La regola-base è «non avere con sé alcun documento riferibile alla banca»: neppure una lettera o un biglietto da visita. In Italia è vietato anche portare e utilizzare «computer, telefonini aziendali, archivi e documenti informatici» collegabili alla banca. Solo il cliente e nessun altro deve sapere di avere di fronte un emissario di Credit Suisse. L’aspetto più spiacevole, per gli inquirenti, è che l’anonimato vale anche per lo Stato italiano: «se fermato dalle autorità», infatti, il funzionario non deve dire per chi lavora; e dopo il controllo «non deve comunicare direttamente con la banca», ma «chiamare un familiare», avvertito in precedenza, in modo che sia lui a dare l’allarme. Il documento suggerisce perfino di crearsi un alibi: «Prepararsi uno scopo per giustificare il viaggio in Italia, ad esempio turismo, shopping, visita a un amico...». E per accreditare l’alibi, «comprare biglietti, prenotazioni, eccetera». Zittiti così i telefonini, eliminati i computer, spariti i documenti aziendali, c’è sempre il rischio che la Guardia di Finanza possa organizzare pedinamenti o appostamenti, per cui conviene spostarsi sempre: «Non restare per più di tre giorni nello stesso hotel».
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L'angolo di ROL
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Come stanno le cose? La storia comincia con lo Scudo Fiscale Ter del 2009, che per la terza volta offrì una scappatoia a chi aveva capitali clandestini all'estero. Con un modesto 6% ci si poteva mettere a posto. Ma nel caso di soldi in Svizzera, bisognava farli arrivare in Italia, perché allora era fuori dalla cosiddetta white list.
Al che le banche elvetiche, per trattenere i clienti, si inventarono lo "scudo giuridico", che avrebbe permesso di aderire allo scudo fiscale e tenere i capitali all'estero. Mica vero. Cosa fecero infatti? Dirottavano i clienti a una società fiduciaria italiana, in combutta con loro. Lì essi "scudavano", come si diceva allora, e a prima vista i titoli restavano in un istituto bancario svizzero (Ubs, Crédit Suisse ecc.). In realtà sono sì nella banca estera quale depositaria, ma su un conto intestato alla fiduciaria italiana, su cui l'investitore personalmente non può affatto operare. Per lui e per fisco e tribunali italiani il patrimonio è in Italia. Anche comprando titoli americani in una banca italiana, questi magari sono depositati a Boston presso State Street, ma per il cliente sono in Italia, mica in America.
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Si chiama Mafia capitale, un’organizzazione capace di infiltrarsi e fare business nella gestione dei centri accoglienza per immigrati e dei campi nomadi, di finanziare cene e campagne elettorali, di raggiungere politici di destra e sinistra.
Un’organizzazione che però – contrariamente a come la pensa la procura di Roma – non è una cupola, non è una piovra, non è mafia.
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioSi chiama Mafia capitale, un’organizzazione capace di infiltrarsi e fare business nella gestione dei centri accoglienza per immigrati e dei campi nomadi, di finanziare cene e campagne elettorali, di raggiungere politici di destra e sinistra.
Un’organizzazione che però – contrariamente a come la pensa la procura di Roma – non è una cupola, non è una piovra, non è mafia.
In una inchiesta così vasta hanno avuto un ruolo di primo piano le intercettazioni. Quella più famosa è di Carminati che spiega la filosofia del gruppo descrivendo il “Mondo di mezzo”dove si incontrano quello ‘di sopra’ delle istituzioni e dei colletti bianchi e quello di sotto del crimine di strada. Una terra intermedia per gestire soldi pubblici lontano dal bene pubblico, secondo la procura, fagocitare appalti e fare affari. L’ex Nar aveva anche una visione strategica: dopo la vittoria di Ignazio Marino aveva detto: “Adesso si va a bussacchiare… Che progetti c’avete?… Teneteci presenti per i progetti che c’avete, che te serve? Che cosa posso fare? Come posso guadagnare, che te serve il movimento terra? Che ti attacco i manifesti? Che ti pulisco il ****? Ecco, te lo faccio io. Perché se poi vengo a sape’ che te lo fa un altro, è ‘na cosa sgradevole”.
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L’allontanamento di Ultimo e dei suoi è da collegare alla vicendaConsip e al fatto che alcuni ex appartenenti del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, nel frattempo transitati ai servizi segreti, avrebbero continuato a collaborare alle indagini fatte da alcuni loro colleghi. “Il tutto a totale insaputa dei vertici dei servizi”, fanno filtrare appartenenti all’intelligence.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...onoma/3742807/
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Alla fine del processo nato dall'inchiesta sul Mondo di Mezzo, i giudici della X sezione penale non hanno riconosciuto a nessun imputato l'accusa di 416 bis. E i legali dei due maggiori imputati festeggiano. "Ora togliere il 41 bis a Carminati", dice l'avvocato Giosuè Naso. Il pm Ielo: "Aspetteremo le motivazioni per capire. Credo che faremo appello"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...llino/3742637/
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“La mafia a Roma non esiste, come andiamo dicendo da 30 mesi, è stato certificato che Mafia capitale non esiste, sono riconosciute due associazioni una del benzinaro (ovvero la stazione la stazione di servizio a Corso Francia dove gravitavano i personaggi della malavita legati all’associazione, ndr) e un’altra legata al mondo delle cooperative”, dice Giosuè Naso, l’avvocato del Cecato. “Non so se ci sono dei vincitori ma certamente lo sconfitto è Pignatone”, dice sempre il legale prima di accennare una protesta per le alte condanne emesse. “La presa d’atto della inesistenzadell’associazione mafiosa – dice – ha provocato una severità assurda e insolita. Mai visto che a nessuno di 46 imputati non venissero date attenuanti. Sono pene date per compensare loschiaffo morale dato alla procura”.
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