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L'angolo di ROL

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    IL LIFO
    quando i prezzi salgono, tendono ad aumentare gli utili....
    quando i prezzi scendono tendono a diminuire gli utili....(sottostima il magazzino)
    Ultima modifica di ROL; 15-06-2018, 11:45.

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      Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
      Art. 93

      Opere, forniture e servizi di durata ultrannuale

      1. Le variazioni delle rimanenze finali delle opere, forniture e servizi pattuiti come oggetto unitario e con tempo di esecuzione ultrannuale, rispetto alle esistenze iniziali, concorrono a formare il reddito dell'esercizio. A tal fine le rimanenze finali, che costituiscono esistenze iniziali dell'esercizio successivo, sono assunte per il valore complessivo determinato a norma delle disposizioni che seguono per la parte eseguita fin dall'inizio dell'esecuzione del contratto, salvo il disposto del comma 4.

      2. La valutazione e' fatta sulla base dei corrispettivi pattuiti. Delle maggiorazioni di prezzo richieste in applicazione di disposizioni di legge o di clausole contrattuali si tiene conto, finche' non siano state definitivamente stabilite, in misura non inferiore al 50 per cento. Per la parte di opere, forniture e servizi coperta dastati di avanzamentola valutazione e' fatta in base ai corrispettivi liquidati.

      [3.]

      4. I corrispettivi liquidati a titolo definitivo dal committente si comprendono tra i ricavi e la valutazione tra le rimanenze, in caso di liquidazione parziale, e' limitata alla parte non ancora liquidata. Ogni successiva variazione dei corrispettivi e' imputata al reddito dell'esercizio in cui e' stata definitivamente stabilita.

      [5.]

      6. Alla dichiarazione dei redditi deve essere allegato (non più), distintamente per ciascuna opera, fornitura o servizio, un prospetto recante l'indicazione degli estremi del contratto, delle generalita' e della residenza del committente, della scadenza prevista, degli elementi tenuti a base per la valutazione e della collocazione di tali elementi nei conti dell'impresa.

      [7.]
      qui siamo a cavallo d'esercizio.....



      non mi piace ...........sicuramente a cavallo d'esercizio ma non basta....

      a cavallo+ superiore a 12 mesi!!!
      opere infrannuali---> applico il 92-----> valutazione al COSTO

      ----------------------------------------

      opere ultrannuali--> applico il 93---> valutazione dei corrispettivi pattuiti come regola generale ( l'utile di commessa va ad imposizione nei diversi periodi d'imposta in base al grado di realizzazione dei lavori---> concorrono al reddito d'impresa come rimanenza, incorporando anche una quota di utile.)

      dunque non a costo ma a corrispettivo pattuito (che comprende anche un margine di utile riferibile al lavoro già eseguito ed imputabile all'esercizio)

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        giovannino.....

        https://www.ilfattoquotidiano.it/201...iglia/4428579/

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          zchill...l'avvocato del popolo.......al limite avvocato semplice

          Nel 2009, il futuro presidente del Consiglio ha rappresentato Saggese in alcuni collegi arbitrali. Tempo pochi mesi e l’imprenditore viene travolto dalle perdite e nel 2012 finisce la sua carriera in carcere. Le accuse sono pesanti: decine di milioni di euro spariti, intascati da chi si è tenuto le tasse reclamate da centinaia di amministrazioni locali. Tributi Italia, la società di Saggese, offriva un servizio chiavi in mano per riscuotere le imposte comunali, dall’Imu alla tassa per i rifiuti, fino alle concessioni per l’occupazione dello spazio pubblico.

          Un successone, da principio. Per quasi un ventennio, come hanno ricostruito le indagini, Tributi Italia ha goduto di ottimi appoggi anche a Roma, al vertice dell’amministrazione fiscale. Il castello di carte cade miseramente nel 2012, quando l’imprenditore viene arrestato con l’accusa di peculato e appropriazione indebita. Prima del crack, tra il 2009 e il 2010, Saggese era già finito in rotta di collisione con alcuni comuni, a cui chiedeva un aumento dell’aggio cioè dei compensi per la riscossione. La controversia venne affidata a un collegio arbitrale e in almeno tre casi, ad Alghero, a Partinico (Palermo) e Acate (Ragusa) il professionista chiamato a rappresentare Tributi Italia fu proprio Conte. Nel 2009, quando il futuro presidente del Consiglio prese le parti di Saggese, il suo cliente aveva già alle spalle più di un incidente con la giustizia. Nel 2000 e poi ancora nel 2009, due diverse procure della Repubblica, prima Roma e poi a Velletri, avevano chiesto e ottenuto il suo arresto, in entrambi i casi poi revocato dal Gip.

          http://espresso.repubblica.it/palazz...?ref=HEF_RULLO

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            Con l’inchiesta penale del 2012, nata a in Liguria, a Chiavari, e in seguito trasferita a Roma, si chiude la parabola di Tributi Italia, che va in fallimento, mentre il presidente e fondatore dell’azienda, a oltre sei anni di distanza dal crack, risulta ancora in attesa di giudizio.

            Navigano invece con il vento in poppa le società della famiglia pugliese Marseglia, con cui il presidente del Consiglio vanta stretti rapporti personali e professionali. Partito come produttore di olio, Leonardo Marseglia, 72 anni, salentino di Ostuni, adesso tira le fila di un gruppo con quasi un miliardo di euro di attivo che viaggia al ritmo di 50 milioni di euro l’anno di profitti. Non solo oleifici, quindi, ma alberghi, centri turistici, immobili di pregio in diverse città italiane, comprese Roma e Milano. Gran parte degli utili provengono dalla produzione di energia, grazie a numerose centrali elettriche, alcune delle quali alimentate a biomasse, soprattutto oli vegetali.

            La rincorsa dei Marseglia ha preso velocità nel 2010 quando la famiglia pugliese, grazie a una complessa operazione finanziaria, ha riportato in patria il controllo di attività per un valore di circa 190 milioni. Si parte ad aprile 2010: la Kirkwall Corporation, con base nel paradiso fiscale delle Antille olandesi, trasferisce la propria sede in Lussemburgo per poi scomparire dopo la fusione con la propria controllata Ludvika immobiliers di Amsterdam. Il cerchio si chiude a fine 2010 quando quest’ultima società olandese viene assorbita dalla holding dell’imprenditore di Ostuni.

            Più di recente, nel 2015, i Marseglia (insieme a Leonardo c’è il figlio Pietro) si sono conquistati un posto al sole a livello nazionale. Le cronache finanziarie si sono accorte di loro grazie all’acquisto del Molino Stucky di Venezia, il lussuoso hotel sull’isola della Giudecca rilevato tre anni fa dal fallimento del gruppo Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone. A novembre del 2015 Marseglia ha nominato Conte, pure lui di origini pugliesi, nel consiglio di amministrazione della Ghms (Grand Hotel Molino Stucky), la società che gestisce l’albergo veneziano. È un consiglio extra small, solo tre membri: insieme al premier e allo stesso Marseglia troviamo l’amministratore delegato Antonio Giannotte, manager di fiducia dell’azionista.

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              Ha dichiarato il proprio “difetto di giurisdizione” sul caso. È questa la sentenza emessa dalla Corte dei Conti sulla vicenda derivati, nel processo che vedeva sul banco degli imputati Morgan Stanley, gli ex ministri all’Economia Domenico Siniscalco (dal 2006 nel board di Morgan Stanley international) e Vittorio Grilli, il direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via e Maria Cannata, che per oltre 17 anni – fino allo scorso febbraio – ha gestito il debito pubblico italiano. Erano imputati per un danno erariale da 3,9 miliardi di euro.


              https://www.ilfattoquotidiano.it/201...calco/4429201/

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                Il dicastero di via XX settembre – era la linea dell’accusa – aveva “ignorato e sottovalutato” i rischi dei contratti derivati sul debito pubblico sottoscritti con Morgan Stanley. E ha “gestito denaro pubblico come se fosse privato”. Così tra fine 2011 e inizio 2012 la banca d’affari ha chiesto e ottenuto, senza che il Tesoro si opponesse, l’attivazione di una clausola di estinzione anticipata di uno di questi contratti. Una scelta costata miliardi di euro alle casse dello Stato. “Contratti nulli perché aleatori? Allora deve essere nullo anche il Superenalotto e tutti i derivati sottoscritti con tutte le banche”, è stata la sua linea di difesa”, ha ribattuto il legale della banca Antonio Catricalà,ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Monti nonché ex viceministro allo Sviluppo con Enrico Letta.

                ahahahhahahahahhaahaahahaha

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                  avvocato......, personalmente lo ritengo un gioco illegale ..proprio così, pari pari ....

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                    Ai fini della determinazione del reddito d'impresa, se una certa quantità di beni, alla cui produzione o al cui scambio è destinata l'attività dell'impresa, viene destinata al consumo familiare dell'imprenditore:
                    a) si comprende tra i ricavi il relativo valore normale
                    b) rende indeducibili i relativi costi
                    c) costituisce sopravvenienza passiva non dedeucibile

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                      Ai sensi delle disposizioni del TUIR 917/86 non sono considerati ricavi:
                      a) i proventi derivanti dalle cessioni di beni e prestazioni di servizi
                      b) i proventi derivanti dalle cessioni di materie prime
                      c) i proventi percepiti a titolo di contributo per l'acquisto di beni strumentali

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