Ll’articolo 109, comma 5, del Dpr 917/1986, che in moltissimi interventi giurisprudenziali e di prassi viene impropriamente individuata come fonte dell’inerenza. La norma stabilisce che le spese e i componenti negativi “diversi dagli interessi passivi, tranne gli oneri fiscali, contributivi e di utilità sociale, sono deducibili se e nella misura in cui si riferiscono ad attività o beni da cui derivano ricavi o altri proventi che concorrono a formare il reddito o che non vi concorrono in quanto esclusi”. Successivamente, la norma stabilisce una sorta di pro rata di deduzione quando il componente negativo si riferisce indistintamente a beni o attività da cui derivano ricavi che concorrono a formare il reddito, in quanto imponibili od esclusi, o che non vi concorrono in quanto esenti.
Da quanto riportato, non pare si possa affermare che la norma disciplini il principio dell’inerenza, visto che l’articolo di legge si occupa, invece, del diverso aspetto legato alla riferibilità dei componenti negativi ai proventi imponibili, esclusi ed esenti. Lo scopo della disposizione risulta, in particolare, quello di evitare che componenti negativi che si riferiscono a proventi esenti possano essere portati in deduzione.
In sostanza, la previsione dell’articolo 109, comma 5, del Tuir disciplina una ipotesi molto più ristretta rispetto al principio dell’inerenza, occupandosi del diverso e specifico problema della deducibilità dei componenti negativi in presenza di ricavi e compensi non computabili nella determinazione del reddito d’impresa in quanto esenti.
Da quanto riportato, non pare si possa affermare che la norma disciplini il principio dell’inerenza, visto che l’articolo di legge si occupa, invece, del diverso aspetto legato alla riferibilità dei componenti negativi ai proventi imponibili, esclusi ed esenti. Lo scopo della disposizione risulta, in particolare, quello di evitare che componenti negativi che si riferiscono a proventi esenti possano essere portati in deduzione.
In sostanza, la previsione dell’articolo 109, comma 5, del Tuir disciplina una ipotesi molto più ristretta rispetto al principio dell’inerenza, occupandosi del diverso e specifico problema della deducibilità dei componenti negativi in presenza di ricavi e compensi non computabili nella determinazione del reddito d’impresa in quanto esenti.
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