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concorso agenzia delle entrate 2015 - 892 posti per funzionari amministrativi

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    L’opportunità di omogeneizzare – e, quindi, semplificare – il sistema si ricava dalleseguenti riepilogative osservazioni, induttive, nell’insieme, di una indiscutibiledisorganicità:
    - esiste, sul piano teorico, un concetto chiaro e definito di interpello, rispondente aduna individuata, esclusiva funzione chiarificatrice;
    - detta formula, pur permanendo astrattamente identica, è stata utilizzata perricomprendere versioni molteplici, intrinsecamente e finalisticamente diverse e,comunque, estranee alla natura interpretativa tipica dell’interpello;

    - sono state, quindi, attivate multiformi procedure, canalizzate da decretiministeriali e/o provvedimenti regolamentari dedicati, peraltro ulteriormente filtrati e distintamente compattati alla luce di interpretazioni amministrative di settore, con la produzione dei seguenti, sintetici effetti:

    - diversità degli istanti, di volta in volta individuati sulla base della tipicità della versione e delle sue peculiarità;
    - diversità dei soggetti attivi chiamati a rendere le risposte (Direzione regionale e/o Direzione centrale), circostanza ricorrente anche all’interno di una stessa categoria di interpello (cfr. interpello ordinario);
    - diverse modalità di presentazione delle istanze;
    - diversità nella formulazione delle risposte;
    - diverse regole di inammissibilità delle istanze;
    - diverse tempistiche nella resa del parere: 180 gg. (120 + 60) per interpello antielusivo; 120 gg. per interpello ordinario; 90 gg. per interpello disapplicativo;
    - diversità, nella ricorrenza o meno, dell’istituto del silenzio/assenso, escluso in alcuni casi, previsto per altri, e, in questa ultima ipotesi, distintamente esercitabile, ossia esperibile solo a seguito di diffida ovvero in assenza di questa;
    - applicazione della procedura dell’interpello ordinario per casi disapplicativi riconducibili a CFC, da cui, conseguentemente, il mutamento dei tempi di risposta rispetto alla procedura disapplicativa ordinaria, l’ammissibilità del silenzio/assenso;
    - qualificazione solo apparentemente potestativa (“la società interessata può richiedere la disapplicazione”dell’interpello delle società di comodo, nella realtà dichiaratamente obbligatorio, pur trattandosi di interpello tecnicamente“ordinario”.

    Si tratta di una situazione indubbiamente confusa, dovuta a una disciplina che, nel tempo, è stata investita da un flusso particolarmente intenso di provvedimenti, alcuni, con una portata generale, ed altri, invece, con effetti specifici, costitutivi, nell’insieme, di un ampio, articolato contesto, non sempre uniformemente orientato sul piano interpretativo,anche a motivo della straordinaria instabilità, variabilità ed evoluzione delle materie applicative di riferimento.
    Ultima modifica di ROL; 13-02-2016, 18:16.

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      Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
      Mi sembra pero' sulla normativa previgente, vista anche la data...

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        Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
        Mi sembra pero' sulla normativa previgente, vista anche la data...
        eh te l'avevo detto....ma secondo me chiedono entrambi....

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          per lo meno qualche sottodomanda..parallelo con il vecchio...(per chi deve fare l'orale)...il sunto sopra postato è utile allo scopo...
          Ultima modifica di ROL; 13-02-2016, 19:26.

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            http://www.ilfattoquotidiano.it/2016...lauso/2461915/

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              Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
              eh te l'avevo detto....ma secondo me chiedono entrambi....
              Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
              per lo meno qualche sottodomanda..parallelo con il vecchio...(per chi deve fare l'orale)...il sunto sopra postato è utile allo scopo...
              Ok

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                Le amministrazioni non rispondono (e dicono di no) se a loro avviso è in gioco “la sicurezza pubblica, la sicurezza nazionale, la difesa e le questioni militari, le relazioni internazionali, la politica e la stabilità finanziaria ed economica dello Stato, la conduzione di indagini su reati e il loro perseguimento, il regolare svolgimento delle attività ispettive, la protezione dei dati personali (…), gli interessi economici e commerciali di una persona fisica o giuridica (…)”.È evidente che ogni tipo di richiesta di trasparenza può in teoria scontrarsi con uno di questi motivi. Volete sapere su quali carte si sono basate le delibere di una giunta il cui sindaco è finito in galera? Purtroppo c’è un’inchiesta in corso. Vorreste conoscere tutto sugli scontrini di un consigliere regionale? Niente da fare, c’è la privacy. Vi interessano i derivati del vostro comune? Lasciate perdere, mica si può ledere la stabilità finanziaria italiana. E quella speculazione edilizia? A far troppa luce si rischia di incappare in interessi economici. E comunque anche se di motivi per non rispondere non ce ne sono, non importa. Intanto le ragioni del no non vanno esplicitate. Per legge. Potenza del comma 5 e delle nuove norme sulla trasparenza.QUOTE=ROL;1189727]http://www.ilfattoquotidiano.it/2016...lauso/2461915/[/QUOTE]

                Una grande trasparenza in base a quanto è scritto nell'articolo...ma bisognerebbe leggere il testo normativo...

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                  Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
                  Le amministrazioni non rispondono (e dicono di no) se a loro avviso è in gioco “la sicurezza pubblica, la sicurezza nazionale, la difesa e le questioni militari, le relazioni internazionali, la politica e la stabilità finanziaria ed economica dello Stato, la conduzione di indagini su reati e il loro perseguimento, il regolare svolgimento delle attività ispettive, la protezione dei dati personali (…), gli interessi economici e commerciali di una persona fisica o giuridica (…)”.È evidente che ogni tipo di richiesta di trasparenza può in teoria scontrarsi con uno di questi motivi. Volete sapere su quali carte si sono basate le delibere di una giunta il cui sindaco è finito in galera? Purtroppo c’è un’inchiesta in corso. Vorreste conoscere tutto sugli scontrini di un consigliere regionale? Niente da fare, c’è la privacy. Vi interessano i derivati del vostro comune? Lasciate perdere, mica si può ledere la stabilità finanziaria italiana. E quella speculazione edilizia? A far troppa luce si rischia di incappare in interessi economici. E comunque anche se di motivi per non rispondere non ce ne sono, non importa. Intanto le ragioni del no non vanno esplicitate. Per legge. Potenza del comma 5 e delle nuove norme sulla trasparenza.QUOTE=ROL;1189727]http://www.ilfattoquotidiano.it/2016...lauso/2461915/
                  Una grande trasparenza in base a quanto è scritto nell'articolo...ma bisognerebbe leggere il testo normativo...[/QUOTE]


                  hai ragione , ma di alcune persone mi fido...internet è una fogna ...ma di alcune firme puoi mettere mano sul fuoco....

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                    BANCHE E UE, LA GRANDE RAPINA: 16 MILIARDI DA RIDARE AI CLIENTI
                    Nel 2013 l’Antitrust europeo multa con 1,7 miliardi Barclays, Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland e Société Générale per la truffa sul tasso Euribor che ha gonfiato le rate dei mutui di persone. I clinenti italiani hanno pagato almeno 16 milardi in più. Un avvocato italiano ha scoperto che la Commissione europea continua a non pubblicare il provvedimento per evitare che partano i ricorsi dei risparmiatori imbrogliati.

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                      dicembre 2013
                      (ANSA) - L'Antitrust Ue ha inflitto multe dal valore complessivo di 1,7 miliardi di euro alle maggiori banche mondiali accusate di aver manipolato l'Euroribor, il Libor e il Tibor, costituendo diversi cartelli. Gli istituti sanzionati sono Deutsche Bank, Societe Generale, Rbs, JP Morgan, Citigroup e Rp Martin. 'Graziate' Barclays e Ubs.
                      Delle otto banche che hanno partecipato ai diversi cartelli con cui sono stati manipolati i tassi d'interesse dei derivati denominati sia in euro che in yen, due, ovvero Ubs e Barclays, avendo rivelato l'esistenza dei cartelli, hanno beneficiato dell'immunità ed evitato di pagare una multa.''Quel che è scioccante degli scandali Euribor e Libor non è solo la manipolazione degli indici, ma anche la collusione tra banche che si suppone siano concorrenti tra di loro'', ha dichiarato il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia nell'annunciare la decisione che ''manda un chiaro segnale sul fatto che la Commissione è determinata a combattere e sanzionare questi cartelli nel settore finanziario''.
                      Ultima modifica di ROL; 13-02-2016, 23:18.

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