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Certo che è così...mica è normale fare delle teorie considerando un mondo fatto di ladri e poveracci...Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioLe teorie economiche sono basate su un mondo senza zupafuss....." ceteris paribus...scrivevano i padri dell'economia"
							
						
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chi non paga le tasse non ha soldi in un conto corrente italiano...Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
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Si è inventato una figura nuova, 'o Biondo. Non è un commercialista da usare come un fazzoletto e poi buttare via, non è soltanto uno specialista della finanza offshore. E’ un cardine tra due mondi: quello della camorra, che produce profitti illeciti, e quello dei colletti bianchi, che i soldi li ripulisce e fa fruttare tra i vetri a specchio delle banche europee. Sa presentarsi in giacca e cravatta, Righi, quando si tratta di acquistare immobili per le sue pizzerie, ma conosce il potere dell’intimidazione mafiosa e quando deve minacciare non va per il sottile. “Noi siamo venuti stasera per ucciderti, forse tu non hai capito nulla! Contemporaneamente uccidiamo pure tuo figlio e tua moglie, vuoi capirlo o no?” dice senza mezzi termini a un promotore finanziario che si era impossessato di 200mila euro che Righi gli aveva affidato per conto della “famiglia” di camorra.Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
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PIZZA CIRO
La storia dei Righi inizia nel lontano 1983 quando a guidare la famiglia era il padre Ciro. Fu allora che gli venne affidato il compito di riciclare parte del riscatto da un miliardo e 700 milioni di lire pagato per liberare il gioielliere Luigi Presta, sequestrato dalla camorra. Era l’inizio di una dinastia. Nelle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione ‘Margarita’ della Procura di Napoli sono accusati decine di membri della famiglia, comprese nuore, generi e collaboratori più stretti. Per il pm Ida Teresi che ha guidato il pool d’inchiesta, sarebbero tutti implicati in un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e all’occultamento di denaro illecito.
Dai primi anni ‘80 i Righi hanno cavalcato un’escalation imprenditoriale che gli ha guadagnato un impero economico ai quattro angoli del globo. Per gli inquirenti l’ascesa si deve principalmente al denaro del clan Contini. Nel 2014 i Righi finiscono sulle prime pagine dei giornali per il sequestro del marchio “Pizza Ciro” e con esso 28 tra ristoranti, pizzerie e gelaterie a Roma, Rimini e in Versilia perché considerate attività finanziate dai Contini. Ma l’espansione dei Righi è andata ben oltre il centro Italia. Il portfolio di investimenti finanziari e immobiliari copre mezzo mondo, con acquisto di immobili di pregio soprattutto in Est Europa(a Bratislava un appartamento da 8 milioni di euro), mentre il marchio ‘Pizza Ciro’ viene registrato in Spagna, Inghilterra e Cina. In Spagna è Barcellona la città prescelta: lì aprono una pizzeria nel centro commerciale Arenas Nuova e un ristorante sulla Diagonal, una delle principali strade della capitale catalana.
Tentacoli che partono da Napoli e si dipanano in tutto il mondo, ma che hanno però un comune denominatore: l’Inghilterra. Lo ammette in un’intercettazione Righi, di volere usare proprio il Regno Unito per operazioni estero su estero con una specifica azienda di diritto inglese
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E la Dda partenopea vuole vederci chiaro. Quando arriva però il momento di chiedere alla polizia inglese una mano per scavare dietro ai muri delle fiduciarie, qualcosa non funziona. “Il paritetico organo, sentito tramite il sistema Sirena [per la collaborazione giudiziaria tra paesi dell’Unione Europea], non c’ha mai risposto,” dichiara la procura generale in udienza a Napoli. E, così, le indagini sul filone britannico si arenano definitivamente.
Così a seguire il filo dei soldi ha provato il centro di giornalismo di inchiesta Irpi, arrivando fino al cuore finanziario d’Europa, la City of London. Qui ad Antonio Righi sono legate cinque società, ormai tutte chiuse tranne una, che rischiano di custodire per sempre i segreti del riciclatore di punta del clan Contini.
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