Quote della società – di cui erano soci occulti – e i relativi utili, sponsorizzazioni per la partecipazione a programmi televisivi, contratti di consulenza, royalties per la vendita di prodotti sanitari, pagamenti delle spese per la partecipazione a congressi, ma anche promesse di prestiti o la sistemazione per i figli.
Il riciclaggio nell'era del bitcoin: Europol sgomina una banda attiva tra Spagna, Colombia e Finlandia
L'operazione Tulipano Bianco: 148 persone fermate ed 8 milioni di euro recuperati nella prima azione antiriciclaggio che vede i bitcoin protagonisti
I proventi del traffico di cocaina venivano trasportati da corrieri colombiani in Spagna, qui una rete di criminali si impegnava a ripulire i soldi, inizialmente tramite lo smurfing, la suddivisione del patrimonio in piccole quantità depositate in conti bancari intestati a terzi. Ne sono stati individuati 175. Quindi i soldi, già inseriti nel sistema finanziario, venivano ri-trasferiti 'legalmente' in Colombia grazie a prelievi, tramite carte di credito, dai conti creati in Spagna.
Un metodo classico e semplice, ma anche facilmente tracciabile. E così l'organizzazione criminale ha pensato bene di andare sul moderno passando alle criptovalute, in particolare ai bitcoin. Grazie alla collaborazione con le autorità finlandesi, i poliziotti sono stati in grado di scoprire che lo scambio di bitcoin era basato nel Paese scandinavo, riuscendo quindi a raccogliere tutte le informazioni sulle persone coinvolte nel traffico. I criminali hanno prima convertito i loro proventi illeciti in bitcoin, quindi hanno cambiato la criptovaluta in pesos colombiani e, infine, hanno depositato le somme, ormai ripulite, in conti bancari colombiani.
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