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Originariamente inviato da claretta Visualizza il messaggioCiao Veverix!!!!!!!!In primis: Complimenti||Dove credi di indicare le preferenze?Io metterò Milano e Monza.Spero solo che ci siano come opzione...........
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Originariamente inviato da Bluesummers Visualizza il messaggioChiedevo a pierpa se l'accoglienza che ci faranno in Ae consiste in un party, ma lui non sa rispondermi, qualcuno lo sa?
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Originariamente inviato da valeriano Visualizza il messaggiose può esserti utile ti scrivo quali sono i documenti che ha richiesto l'AE per il concorso precedente:
1) dichiarazione sostitutiva di certificazione (in carta libera), resa ai sensi dell'art. 46 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, comprovante:
a) il luogo e la data di nascita;
b)il possesso della cittadinanza italiana;
c) il godimento dei diritti civili e politici;
d)la residenza;
e) la situazione relativa all'adempimento degli obblighi militari;
f) di non aver riportato condanne penali e di non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l'applicazione di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale ai sensi della vigente normativa;
g)di non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali;
h)l'assenza di altri rapporti di lavoro con Amministrazioni pubbliche o private e l'immediata disponibilità all'impiego.
2) certificato medico (in carta libera), rilasciato dalla ASL competente, attestante l'idoneità fisica per l'assunzione nel pubblico impiego;
3) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (in carta libera), resa ai sensi degli artt. 38 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, comprovante di non essere stato sottoposto a procedimento disciplinare né di essere stato destituito o licenziato ovvero dispensato dal servizio presso una pubblica amministrazione;
4) certificato di laurea;
5) fotocopia di un valido documento di identità.
ciao
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Qualcuno sa quando dovrebbe esser pubblicata la graduatoria ufficiale?E la raccomandata quando dovrebbe arrivarci.......?Quando potremo comunicare le nostre preferenze?Grazie a chi vorrà e saprà rispondermi.
Per Viverix:hai ragione,cara, Milano è molta cara,ma la indicherò, comunque,come mia preferenza, perchè lì abita il mio ragazzo....ecco spiegato.....baci baci........
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Il popolo dei concorsisti
A chiusura della nostra avventura lombarda vi riporto un simpatico e commovente scritto di un nostro collega "concorsista".
Coi migliori auguri per chi "continua" e per chi è "arrivato", tenendo a mente chi siamo, siamo stati, e cosa abbiamo dovuto subire.
Si chiamano: chiocciola78, sfigato82, inspector, occhiblu, provaeriprova79, master.....
E quando, nella immensa hall del palazzetto o del politecnico di turno riescono finalmente a ricondurre una faccia all’ormai ben noto nickname con cui avevano “conversato” per mesi nella web del forum, esplodono di gioia: hanno già vinto, perchè hanno trovato un nuovo amico, un compagno di viaggio e di disavventura. Lo ritroveranno, in seguito, anche a magistratura, segretario comunale, amministrativo INAIL, ispettore INPS, carriera prefettizia, tanto loro li provano tutti, è al concorso pubblico che si raduna periodicamente il popolo dei concorsisti. Si è discusso molto, sul forum, se valeva la pena di tentare o meno un determinato concorso: poi, nel dubbio, sono andati tutti, i concorsisti. Quando uno di loro ce la fa, cioè finalmente vince un posto, e li abbandona, per loro, è un po’ come se morisse uno del gruppo.
Lo Stato chiama ?
Loro rispondono.
Si sposteranno in 110.000 per il prossimo concorso INAIL: e non volete chiamarli popolo ?
Sono più numerosi degli abitanti di molti capoluoghi italiani, il loro domicilio è la sede di concorso.
Si catapultano su Roma e Milano, principali sedi, con ogni mezzo: aerei low cost, pullman, treni, auto collettive, camper.....e la disavventura diventa automaticamente un’avventura da raccontare.
Nell’ultima settimana, sul forum in Internet, i dubbi di diritto amministrativo hanno lasciato il posto alle informazioni su bed&breakfast a poco prezzo, pensioncine raccomandabili ed accordi per traversate collettive della Penisola.
Costa, fare il concorsista. E non solo in termini di impegno e sacrificio.
Ma la stampa, così attenta al popolo dei rom, non si cura del popolo dei concorsisti: sono degli emeriti sconosciuti, nessuno parla mai di loro.
Alla biglietteria automatica della Stazione Centrale il rom vede un distinto signore in giacca e cravatta e gli chiede soldi: pensa sia un avvocato, non sa che è solo un concorsista in giornata di esame. E questi gli dà gli spiccioli del resto del biglietto dell’interregionale, chè il concorsista di professione non ha mezzi sufficienti per spostarsi in Eurostar, il popolo del forum gli ha già fornito via web tutte le soluzioni di viaggio più convenienti.
Eppure, quando li vedi nel metro milanese, li riconosci immediatamente: non parlo dei rom, mi riferisco ai concorsisti.
Hanno detto loro che “a Melano fa freddo anche a settembre” ed allora eccoli con il loro giaccone di pelle, l’occhio sveglio, la tensione delle grandi occasioni e la 24ore ben stretta sotto il braccio, chè “Melano è pericolosa, statte accuort, figl’ mie”. Si guardano attorno con circospezione, poi, individuata la vittima, chiedono con nonchalance: “Scusi, per il Politecnico va bene la linea verde ?” “Per il concorso ? Sì, tranquillo, ci andiamo tutti“. Non si era accorto di essere circondato da.....concorsisti. Scontata la battuta del compare siciliano: “Eccolo qui, il solito meridionale....”. Si ride, come al cinema. Totò e Peppino che sbarcano a Milano non sono poi così lontani: i concorsisti sono i nuovi emigranti, solo che a Milano......beh, diciamo che anche la nebbia non è più quella di una volta e nelle loro valigie di cartone divenute agili trolley Samsonite non ci sono vestiti e galline, ma edizioni economiche Simone e tanti appunti.
Salgono al Nord per svariati motivi: quello principale è che la sciagurata politica degli anni ’80 (un posto pubblico = un voto) li ha privati di posti disponibili al Sud; poi, a Melano c’è sempre il loro cugino, anche lui ex-concorsista, ovviamente, che ora ha ottenuto un posto in banca e si è sistemato; ancora, e più semplicemente, perchè a Genova e Trieste c’è il mare, che ricorda loro il mare della Calabria.
Sulla carta d’identità c’era scritto, professione: DISOCCUPATO. Ora c’è scritto: CONCORSISTA. Validità: sempre 5 anni.
Per noi Italiani, sono semplicemente dei concorsisti, per finlandesi ed olandesi sono extraterrestri: lassù, nel Nord Europa, non capiscono, quando dici loro che un laureato italiano può aspettare anche quattro-cinque-sei anni prima di trovare un lavoro fisso. E intanto ?
Intanto si collezionano lavoretti in nero, contratti di formazione lavoro, contratti a progetto (ma se chiedi loro che progetto è, mica lo sanno), ore ed ore ai call center.......che tristezza ! Che paese infame !!!
Fanno quasi a gara a chi è più precario: “io ne ho firmati 12 (di contratti, ndr) negli ultimi due anni, ti ho battuto”. Che paese ridicolo !
Ma ormai il popolo dei concorsisti si è rassegnato: ed aumenta, cresce a dismisura, di concorso in concorso. All’ultima occasione, a Milano, mi sono ritrovato circondato da colleghi ispettori, quelli del concorso del 2006. Eh sì, perchè i concorsisti c’hanno fatto talmente l’abitudine che.....si spaventano al solo pensiero di essere arrivati, di essersi realizzati, per una buona volta, di aver trovato quello che una volta era “il posto fisso”.
Oddio, non che facciano particolare difficoltà: con 1400 euro al mese a Milano, Torino o Roma non vivi bene, tutt’altro. Infatti, il concorsista ha conservato la stessa stanza nello stesso appartamento in cui ha trascorso gli anni dell’Università: gli altri flatmates, col tempo, se ne sono andati, il concorsista è rimasto.
Altro che bamboccione !
In Italia, molti concorsi pubblici sono truccati: c’è chi le risposte ai quiz o i temi d’esame li conosce in anticipo. Non dimentichiamo mai che l’Italia è quel paese per colpa del quale nel 1998 fu un annullato un intero concorso UE: 400 posti disponibili in tutta Europa, 500 Italiani consegnarono compiti praticamente uguali e perfetti. Ma il concorsista non è un raccomandato: il raccomandato fa un solo concorso, quello giusto, lo vince e si sistema per tutta la vita. Il concorsista è concorsista in quanto non raccomandato.
Il concorso è per lui un’incredibile occasione di incontro, di scambio di opinioni e di esperienze, di dialogo su sogni e speranze neanche troppo segrete. Il concorsista normalmente si fidanza con una concorsista, chè almeno, studiando insieme, si unisce l’utile al dilettevole. Molti si sono addirittura sposati, gli incoscienti, e alla domanda di rito “dove vi siete conosciuti ?” rispondono all’unisiono: “ad un concorso, che domande... !!”.
Al punto in cui siamo arrivati il concorso con 7.000 iscritti effettivi – cioè quelli che hanno consegnato la prova, chè gli iscritti pro forma erano molti ma molti di più - per 35 posti è diventato un concorso fattibile, di scarso interesse nazionale. Agli Esteri eravamo in 9.800, era già più interessante.
Ecco la principale ragione di una Pubblica Amministrazione italiana così scalcinata e demotivata: una non fa quello per cui si sente portato, uno fa quello....di cui ha vinto il concorso.
Basta, silenzio: si entra in aula.
Il concorsista diventa candidato: ora il gioco si fa serio. Ma dura poco.
Il divertimento, infatti, ricomincia all’uscita della prova, chè il concorsista è fondamentalmente un personaggio simpatico. Dalle reazioni alla prova, capisci immediatamente che studi ha alle spalle: “in diritto ho sparato a caso” (laureato in economia), “amministrativo è sempre una maledetta bestia” (laureato in giurisprudenza, con voto di laurea superiore al 100), “io di economia politica non ci capisco niente, non mi entra in testa” (laureato in giurisprudenza, normalmente con voto di laurea inferiore al 100, ha un 19/30 proprio in economia politica), “non ho proprio le basi per fare ‘sti concorsi” (laureato in scienze politiche), “con 15 giorni di studio in più....si poteva fare, ‘sto concorso” (concorsista di professione, laurea indefinita)....
Bisogna aiutare, i concorsisti, e bisogna farlo in modo incisivo e soprattutto alla svelta. Altrimenti, ci ritroveremo fra una dozzina d’anni di fronte al bambinetto che ingenuamente chiederà: “Papà, ma tu che lavoro hai fatto tra la laurea e questo lavoro qui ?” “Ho fatto il concorsista, figlio mio”. Speriamo che quel papà possa parlare di questo lavoro – chè non c’è lavoro più estenuante di chi cerca un lavoro – come una professione passata, ormai caduta in disuso. E quel papà possa sorridere, pensando alla hall di un palazzetto dello sport dove la gente si ritrova solo perchè lì giocano ancora al basket.
Un saluto
G.E., concorsistaCerco un lavoro x andare in vacanza :rolleyes:
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