Il ragazzo (si fa per dire: 65 anni...) a me pare abbia allungato le mani senza autorizzazione...che schifo e che incubo per le impiegate, altro che scherzo!
Gratteri: «Per le istituzioni calabresi la ricreazione è finita»
Il procuratore di Catanzaro è stato sentito dalla Commissione parlamentare antimafia. Al centro delle audizioni le indagini della Dda nel Crotonese: «Prima quella provincia era un buco nero». L'emergenza degli organici: «Non ho con chi lavorare»
Abbiamo fatto una rogatoria internazionale con Malta e ancora non ci ha risposto – ha spiegato Gratteri – l’abbiamo sollecitata anche attraverso la procura nazionale antimafia. Proprio ieri ho partecipato a una riunione perché non è concepibile che un Paese così vicino con rapporti così cordiali e intimi, non ci risponda. Io ho più facilità con la Colombia e col Perù che non con Malta. Non riesco a capire».
«Io molte indagini non le posso fare perché non ho con chi farle», ha detto il procuratore rispondendo alla parlamentare Laura Garavini, ponendo l’accento sulle gravi difficoltà di organico che sta avendo il distretto di Catanzaro anche con la carenza di uomini nella Polizia, «ancora stiamo aspettando come la manna dal cielo che si concluda questo concorso di ispettori per avere qualche ispettore». C’è un problema di pianta organica e di distribuzione di uomini. A Catanzaro molti magistrati sabato e domenica sono in ufficio. «E questi ragazzi hanno da 800 a 1150 fascicoli, ho i dati aggiornati da ieri. Vi sembra serio in uno Stato, vi sembra giusto continuare ad avere queste disparità?»
Nnon ho cancellieri – è un fiume in piena il procuratore –, non ho con chi lavorare, perciò dovrò prendere le sezioni di polizia giudiziaria che invece di fare indagini verranno in ufficio a fare i segretari, cancellieri e i commessi. Perché altrimenti devo chiudere la Procura. Stiamo pagando oggi i ritardi degli anni passati quando non si sono fatti più concorsi». Oggi non si riesce più a coprire l’organico che va in pensione. Quello che chiede Gratteri è di «rivedere la distribuzione dei magistrati in Italia e delle forze dell’ordine in Italia perché non possiamo campare in nome di Falcone e Borsellino». Riferendosi ai due magistrati di Palermo, vittime di mafia, il procuratore di Catanzaro avverte: «So di dire cose pesanti. Falcone è Borsellino erano due fuoriclasse, due magistrati superiori alla media che hanno capito le cose 20 anni prima degli altri per questo erano invidiati da tutti e combattuti da tutti in vita, anche dai magistrati del distretto di Palermo. Però, detto questo, non è possibile che in Sicilia ci siano quattro corti d’Appello con cinque milioni di abitanti e ogni 40 chilometri un tribunale. Cominciamo a razionalizzare le spese». A Catanzaro gli uomini del Ros sono 48 «e stiamo facendo cose importanti».
Corruzione sui prestiti agevolati, 17 arresti: blitz anche a Palermo
„ Prestiti agevolati e corruzione, eseguite 17 misure: blitz travolge anche Palermo
Venti i casi scoperti dalla guardia di finanza nell'indagine coordinata dal pm Andrea Maggioni. Due persone in carcere, cinque ai domiciliari ed obbligo di dimora per dieci. Dall'Irfis: "Dipendente palermitano sospeso immediatamente"
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E' un'operazione che gira attorno a due soggetti: Antonio Vetro, noto perché coinvolto in vicende corruttive nell'ambito dei rapporti con le Agenzie delle Entrate, e Paolo Minafò. I due - ha spiegato durante una conferenza stampa il procuratore capo Luigi Patronaggio - hanno perpetrato una serie di atti corruttivi piuttosto complessi. Abbiamo un funzionario dell'Irfis, che è un ente regionale che eroga prestiti a tasso agevolato o addirittura a tasso zero, che è Minafò il quale è un socio occulto della Intersistem srl che fa un'attività di consulenza. Gli imprenditori che vogliono accedere ai prestiti agevolati dell'Irfis, che potrebbero farlo rivolgendosi ad uno sportello, preferiscono invece - ha proseguito - stipulare un contratto di conferenza con la Intersistem srl perché sanno che all'interno della stessa opera Vetro, ma opera soprattutto il Minafò che è, allo stesso tempo, funzionario dell'Infirs e socio occulto della Intersistem. Quindi Minafò è una persona che ha due aspetti chiaramente incompatibili fra loro, ecco perché l'operazione è stata chiamata Giano Bifronte. La Intersistem si pone dunque come soggetto di snodo per tutti quegli imprenditori che vogliono avere la strada più comoda, più facile per arrivare ai finanziamenti Irfis".
Ci sarebbero, secondo quanto emerso, anche delle intercettazioni significative. "Quando Minafò opera come pubblico funzionario onesto dice rivolgetevi al link, prendetevi la modulistica. Quando opera come socio della Intersistem - ricostruisce ancora Patronaggio - cambia, sopprime, inserisce atti compiacenti". La sede dell'Irfis è a Palermo. Le condotte per le quali ha proceduto la Procura di Agrigento sarebbero dodici. Gli incartamenti di altri 7 presunti casi sono stati inviati alla Procura di Palermo e per un altro alla Procura di Caltanissetta.
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