GIGIMONT79 parole sante. Concordo in pieno. La pratica va fatta all'interno del percorso universitario e i tirocini/stage gratuiti andrebbero aboliti dalla legge.
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Ae e morale della favola
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Originariamente inviato da nicola83 Visualizza il messaggioGIGIMONT79 parole sante. Concordo in pieno. La pratica va fatta all'interno del percorso universitario e i tirocini/stage gratuiti andrebbero aboliti dalla legge.
Lo stage per legge deve essere retribuito. Se non ricordo male da un minimo di 200 a un massimo di 600.
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Originariamente inviato da gigimont79.....il praticantato in Italia sia x gli avvocati che i commercialisti ma anche i vari stage sono strutturati malissimo....sono cose che dovrebbero essere fatte a 20 anni nel mezzo dello studio universitario....anche gratuitamente....invece di tanti esami puramente teorici e nozionistici....che servono solo ad arricchire i professoroni che scrivono libri.....
....così eviteremmo di avere laureati in economia che non hanno mai visto una fattura....inoltre a 20 anni hai esigenze diverse....ma chiedere già ad un 28-30 enne di lavorare x la gloria è troppo...,,le spese sono alte..............
Cito anche il contee, sul ruolo di noi nuove generazioni. Sto facendo un dottorato in diritto privato e il mio unico pensiero quando mi rapporto con gli studenti è di evitare a loro quello che ho passato io, sia come ricevimenti che come esami. Ma accanto a me (oltre a tante persone splendide) ci sono ragazzi, anche più giovani di me, che invece si divertono dal basso della loro insipienza a far cadere gli studenti in sede d'esame; a ignorarli durante i ricevimenti. Si comportano come si comportavano con loro i precedenti assistenti; alcuni lo fanno per ripicca "ho subito io, devono subire loro". Ma è un ragionamento oscurantista, che porta ad una spirale mortale!!!
Il guaio è che chi cambia status, si dimentica la propria vita precedente: se conservassimo le nostre esperienze, magari saremmo migliori, ad ogni passaggio e sapremmo soddisfare meglio le esigenze degli altri e di riflesso le nostre. Ma sono parole, me ne rendo conto.
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