http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/10/i-tragediatori-forgione-racconta-il-lato-oscuro-del-movimento-antimafia/3173380/
Poi Forgione non dimentica di occuparsi dell’antico nemico, quel Totò Cuffaro combattuto dai banchi dell’opposizione dell’Assemblea regionale siciliana, tornato libero dopo cinque anni di carcere a Rebibbia. “Ancora oggi – dice l’ex deputato – dopo la scarcerazione di Cuffaro, servirebbe una lettura attenta del bagno di folla di persone di tutte le estrazioni sociali che lo accoglie alle iniziative di presentazione del suo libro sugli anni vissuti in carcere. Solo degli sciocchi possono pensare che a mobilitarsi per riempire librerie, cinema e oratori per ascoltare un ex detenuto condannato per favoreggiamento alla mafia siano solo vecchi clientes politici e nuovi abitanti del ‘mondo di mezzo’ siciliano. Eppure oltre questo non si va e non si riflette sulle ragioni della normalità della convivenza amorale tra interi settori sociali e la presenza mafiosa in Sicilia. Ciò favorisce lo stesso Cuffaro che, uscito dal carcere, torna a tessere le sue trame politiche e di potere”. Perché alla fine di un lunga trasformazione mafia e antimafia si sono compenetrate talmente tanto da apparire a volte irriconoscibili l’una dall’altra. E ancora una volta cambiare tutto – dai nomi, alle sigle, alle facce – ha prodotto il più sperato dei risultati: non cambiare assolutamente nulla.
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