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qualche chiacchiera su questo....(potrebbe...)
http://www.fiscooggi.it/files/u41/ra...5.09.07_07.pdf
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off topic
Falciani: «Renzi contro gli evasori fiscali come Berlusconi: tutto fermo»
Intervista. Parla Hervé Falciani, l’insider dei conti in Svizzera. Sua la lista con 130 mila nomi oggi a disposizione dei governi. «Manca la volontà politica, perché in realtà gli strumenti tecnologici ci sarebbero: ad esempio il peer to peer»
Da Bor*deaux, dove si trova per lavoro, parla al manifesto Hervé Fal*ciani, l’ingegnere informatico che con le sue rivelazioni ha tolto il sonno a molti dei 130.000 titolari di conti correnti svizzeri, presunti evasori fiscali.............sulla volontary disclosure, appena prorogata dal governo, ha una certezza: «Serve solo a fare cassa».
Falciani, come procede la sua battaglia?
Spero diventi sempre meno la mia battaglia e un po’ più quella di tutti i cittadini, perché tutti possano essere più coscienti e non venire più presi in giro dai politici e da quanti vogliono farci credere che non ci sono alternative.
In base alla sua esperienza è possibile tracciare una geografia europea dell’evasione fiscale?
Ci sono evidentemente paesi dove le leggi e il contesto sociale hanno indebolito la lotta all’evasione fiscale. Credo che la minaccia più grande arrivi dalle grandi multinazionali e dai meccanismi che utilizzano per non pagare le tasse. Ci sono due aspetti molto importanti. Il primo è l’importanza del change of value che consente loro di lasciare una piccola parte di attività economica in un paese e spostare tutto il resto nei paesi più convenienti. Inoltre, è sempre più impor*tante la trasformazione tecnologica che stiamo vivendo nei sistemi di pagamento. I pagamenti effettuati attraverso vecchi strumenti come le carte di credito, ad esempio, giocano un ruolo importantissimo nell’evasione fiscale. Solo modificando questi due elementi possiamo veramentecambiare le cose.Ultima modifica di ROL; 16-09-2015, 12:50.
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In Italia come siamo messi?
L’Italia è certamente uno dei paesi più esposti a questo fenomeno. L’era Berlusconi ha rappresentato un colpo molto duro alle leggi contro l’evasione. E anche adesso non vedo cambiamenti. Nel vostro paese ci sono grandi possibilità per cambiare le cose, paradossalmente proprio grazie alla sempre minore fiducia che i cittadini hanno nella politica. E ci sono opportunità soprattutto sulla questione dei sistemi di pagamenti e delle transazioni finanziarie. Oggi possiamo gestire tecnologicamente sistemi di pagamento capaci di bypassare il sistema delle banche e degli intermediari finanziari.
In che modo?
Non è un caso che ci siano già degli istituti bancari che hanno investito su questo tipo di infrastrutture, senza intermediari finanziari. Basterebbe creare un sistema di pagamento come il peer to peer per combattere l’evasione fiscale alla radice, evitando così la nascita di società offshore o di paradisi fiscali. Se un governo domani decidesse di gestire un sistema di pagamento di questo tipo, come prima cosa abbatterebbe notevolmente il costo di una transazione finanziaria. Oggi, tutte le volte che usiamo le carte di credito paghiamo una commissione che si aggira intorno al 3%, percentuale che si somma anche ai costi di gestione del conto corrente.
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Lei in passato ha dichiarato che Silvio Berlusconi, nel 2010, le disse che la sua lista non era utilizzabile. Qualche settimana fa, la Corte di Cassa*ione con due sentenze ha definitivamente decretato la piena utilizzabilità della lista Falciani nei contenziosi con l’amministrazione fiscale. Come commenta questa decisione?
Questo non è avvenuto solo in Italia. È successo lo stesso in Svizzera, dove il ministro della giustizia ha stabilito che le informazioni contenute nella lista Falciani possono essere utlizzate a patto che le informazioni non siano state acquistate. Quello che è avvenuto in Italia è soprattutto merito della pressione che c’è stata a livello internazionale.
Vede il governo Renzi sensibile al tema della lotta all’evasione?
Non vedo alcuna diffe*renza con i governi precedenti. Nessun cambiamento.
In questi giorni in Italia a molti evasori è consentito il rientro dei capitali dall’estero. Peraltro, il fisco italiano consentirà anche a chi è presente nella sua lista, di aderire alla «voluntary disclosure», a patto che non sia iniziata nessuna forma di accertamento. Lei crede che misure di questo tipo siano efficaci?
Sono provvedimenti buoni solo per fare cassa in poco tempo, in un clima di continua emergenza che viene creato dai mercati e dalla stessa finanza. Proprio per questo insisto molto sui sistemi di pagamento alternativi. Chi aderisce alla voluntary disclosure, una volta dichiarati i capitali, può lasciarli tranquillamente all’estero. È ovvio che dopo continuerà a movimentarli ovunque voglia. È vero che da quel momento dovrà rendere visibile una parte delle proprie attività, ma in cambio avrà evitato le multe. Sono i limiti di misure di questo tipo.
Lei crede che oggi la politica sia “controllata” dalla finanza? Che ci siano casi in cui i governi siano, di fatto, assoggettati ai poteri finanziari?
Questi poteri sono gli unici ad essere ascoltati, grazie anche alla forza delle lobby. Quando vediamo che come governatore della Banca di Francia è stato chiamato Ville*roy de Galhau, l’ex direttore della BNP Paribas, banca presente con le sue filiali nei paradisi fiscali (come recentemente rive*lato da France Info,ndr), capiamo per*ché il cambiamento non può certo venire da loro. Ci sono esperti della società civile, presenti nelle Fondazioni, nell’economia e nelle università, molto più adatti a promuovere il cambiamento necessario.
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certo che leggere le cose scritte in passato.....
Nonostante Falciani abbia detto più volte ; " Che gli evasori fiscali destinavano i soldi alla Hsbc Private Bank e preferivano ridurre al minimo i rapporti con la banca: nessun estratto conto inviato per posta, nessuna email, nessuna comunicazione telefonica dalla quale si potesse desumere l'esistenza di conti non dichiarati.
Nonostante abbia detto più volte che la maggior parte dei clienti si recava di persona nella filiale dove aveva aperto il conto e controllava da lì la documentazione, che veniva poi conservata in banca o distrutta.
Nonostante abbia detto che spesso era il gestore a recarsi direttamente dal cliente, a casa o in ufficio, per decidere come investire i fondi o risolvere problemi improvvisi, come dimostrano i visiting reports
Nonostante abbia detto che le schede dei correntisti di Ginevra sono state consegnate assemblate alle autorità italiane (per facilitare il compito....oltre a dati anagrafici e c/c anche i nomi delle società che fanno a capo al cliente e le indicazioni degli strumenti finanziari in cui sono stati investiti i soldi....
In italia si continua a parlare di riservatezza (che in questo caso non esiste...si deve guardare all'interesse prevalente in questo caso) si continua a parlare di violazione di domicilio (che non esiste perchè la lista è stata trasmessa in italia dalle autorità francesi e non è stata ritrovata nelle abitazioni ), addirittura si è arrivati a dire che manca il logo della banca all'elenco trasmesso...questa nemmeno la voglio commentare.
Mè...veloci veloci, arzilli arzilli.....Ultima modifica di ROL; 16-09-2015, 13:11.
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Rol una provocazione: l'AE è un'agenzia autonoma ma segue le indicazioni del governo o del ministero dell'economia che hanno un ruolo politico: per dire, se il governo dice di voler fare la lotta all'evasione e poi approva un condono fiscale, il funzionario dell'ae che prima si occupava di stanare gli evasori ora si limiterà a verificare che ci sono i presupposti per sanare i contrasti col fisco (spero di essermi spiegato). Per il funzionario la cosa non è frustrante? Come lavorare se quello che fai ai tuoi occhi è inutile?
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Originariamente inviato da Mirves Visualizza il messaggioRol una provocazione: l'AE è un'agenzia autonoma ma segue le indicazioni del governo o del ministero dell'economia che hanno un ruolo politico: per dire, se il governo dice di voler fare la lotta all'evasione e poi approva un condono fiscale, il funzionario dell'ae che prima si occupava di stanare gli evasori ora si limiterà a verificare che ci sono i presupposti per sanare i contrasti col fisco (spero di essermi spiegato). Per il funzionario la cosa non è frustrante? Come lavorare se quello che fai ai tuoi occhi è inutile?
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioInfatti ho una profonda ammirazione dei funzionari amministrativi-tributari..(.un pò meno per i Dirigenti incaricati...)
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Originariamente inviato da Mirves Visualizza il messaggioRol scusa (poi ti lascio ai suggerimenti che sono davvero utili) ma un funzionario che ha maturato esperienza, che ha svolto sempre bene il suo lavoro, irreprensibile ed efficiente, avrebbe dovuto rifiutare l'incarico?
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