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[COLOR=#336699 !important]■ LA SCHEDA: COSA CAMBIA NEL CODICE
IL VOTO - Il Senato, dopo sei interruzioni della seduta per mancanza di numero legale, ha dunque approvato definitivamente l’ennesima legge che modifica le regole del processo e del Codice penale: 145 i favorevoli, 104 i contrari, 1 astenuto. Si conclude così, dopo quattro letture, l’iter di una legge fisarmonica presentata originariamente da un ex capitano dell’Arma, Edmondo Cirielli (An), che voleva solo il giro di vite contro i recidivi, ma che in corso d’opera è stata intercettata dall’avvocato Luigi Vitali (FI) che l’ha trasformata nella «Salva Previti» e che, infine, su pressione del Quirinale, è stata modificata per eliminare l’impatto sui processi in corso. Ma poi anche la correzione di rotta imposta dall’Udc non ha indotto l’opposizione a cambiare atteggiamento.
LA ZATTERA - Per il senatore Giampaolo Zancan, avvocato torinese eletto con i Verdi, «la Cdl ha costruito una zattera di impunità, sulla quale saliranno molti imputati di processi eccellenti, forse anche quelli dei processi Mediaset». E, tanto per rimanere in tema, il senatore Roberto Manzione della Margherita fa una previsione di quel che succederà dopo la cancellazione della norma «Salva Previti»: «Questa legge era stata pensata con uno scopo e ora il primo che cercherà di farla dichiarare incostituzionale sarà proprio l’onorevole Previti. In pratica, quello che non gli è stato dato subito lo otterrà dopo quando avrà la sospensione del processo in Cassazione e quindi raggiungerà comunque il risultato che voleva: quello della prescrizione». Questa musica ha stancato un po’ tutto il centrodestra, che ieri al Senato ha cercato di mettere a fuoco i meriti della legge. Se Bobbio (An) ha accusato i suoi ex colleghi pm di chiudere uno o due occhi quando formulano il capo di imputazione per i recidivi, Roberto Centaro (FI) ha detto che tutto questo è stato fatto «per mettere fine a certi arbitrii dei magistrati» in materia di concessione delle attenuanti generiche. Alla Camera, in un memorabile intervento, Previti aveva detto che avrebbe chiesto a FI di cancellare la norma che trasforma, per gli ultra settantenni non recidivi, il carcere in arresti domiciliari. Quella richiesta era irricevibile e, infatti, ieri il Senato ha deluso l’onorevole Previti.
D.Mart.
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30 novembre 2005
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioROMA - Ora manca solo la firma del capo dello Stato e poi la «ex Cirielli», la legge bifronte che taglia i tempi di prescrizione dei reati per gli incensurati e introduce un giro di vite per i recidivi, inizierà a far sentire i suoi effetti sui processi e sulle carceri. «I cittadini si sentiranno più sicuri» avverte il senatore Luigi Bobbio (An) mentre l’opposizione parla di provvedimento vergogna: «La Cdl ha portato a termine l’infamia di questa legge» attacca Giuseppe Fanfani (Margherita). L’Udc si smarca e affida a Leonzio Borea la rivendicazione di aver fatto cassare alla Camera la cosiddetta norma «Salva Previti» ma i Ds schierano in aula il responsabile giustizia, Massino Brutti: «E’ merito dell’opposizione se si è riusciti a limitare i danni di una legge devastante che presto azzereremo».
[COLOR=#336699 !important]■ LA SCHEDA: COSA CAMBIA NEL CODICE
IL VOTO - Il Senato, dopo sei interruzioni della seduta per mancanza di numero legale, ha dunque approvato definitivamente l’ennesima legge che modifica le regole del processo e del Codice penale: 145 i favorevoli, 104 i contrari, 1 astenuto. Si conclude così, dopo quattro letture, l’iter di una legge fisarmonica presentata originariamente da un ex capitano dell’Arma, Edmondo Cirielli (An), che voleva solo il giro di vite contro i recidivi, ma che in corso d’opera è stata intercettata dall’avvocato Luigi Vitali (FI) che l’ha trasformata nella «Salva Previti» e che, infine, su pressione del Quirinale, è stata modificata per eliminare l’impatto sui processi in corso. Ma poi anche la correzione di rotta imposta dall’Udc non ha indotto l’opposizione a cambiare atteggiamento.
LA ZATTERA - Per il senatore Giampaolo Zancan, avvocato torinese eletto con i Verdi, «la Cdl ha costruito una zattera di impunità, sulla quale saliranno molti imputati di processi eccellenti, forse anche quelli dei processi Mediaset». E, tanto per rimanere in tema, il senatore Roberto Manzione della Margherita fa una previsione di quel che succederà dopo la cancellazione della norma «Salva Previti»: «Questa legge era stata pensata con uno scopo e ora il primo che cercherà di farla dichiarare incostituzionale sarà proprio l’onorevole Previti. In pratica, quello che non gli è stato dato subito lo otterrà dopo quando avrà la sospensione del processo in Cassazione e quindi raggiungerà comunque il risultato che voleva: quello della prescrizione». Questa musica ha stancato un po’ tutto il centrodestra, che ieri al Senato ha cercato di mettere a fuoco i meriti della legge. Se Bobbio (An) ha accusato i suoi ex colleghi pm di chiudere uno o due occhi quando formulano il capo di imputazione per i recidivi, Roberto Centaro (FI) ha detto che tutto questo è stato fatto «per mettere fine a certi arbitrii dei magistrati» in materia di concessione delle attenuanti generiche. Alla Camera, in un memorabile intervento, Previti aveva detto che avrebbe chiesto a FI di cancellare la norma che trasforma, per gli ultra settantenni non recidivi, il carcere in arresti domiciliari. Quella richiesta era irricevibile e, infatti, ieri il Senato ha deluso l’onorevole Previti.
D.Mart.
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30 novembre 2005
Processo Mills, Berlusconi prescritto grazie alla ex Cirielli. Ma i giudici non lo assolvono - Il Fatto Quotidiano
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„ Le indagini – connotate da attività investigative classiche unite ai più moderni strumenti tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche) - hanno permesso di acquisire fondati elementi di prova relativi ad un sodalizio criminale, composto da 7 professionisti, 4 pubblici dipendenti, 2 dipendenti dell’I.N.P.S., uno del Centro per l’impiego e uno degli Ospedali Riuniti . (IN GERGO LA SQUADRA)
In più 15 prestanome ( IN GERGO FUSIBILI) cui sono state intestate 32 società “fantasma” attive nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e dei servizi e 23 “reclutatori” (in gergo FACCENDIERI DA BASSI FONDI) di falsi dipendenti, che simulava l’assunzione di numerosissimi dipendenti (per lo più con mansioni di operai), creando in tal modo i presupposti perché questi ultimi (italiani e stranieri) conseguissero indebite percezioni di indennità di natura assistenziale (disoccupazione, malattia e maternità) erogate dall’I.N.P.S. (1.372 i beneficiari individuati), la regolarizzazione della posizione di immigrati clandestini con rilascio di permessi di soggiorno ai sensi del D.Lgs. 109/2012 (157 i beneficiari accertati); il rinnovo di permessi di soggiorno, ove già presenti sul territorio nazionale.
In particolare, l’organizzazione per perseguire le proprie finalità illecite, si è avvalsa di una “componente tecnica” (LA MENTE) che ha provveduto al reperimento di imprese inattive, ovvero in fase di liquidazione, poi intestate ad affiliati dell’organizzazione o, in alcuni casi, con la promessa di un posto di lavoro, a soggetti in forte difficoltà economica. Dopo aver attribuito alle stesse una parvenza di regolarità contabile, l’organizzazione procedeva all’assunzione di “falsi dipendenti” compiacenti, interessati ad ottenere le citate indennità di natura assistenziale e/o la regolarizzazione della presenza nel territorio italiano qualora extracomunitari non in regola.
Oltre a ciò, i “tecnici” dell’organizzazione procedevano a perfezionare l’assunzione, in via telematica, di falsi dipendenti presso ditte e società – del tutto estranee alle indagini – di cui erano consulenti fiscali/del lavoro, all’insaputa dei relativi titolari e/o rappresentanti legali, impiegando illecitamente le credenziali di accesso rilasciate dall’I.N.P.S. e dal Centro per l’impiego ; il rilascio di certificati medici falsi, al solo fine di attestare la presenza sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari prima del 31/12/2011, creando in tal modo i presupposti per l’accesso alla procedura di “emersione” prevista dal D.L. 109/2012.
Intorno a questi studi professionali ha operato un folto gruppo di “reclutatori” che ha provveduto a selezionare, con estrema riservatezza, i soggetti interessati a conseguire i vantaggi illeciti offerti dall’organizzazione. Per ottenere tali benefici l’organizzazione aveva creato un vero e proprio tariffario: 200 euro per l’assunzione e il 20-25% delle indennità percepite; 5.000 euro per la regolarizzazione degli immigrati.
“
Ultima modifica di ROL; 08-05-2016, 11:27.
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e il bello che si lamentano pure nella ripartizione/restituzione dei fondi all'Italia....
Agricoltura, in Sicilia truffa all'Ue da 3 milioni. Ottenevano fondi Pac anche su terreni pubblici - MeridioNews
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