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    Torno ai quiz. Ciao

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      Arrestato avvocato e giudice onorario di Este

      Viene contestata l’attribuzione ad altri professionisti, dietro illecito compenso, di incarichi di custodia e di consulenze

      http://mattinopadova.gelocal.it/pado...ste-1.16808275

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        Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
        Arrestato avvocato e giudice onorario di Este

        Viene contestata l’attribuzione ad altri professionisti, dietro illecito compenso, di incarichi di custodia e di consulenze

        http://mattinopadova.gelocal.it/pado...ste-1.16808275
        L’indagine che ha coinvolto l’avvocato Berto ha scatenato un forte dibattito politico a Este, visto

        che il legale e giudice è anche marito di Serena Biancardi, assessore comunale ai Lavori pubblici. Biancardi, pure lei avvocato, è socia di Berto

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          VENEZIA - La Procura di Venezia non molla la presa sul riciclaggio dei soldi del Mose a Dubai. Una pista, quella delle mazzette, ancora aperta anche perché dall'emirato arabo la richiesta di informazioni da parte dei magistrati veneziani non ha ancora avuto risposta. Silenzio sulla rogatoria internazionale, ma il fascicolo resta aperto.

          Report anticipata domenica e andata in onda ieri sera, su Rai 3, dedicata proprio ai paradisi fiscali, da Dubai, a Singapore, alla Svizzera, che ha riservato un ampio passaggio anche alle tangenti del Mose che potrebbero, in parte, essere state utilizzate per l'acquisto di alcuni lussuosi appartamenti del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, simbolo dell'emirato arabo. Nessun commento, ieri, dalla Procura lagunare, anche perché le rogatorie internazionali, inoltrate a suo tempo, non hanno dato risultati completi. In particolare, quelle partite alla volta di Dubai, non sono state ritenute degne nemmeno di una risposta. E così se l'inchiesta per riciclaggio resta aperta, a carico di Paolo Venuti, l'ex commercialista di Giancarlo Galan, i suoi possibili sviluppi sono ancora incerti...

          https://www.ilgazzettino.it/nordest/...a-3717564.html

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            Otto appartamenti del Burj Khalifa, per un valore totale di 8 milioni e mezzo di euro, sono stati acquistati con denaro arrivato dal Veneto. Il sospetto è che siano parte delle tangenti pagate per il Mose. Per seguirne le tracce bisogna andare in Svizzera, a Zurigo. Tra il 2007 e il 2009 il conto UBS – CH 960W è molto attivo, dalla Cimeroy Holdings arrivano 3 milioni di euro, dalla Follyriver altri 2 milioni di euro, dalla Illume Holdings 700 mila euro, dalla Shillingstone 8 milioni e mezzo di euro. Sono le società panamensi amministrate dal sangue blu dell’offshore Filippo Sangermano Marchese d’ Agliè. Sempre da quel conto svizzero escono 8 milioni e mezzo di euro, destinazione Dubai. Servono per acquistare otto prestigiosi appartamenti nel grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa. Per i magistrati però il Marchese d’Agliè non sarebbe il reale acquirente.

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              il trust "liquidatorio"

              D’altra parte, i marchi e i brevetti, nella sola Europa, generano il 42% del Pil, vale a dire 6 mila miliardi di euro ogni anno. Questo perché spingono i prodotti, generano royalties. Lo sa bene un ex giocatore di basket che è venuto in possesso della società meccanotessile più importante d’Italia, una delle più importanti al mondo. Però l’ha portata al fallimento, ha lasciato a carico dello stato gli operai. Report, grazie all’aiuto del consorzio di giornalisti investigativi, il consorzio internazionale, è riuscito a trovarlo con le mani nella marmellata, consultando i Paradise Papers. E ha scoperto che questo ex giocatore ha nascosto i marchi e i brevetti, in una società, in un trust, grazie all’aiuto di un ufficio legale di Singapore, che in materia di paradisi fiscali, ambisce a prendere il posto della Svizzera.

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                È un agguato in piena regola quello contro Paolo Signifredi, il commercialista di Baganzola di Parma ritenuto dagli investigatori vicino al boss di 'ndrangheta Nicolino Grande Aracri. Il 18 aprile scorso tre persone hanno rintracciato la località protetta dove era nascosto e lo hanno picchiato mentre faceva ritorno a casa

                https://www.ilfattoquotidiano.it/201...fatto/4341191/


                u chiagn e fotti....

                con certa gente non bisogna "imparentarsi".......nemmeno per 4 pezzi di carta (leggi euri.)

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                  Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                  È un agguato in piena regola quello contro Paolo Signifredi, il commercialista di Baganzola di Parma ritenuto dagli investigatori vicino al boss di 'ndrangheta Nicolino Grande Aracri. Il 18 aprile scorso tre persone hanno rintracciato la località protetta dove era nascosto e lo hanno picchiato mentre faceva ritorno a casa

                  https://www.ilfattoquotidiano.it/201...fatto/4341191/


                  u chiagn e fotti....

                  con certa gente non bisogna "imparentarsi".......nemmeno per 4 pezzi di carta (leggi euri.)
                  Secondo i giudici del processo Pesci di Brescia, che ha portato alla luce le infiltrazioni mafiose in Lombardia, Signifredi aveva il compito di rilevare le quote di diverse società per poi metterle in liquidazione e acquisirne il patrimonio.

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                    Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

                    Secondo i giudici del processo Pesci di Brescia, che ha portato alla luce le infiltrazioni mafiose in Lombardia, Signifredi aveva il compito di rilevare le quote di diverse società per poi metterle in liquidazione e acquisirne il patrimonio.
                    Un soggetto "di spessore". Dopo il suo arresto, dall’agosto 2015, Paolo Signifredi ha cominciato a vuotare il sacco, raccontando le attività economiche della cosca calabrese nel Nord Italia. Un racconto dettagliato e documentato che è stato poi confermato nel processo bresciano. Per questo Signifredi è entrato ufficialmente nel programma di protezione per i pentiti di mafia. Anche perché la sua carriera da commercialista è finita il 14 marzo scorso quando è diventata definitiva una sentenza del tribunale di Ferrara che ha disposto per lui l’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale e il divieto di «esercitare uffici direttivi» per 10 anni.

                    Secondo gli investigatori Signifredi è «inserito in contesti criminali di particolare spessore». Tanto da mettere in relazione (ovviamente d’affari) la ’ndrangheta con Cosa Nostra. Il 29 maggio 2013 è stato arrestato assieme a Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito.

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                      Rubavano dai conti correnti online spacciandosi per funzionari di banca, 5 arresti nel reggino

                      https://www.agi.it/breakingnews/ruba...ws/2018-05-08/

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