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    Quali sono i problemi che possono creare questa tipologia di costi?

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      neeeeeeeee riecco sciaboletta.........

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        Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
        Quali sono i problemi che possono creare questa tipologia di costi?
        (l'inerenza nucciazzecca!!,,,per questo non capisco la modifica)

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          la ratio--> bloccare la tentazione di un imprenditore (o professionista) italiano di corrispondere prezzi di acquisto maggiori rispetto a quelli di mercato (ecco perchè ci voleva il valore normale) e concordare con il proprio fornitore (spesso interponendo una fiduciaria) che TALE ECCEDENZA VENGA RETROCESSA SUI SUOI CONTI PERSONALI (all'estero ovviamente)
          Quindi il soggetto italiano riceve una provvista esentasse, in quanto deduce i costi in italia con abbattimento del suo reddito imponibile. (il fornitore estero non si farà problemi nel dichiarare le entrate più elevate poichè il livello di tassazione è basso..)

          Questo è il modo di accumulare fondi neri ed alimentare la corruzione.

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            Dal lato dei ricavi invece la norma di riferimento è quella del transfer pricing.....

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              Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
              la ratio--> bloccare la tentazione di un imprenditore (o professionista) italiano di corrispondere prezzi di acquisto maggiori rispetto a quelli di mercato (ecco perchè ci voleva il valore normale) e concordare con il proprio fornitore (spesso interponendo una fiduciaria) che TALE ECCEDENZA VENGA RETROCESSA SUI SUOI CONTI PERSONALI (all'estero ovviamente)
              Quindi il soggetto italiano riceve una provvista esentasse, in quanto deduce i costi in italia con abbattimento del suo reddito imponibile. (il fornitore estero non si farà problemi nel dichiarare le entrate più elevate poichè il livello di tassazione è basso..)

              Questo è il modo di accumulare fondi neri ed alimentare la corruzione.


              questa norma non copre i ricavi.....

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                Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                questa norma non copre i ricavi.....
                Cioè l’ipotesi in cui l’operatore economico residente venda a prezzi notevolmente inferiori al valore normale ad un soggetto ubicato in un Paese a fiscalità privilegiata, in modo tale che i suoi ricavi risultino inferiori a quelli effettivi, con conseguente abbattimento del suo reddito in Italia, mentre la differenza rispetto ai ricavi a prezzo pieno rimarrebbero in capo ai soggetti paradisiaci consentendo così la costituzione di fondi occulti all’estero e l’evasione delle relative imposte, sempre in Italia. Questo caso è coperto con le disposizioni sul transfer pricing.

                Ma ove la relazione di controllo sia tenuta nascosta, l’apparato normativo è privo di difese?

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                  Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                  la ratio--> bloccare la tentazione di un imprenditore (o professionista) italiano di corrispondere prezzi di acquisto maggiori rispetto a quelli di mercato (ecco perchè ci voleva il valore normale) e concordare con il proprio fornitore (spesso interponendo una fiduciaria) che TALE ECCEDENZA VENGA RETROCESSA SUI SUOI CONTI PERSONALI (all'estero ovviamente)
                  Quindi il soggetto italiano riceve una provvista esentasse, in quanto deduce i costi in italia con abbattimento del suo reddito imponibile. (il fornitore estero non si farà problemi nel dichiarare le entrate più elevate poichè il livello di tassazione è basso..)

                  Questo è il modo di accumulare fondi neri ed alimentare la corruzione.

                  Infatti, laddove l’operazione sia stata effettivamente realizzata ad un prezzo tendenzialmente analogo a quello di mercato, difficilmente potrà sostenersi che il soggetto posizionato nel paradiso fiscale retroceda all’acquirente del bene o del servizio una parte del corrispettivo proprio, per una prestazione effettiva: in questo caso, invero, non si vede in base a quale ragione economicamente apprezzabile il venditore dovrebbe accettare una condotta simile

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                    Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                    la ratio--> bloccare la tentazione di un imprenditore (o professionista) italiano di corrispondere prezzi di acquisto maggiori rispetto a quelli di mercato (ecco perchè ci voleva il valore normale) e concordare con il proprio fornitore (spesso interponendo una fiduciaria) che TALE ECCEDENZA VENGA RETROCESSA SUI SUOI CONTI PERSONALI (all'estero ovviamente)
                    Quindi il soggetto italiano riceve una provvista esentasse, in quanto deduce i costi in italia con abbattimento del suo reddito imponibile. (il fornitore estero non si farà problemi nel dichiarare le entrate più elevate poichè il livello di tassazione è basso..)

                    Questo è il modo di accumulare fondi neri ed alimentare la corruzione.


                    Un soggetto, dunque, non appartenente al medesimo gruppo di cui fa parte l’acquirente, ma apparentemente indipendente, comunque compiacente o manovrabile, disposto a effettuare i suddetti ristorni con sufficiente riservatezza e fiducia.

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                      Le disposizioni in materia di transfer pricing si collocano invece nel mondo della ricchezza registrata in quanto preordinate a contrastare fenomeni di pianificazione fiscale tra parti correlate e sono destinate ad operare qualunque sia il Paese in cui la controparte risieda, non necessariamente ed esclusivamente, quindi, con riguardo a transazioni intercorse con soggetti residenti in un paradiso fiscale.

                      In questi casi, poiché la ricchezza giunge in modo palese nello Stato o territorio in cui è localizzata la controparte, essendo dichiarato che si tratta di una società controllata, o comunque correlata, non può ravvisarsi alcuna ricchezza «nascosta».è quindi nel sospetto di una «finta indipendenza» della controparte oppure della retrocessione occulta indicata sopra

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