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Ae e morale della favola

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    #51
    Originariamente inviato da Boriss Visualizza il messaggio
    Lo so. Però non è fortuna: io ho preteso di essere pagato, visto che lavoravo come gli altri. Diversamente, facevo altro. Mica avevo il sacro fuoco del commercialista, per me era un lavoro come un altro. Se invece a qualcuno va bene lavorare gratis per tre anni, allora dopo non bisogna lamentarsi. In questo paese tante cose sono da abolire, a partire dagli ordini professionali e dalle barriere all'ingresso.
    Scusa, ma a nessuno 'va bene' lavorare gratis per tre anni (o anche più), solo che spesso non ci sono alternative. Ti assicuro che, di solito, non basta imporsi e dire "visto che lavoro come gli altri, voglio essere pagato", anzi, devi lottare anche solo per essere preso per un tirocinio: c'è una concorrenza spietata.
    Poi sul fatto che le cose andrebbero cambiate, sono d'accordissimo con te.

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      #52
      appunto...se i miei colleghi che fanno la pratica se ne escono un giorno con una frase tipo: "voglio essere pagato" il capo gli ride in faccia...

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        #53
        Originariamente inviato da sibbestru Visualizza il messaggio
        Sei semplicemente un ignorante. Tutto qua.
        Nescio, scio nihil scire diceva taluno qualche annetto fa.

        Per fortuna l'ignoranza non è l'opposto di intelligenza. Quindi mi accontento di essere un ignorante intelligente.

        La cosa che mi piace di chi si ritiene colto è che accusa gli altri di ignoranza senza illuminarli.
        Ritenersi colto (che è l'opposto di ignorante) non significa essere intelligente e perciò il colto "stupido" si trasforma in saccente.

        Tu sei un saccente muto in quanto non sei in grado o non hai voluto istruire la mia ignoranza.

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          #54
          Originariamente inviato da noiuno Visualizza il messaggio
          e bbravu sibbestru meu...

          si nna putenza!!!
          E tu chi sei, l'epigone invertebrato di sibbestru?

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            #55
            Non capisco questa polemica contro avvocati e commercialisti! Fare la pratica sta diventando una sorta di parcheggio sociale post-lauream! vedo molti giovani demotivati che ingannano il tempo recandosi negli studi, regalando il loro tempo, per fare una professione nella quale non credono! Quando si fa la pratica non si cerca lo studio che ti paghi ma lo studio che possa insegnarti bene il mestiere! Il bello o il brutto viene dopo!
            Immagino invece che i più bravi e ambiziosi fra noi, quando si sono iscritti all'università, certamente, non sognavano di fare il funzionario AE!
            Si sono impegnati nella professione, hanno provato, studiando molto, concorsi più importanti ma ne hanno tratto poche soddisfazioni!
            Bisogna fare di necessità virtù............

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              #56
              Per favore, non cominciamo a insultarci anche qui, lasciamo cadere le provocazioni.

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                #57
                Originariamente inviato da twilight_dust Visualizza il messaggio
                appunto...se i miei colleghi che fanno la pratica se ne escono un giorno con una frase tipo: "voglio essere pagato" il capo gli ride in faccia...
                Nessuno ti obbliga a fare la pratica no? Sono libere scelte, ripeto. Se accetti di fare 3 anni a stipendio zero, avrai avuto i tuoi motivi. Però, dopo, non ha senso fare discorsi tipo: "e cosa dire di quelli che fanno la pratica, poveretti" ecc. ecc. Si saranno fatti due calcoli, no? Io ho fatto presente che gratis non lavoravo, e non mi hanno riso in faccia. L'avessero fatto, amici come prima. Si possono fare tante cose dove si prendono più soldi, anche i camerieri.

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                  #58
                  Originariamente inviato da Stefyc Visualizza il messaggio
                  Scusa, ma a nessuno 'va bene' lavorare gratis per tre anni (o anche più), solo che spesso non ci sono alternative.
                  Non sono d'accordo, scusami: se uno è con l'acqua alla gola e non ha alternative va a fare qualunque cosa, non la sola che di sicuro non gli dà uno stipendio. Fare il tirocinio è comunque una scelta che presuppone che tu possa permetterti di non guadagnare per tre anni. Io ero diventato padre da poco, mia moglie era precaria nella scuola, non potevo certo vivere d'aria per tre anni... insomma, se si sceglie la libera professione è perchè si pensa di potersi ripagare i 3 anni di cinghia con i successivi 25 a botte di parcellone, dai.

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                    #59
                    Originariamente inviato da Boriss Visualizza il messaggio
                    Non sono d'accordo, scusami: se uno è con l'acqua alla gola e non ha alternative va a fare qualunque cosa, non la sola che di sicuro non gli dà uno stipendio. Fare il tirocinio è comunque una scelta che presuppone che tu possa permetterti di non guadagnare per tre anni. Io ero diventato padre da poco, mia moglie era precaria nella scuola, non potevo certo vivere d'aria per tre anni... insomma, se si sceglie la libera professione è perchè si pensa di potersi ripagare i 3 anni di cinghia con i successivi 25 a botte di parcellone, dai.
                    Detto così è già diverso. Il mio intervento era diretto ai tuoi toni: ' non è fortuna, io ho preteso di essere pagato'. Perchè credimi, essere pagati per un tirocinio è una vera fortuna.
                    Per il resto siamo d'accordo, purtroppo, dato come stanno le cose, o sei in condizioni economiche tali da poter vivere senza stipendio per anni, o la libera professione te la scordi. Non so, però, quanto sia giusto che siano le condizioni economiche a fare la differenza. Purtroppo va così, a discapito di molti meritevoli.

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                      #60
                      Premessa (necessaria, visto che lo sport nazionale del forum è fraintendere e offendersi): il seguente intervento è da intendersi quale mero contributo alla discussione sui praticanti e in nessun modo può essere inteso come un attacco personale nei confronti di altri utenti che abbiano espresso opinioni differenti.
                      Allora...
                      La questione va impostata da un altro punto di vista: i praticanti non retribuiti non sono "poveretti" perché non hanno altra scelta, ma perché per seguire le proprie scelte sono costretti a subire condizioni ingiuste.
                      Il discorso che potevano fare altro per vivere e se hanno scelto di stare per tre anni senza stipendio vuol dire che potevano farlo, sarebbe un'obiezione conducente se la questione posta fosse stata "ho una famiglia da campare e non posso permettermi di fare pratica senza retribuzione". A questo punto sacrosanto dire "ma chi ti obbliga a fare la pratica? Se devi campare la famiglia, cercati un altro lavoro". Su questo non penso sia possibile discutere oltre.
                      Il punto, a mio avviso, ossia il motivo per cui i praticanti non retribuiti sono "poveretti", è un altro. La questione esatta è che per seguire l'evoluzione naturale del proprio corso di studi, per dar corpo alle proprie scelte, i praticanti sono a volte costretti ad accettare un praticantanto pluriennale non retribuito perché altrimenti nessuno studio li prenderebbe come praticanti e dovrebbero rinunciare alla professione. Questa è la iniquità, allora, che non gli sia permesso di andare avanti altrimenti. E soprattutto che il codice deontologico e l'estratto delle norme che regolano la pratica forense che si trovava in calce al libretto di pratica, prevedevano esplicitamente che ogni avvocato ha l'obbligo di prendere dei praticanti e di retribuirli.
                      Per quanto su esposto, ritengo che i praticanti siano dei "poveretti" a tutti gli effetti, anche se potrebbero avere uno stipendio come centralinisti o altro. Il punto, ancora una volta, è che non viene rispettata la dignità di persone che danno qualcosa (a volte tutto) senza ricevere la giusta retribuzione. Questo, fra l'altro è il presupposto dell'azione di ingiustificato arricchimento. Perché il nostro ordinamento civile "prevederebbe" che non è ammesso che una persona si arricchisca a scapito di un'altra senza un giustificato motivo.
                      Quante cose ti fanno studiare... ma non ti avvertono mica che i bei principi rimangono sulla carta.

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