi e situazioni al limite dell'impossibile(come hai potuto leggere) ma quelli che ci vanno di mezzo non sono mai loro con i loro lauti stipendi, ma gente come te e la mia ragazza che si son fatti un mazzo per questo concorso e adesso che l'hanno vinto non hanno neanche l'indennità di missione per recuperare il sommerso spaventoso che c'è in Italia!!!!MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO!!!!!IN BOCCA AL LUPO PER IL TUO NUOVO LAVORO COMUNQUE!!!

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        #4
        Re: ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

        <font color="deeppink">Caro saroman,

        scusa se mi permetto, ma credo che i tuoi interventi siano un pò fuori luogo e inutili!!!!!!! A che pro comunichi questa realtà triste e cmq già nota apersone che si apprestano ad iniziare un nuovo lavoro lontano da casa? Non capisco dove vuoi andare a parare. E non pensare che tale situazione sia esclusivamente propria del min del welfare!!!!!!!!!! Ti assicuro che in quello della Giustizia siamo messi peggio (no carta, no penne, no soldi x straordinari che ti &quot;obbligano&quot; a fare, no pulizia e no impianti a norma: ti sembra che vada meglio???!!!)

        Amichevolmente, Tapa [img]images/smiley_icons/icon_twisted.gif[/img] </font>

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          #5
          Re: ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

          E allora???te ne fai una ragione????è per fare così che i marpioni portano a casa stipendi da capogiro e noi stipendi da fame!!!ti sei mai chiesta perchè non ci sono nemmeno i soldi per le penne????ci sarà un motivo, o no???non abbassare mai la testa come le pecore, perchè chi ti sta sopra non aspetta altro....

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            #6
            Re: ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

            Cosa intendi per &quot;alzare la testa&quot;? Ribadire cose fritte e rifritte? Io credo che l'importante sia fare il proprio lavoro con l'entusiasmo che si respira in questo forum. lo stipendio non è alto, lo so, ma credo che polemizzare sia solo inutile. se ci tieni tanto a guadagnare 11000 euro al mese prova ad entrare nella scuola di dirigenti per la P.A.!!!!!! Se essere entusiasti per un posto di lavoro sicuro (al giorno d'oggi!!!!) senza angosciarmi se un dirigente guadagna molto più di me vuol dire essere pecora........beh....allora vuol dire che sarò una pecora felice e non un leone insoddisfatto e polemico!!!!

            Credo che &quot;alzare la testa&quot; significhi molto di più di quello che dici tu!!! io nel mio piccolo cercherò di svolgere il mio lavoro con correttezza e serietà sperando di non diventare una statale che aspetta solo lo stipendio a fine mese!!!!!!!

            Saluti.

            Tapa [img]images/smiley_icons/icon_twisted.gif[/img] <font color="deeppink"></font>

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              #7
              Re: ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

              sono perfettamente d'accordo con te Tapa [img]images/smiley_icons/icon_twisted.gif[/img] , e il fatto che nessuno abbia commentato queste notizie , seppur veritiere, significa che è più forte la voglia di credere di poter far bene che partire già scontenti...nella vita fare paragoni nn porta a nulla..è tutto relativo!

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                #8
                Re: ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

                @ tapa e chinga: il mio post (come quello di saroman, penso)è semplicemente informativo. So bene cosa voglia dire andare a lavorare lontano da casa e lungi da me l'intenzione di denigrare gli appartenenti alla categoria degli emigranti (cui appartengo anche io). Mi incavolo più che altro perché come sempre si taglia dove non si dovrebbe e si spreca dove bisognerebbe tagliare. Quando il vostro dirigente grazie al VOSTRO lavoro da lui &quot;coordinato&quot; guadagnerà il doppio di voi, e a voi non rimborseranno nemmeno il biglietto dell'autobus per andare in ispezione, beh, non lamentatevi.....Quando a lui daranno migliaia di euro di premio e a voi qualche spicciolo, non lamentatevi....

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                  #9
                  Re: ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

                  Di certo è meglio un piccolo stipendio erogato dalla P.A. che una pacca sulla schiena o sul sedere che possono darti un avvocato od un notaio quando fai pratica... [img]images/smiley_icons/icon_redface.gif[/img]

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                    #10
                    Re: ISP. LAV.:RI..LEGGETE E RI..PIANGETE!!!

                    ottimo blackmars.hai ragione [img]images/smiley_icons/icon_lol.gif[/img] [img]images/smiley_icons/icon_lol.gif[/img] [img]images/smiley_icons/icon_lol.gif[/img] [img]images/smiley_icons/icon_lol.gif[/img]

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