I mercati azionari occidentali hanno iniziato a ballare lungo un crinale. Da un lato vi è la prospettiva di un ritorno, per quanto faticoso, alla normalità, con recuperi sul medio termine e la possibilità di chiudere l'anno almeno a livelli migliori. Dall'altro, e i timori vanno crescendo, vi è il rischio di una brutta caduta dalla quale potrebbe essere difficile rialzarsi. Molto dipenderà dalla psicologia degli investitori e dal loro sangue freddo. Secondo l'unanimità degli esperti, il grande rischio è una fuga in massa dei capitali dai mercati emergenti che renderebbe insostenibile la teoria dell'"oasi felice" applicabile all'Occidente e, in particolare, all'Europa. Se tutto il resto del mondo infatti entra in convulsione dal punto di vista economico (l'Asia e la Russia recentemente, mentre l'America Latina continua a vacillare), il rischio per gli europei è quello di trovarsi circondati e indeboliti. Gli analisti ritengono che, per ciò che riguarda la Russia, il legame con i mercati occidentali sia quasi inesistente mentre il rischio è che peggiori la situazione in America Latina. In questo caso l'impatto più forte sarebbe sugli USA, mentre l'Europa resterebbe relativamente al riparo.
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941 Un ritorno alla normalità dei mercati azionari occidentali:
a) nessuna delle alternative proposte
b) è auspicabile sul lungo termine, ma ormai non è più realizzabile sul medio termine
c) è possibile, anche se molto dipenderà dal sangue freddo degli investitori
d) dipenderà dagli sviluppi della situazione russa
e) anche se con fatica, è ormai certo che si realizzerà
Ripam 1200
la 526 è A e non C (ma perché non mi fa copiare il testo dal pdf...)
Il livello dei prezzi nel settore del commercio al dettaglio degli elettrodomestici è spiccatamente differenziato tra piccoli e grandi centri, nel senso che in questi ultimi i prezzi più bassi sono influenzati da una concorrenza più spinta e da volumi d'acquisto che hanno il loro peso nei confronti del fornitore. La maggior parte dei fornitori espone in fattura i prezzi netti praticati al rivenditore accompagnati talvolta da sconti variabili dal 3 al 10% o in funzione meramente promozionale o per l'effetto cumulativo delle ordinazioni. Quest'ultima politica commerciale viene praticata solitamente per i cosiddetti "elettrodomestici bianchi" le cui forniture sono effettuate dagli stessi produttori. Invece, per le forniture di minuteria elettrica e di piccola elettronica, in fattura viene dapprima esposto il prezzo di vendita al pubblico e poi, nell'apposita colonna, una sommatoria di sconti. Le dilazioni più frequenti sono ricomprese nella terna 60-90-120 giorni che influenzano ovviamente anche il livello degli sconti. Una regola unica non esiste perché la scelta del termine di dilazione, concordato col rappresentante del fornitore, corrisponde sovente alla situazione di liquidità del rivenditore.
526 I volumi d'acquisto, nel settore del commercio al dettaglio degli elettrodomestici:
A sono inversamente proporzionali rispetto alla dimensione dei centri dove sono situati i punti vendita B nessuna delle alternative proposte C hanno un peso nel determinare il prezzo di vendita D sono concordati dal rappresentante col fornitore E dipendono dalla situazione di liquidità del rivenditore
I mercati azionari occidentali hanno iniziato a ballare lungo un crinale. Da un lato vi è la prospettiva di un ritorno, per quanto faticoso, alla normalità, con recuperi sul medio termine e la possibilità di chiudere l'anno almeno a livelli migliori. Dall'altro, e i timori vanno crescendo, vi è il rischio di una brutta caduta dalla quale potrebbe essere difficile rialzarsi. Molto dipenderà dalla psicologia degli investitori e dal loro sangue freddo. Secondo l'unanimità degli esperti, il grande rischio è una fuga in massa dei capitali dai mercati emergenti che renderebbe insostenibile la teoria dell'"oasi felice" applicabile all'Occidente e, in particolare, all'Europa. Se tutto il resto del mondo infatti entra in convulsione dal punto di vista economico (l'Asia e la Russia recentemente, mentre l'America Latina continua a vacillare), il rischio per gli europei è quello di trovarsi circondati e indeboliti. Gli analisti ritengono che, per ciò che riguarda la Russia, il legame con i mercati occidentali sia quasi inesistente mentre il rischio è che peggiori la situazione in America Latina. In questo caso l'impatto più forte sarebbe sugli USA, mentre l'Europa resterebbe relativamente al riparo.
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941 Un ritorno alla normalità dei mercati azionari occidentali:
a) nessuna delle alternative proposte
b) è auspicabile sul lungo termine, ma ormai non è più realizzabile sul medio termine
c) è possibile, anche se molto dipenderà dal sangue freddo degli investitori
d) dipenderà dagli sviluppi della situazione russa
e) anche se con fatica, è ormai certo che si realizzerà
Il livello dei prezzi nel settore del commercio al dettaglio degli elettrodomestici è spiccatamente differenziato tra piccoli e grandi centri, nel senso che in questi ultimi i prezzi più bassi sono influenzati da una concorrenza più spinta e da volumi d'acquisto che hanno il loro peso nei confronti del fornitore. La maggior parte dei fornitori espone in fattura i prezzi netti praticati al rivenditore accompagnati talvolta da sconti variabili dal 3 al 10% o in funzione meramente promozionale o per l'effetto cumulativo delle ordinazioni. Quest'ultima politica commerciale viene praticata solitamente per i cosiddetti "elettrodomestici bianchi" le cui forniture sono effettuate dagli stessi produttori. Invece, per le forniture di minuteria elettrica e di piccola elettronica, in fattura viene dapprima esposto il prezzo di vendita al pubblico e poi, nell'apposita colonna, una sommatoria di sconti. Le dilazioni più frequenti sono ricomprese nella terna 60-90-120 giorni che influenzano ovviamente anche il livello degli sconti. Una regola unica non esiste perché la scelta del termine di dilazione, concordato col rappresentante del fornitore, corrisponde sovente alla situazione di liquidità del rivenditore.
526 I volumi d'acquisto, nel settore del commercio al dettaglio degli elettrodomestici:
A sono inversamente proporzionali rispetto alla dimensione dei centri dove sono situati i punti vendita B nessuna delle alternative proposte C hanno un peso nel determinare il prezzo di vendita D sono concordati dal rappresentante col fornitore E dipendono dalla situazione di liquidità del rivenditore
Secondo me è la C i prezzi più bassi sono influenzati da una concorrenza più spinta e da volumi d'acquisto
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