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    #71
    Originariamente inviato da jail Visualizza il messaggio
    per vezzo narcisistico, e senza alcuna velleitā di risultare esaustivo, sento il fremito di dover prendere parte al favoloso dibattito.
    Ad un analista attento non potrā sfuggire che, al di lā della umana comprensione per lo sventurato, in una realtā socio economica dove prendono corpo simili discussioni, esiste evidentemente un problema profondo. Da sempre una norma per trovare attuazione necessitā indiscutibilmente di essere accettata, compresa, assimilata dalla platea presso la quale essa dispiega il suo carattere cogente. Quetso tipo di fenomeno, mi riferisco al "cavillo dove mi appiglio", č il simbolo stenografico dell'inattendibilitā e dell' incertezza che permea l' intero paese e le sue strutture.
    Se mi fossi trovato di fronte ad una violazione di principi basilari dell'ordinamento avrei, come sempre mi capita, argomentato,al di lā della fattispecie,le ragioni che sottendono il dovere di ricorrere.
    Perchč,lettori consenzienti o meno, il nocciolo della questione č tutta qui. Non la neve, nč tantomeno i disastri o peggio il codice, sono l'elemento centrale del postit, ma la perdita totale del senso del dovere. Dover rispettare, dovere produrre, dovere svegliarsi, dovere aiutare, dovere crescere, dovere smettere. Il vecchio e maledetto DOVERE
    Genarazione precaria, alla ricerca perennemente del diritto a tutto, che non ha la memoria del sacrificio nč della fatiga del costruire. Un complesso di pseudo giovani menti, che si rabbattano in contesti sociali,produttivi,economici,scientifici dove mancano il riconoscimento del merito e dove le opportunitā sono per pochissimi, si intrattengono a dar vita ad una sovrastruttura sottesa dal incrollabile fede nella certezza "il mio caso č particolare".Il mio diritto č sacrosanto, anche se contro la regola, ma č acquisito, come quello di un monarca assoluto. Oramai, volente o nolente,ci ritroviamo ad essere omologati alle prassi, tutti in credito con la sorte, tutti in attesa del riconoscimento della nostra grandezza intellettuale(CHE ARRIVERA'!!perche io..), tutti pronti aspettare il treno. Ebbene il treno non passa, non ci sono stazioni, ne porte che si aprono o chiudono. Non ci sono macchinisti, nč alchimisti! Ed assolutamente "Giudici a Berlino!" Faber est suae quisque fortunae! L'unicitā dei singoli dovrebbe spingerci a comprendere, non tanto una necessaria quanto ineluttabile riscoperta della comunanza e condivisione,ma il senso di doversi dare, rispettandole, regole di condatta condivise.
    Mi rendo conto che Partire da un ritardo ad una prova , e terminare scrivendo di NIMBY,non č liniare,ma č la misura di quanto poco facciamo,di quanto supinamente accentiamo, e di quanto in fondo abbiamo dimenticato. Piuttosto che recriminare sul mala tempora, impiegherei il mio tempo, la mia energia, il mio ingennio affinchč possa esercitare, prima ancora che il diritto, il dovere di cambiere le regole che ritengo assurde, contribuendo, in tal modo , alla fine dell'atomizzazione dell'individui, ed alla rinascita di strutture rappresentative e relazionali che altrimenti saranno condannate a discuisire, da novelli azzeccagarbugli, dinnanzi ai capponi di Renzo Tramaglino
    Almeno "disquisire"! !!!!!!!!!!!
    Vedasi anche la relazione del Presidente Frasca sull'ultimo concorso in magistratura, che tanto ha fatto scandalo fra i partecipanti. Per tacer del resto.
    Giuro, č il mio ultimo intervento. Quando č troppo č troppo. Buona fortuna a tutti.
    Domenica

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      #72
      Domenica, hai proprio ragione...
      Io non riesco a giurare che sia il mio ultimo intervento...
      Perō tenterō di fare come dici tu. Buona fortuna a te.
      Master(Pi)card

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        #73
        nooo inziava a piacermi questa discussione

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          #74
          Originariamente inviato da Picard Visualizza il messaggio
          X call979:

          Il concetto che esprimi č giusto...ma solo per dovere di cronaca, il 60% ha dato torto a Max...60% a cui si aggiungerebbe il tuo voto dato al contrario! Ciao...
          Sė č proprio cosė!
          Avevo fumato roba brutta e come si puō notare ke fa molto male!!!

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            #75
            scusate ma un bando č un bando...se poi gli vogliamo dare il valore di paperino e topolino ok...allora facciamo ricorso pure se andando al concorso un uccello mi ha cag.ato nell'occhio, non ho visto la buccia di banana per terra, sono scivolato e mi sono rotto gambe e braccia...ok la sfiga, ma non č che per la sfiga di uno annulliamo un concorso! senza andare a scomodare i latini o sentenze di questa e quella corte o chissā cosa...mi sembra talmente chiaro e semplice...

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              #76
              Originariamente inviato da assodicuori Visualizza il messaggio
              scusate ma un bando č un bando...se poi gli vogliamo dare il valore di paperino e topolino ok...allora facciamo ricorso pure se andando al concorso un uccello mi ha cag.ato nell'occhio, non ho visto la buccia di banana per terra, sono scivolato e mi sono rotto gambe e braccia...ok la sfiga, ma non č che per la sfiga di uno annulliamo un concorso! senza andare a scomodare i latini o sentenze di questa e quella corte o chissā cosa...mi sembra talmente chiaro e semplice...
              Quest'uomo ha ragione....č un asso!

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                #77
                Originariamente inviato da call979 Visualizza il messaggio
                Quest'uomo ha ragione....č un asso!
                grazie!

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                  #78
                  Originariamente inviato da jail Visualizza il messaggio
                  per vezzo narcisistico, e senza alcuna velleitā di risultare esaustivo, sento il fremito di dover prendere parte al favoloso dibattito.
                  Ad un analista attento non potrā sfuggire che, al di lā della umana comprensione per lo sventurato, in una realtā socio economica dove prendono corpo simili discussioni, esiste evidentemente un problema profondo. Da sempre una norma per trovare attuazione necessitā indiscutibilmente di essere accettata, compresa, assimilata dalla platea presso la quale essa dispiega il suo carattere cogente. Quetso tipo di fenomeno, mi riferisco al "cavillo dove mi appiglio", č il simbolo stenografico dell'inattendibilitā e dell' incertezza che permea l' intero paese e le sue strutture.
                  Se mi fossi trovato di fronte ad una violazione di principi basilari dell'ordinamento avrei, come sempre mi capita, argomentato,al di lā della fattispecie,le ragioni che sottendono il dovere di ricorrere.
                  Perchč,lettori consenzienti o meno, il nocciolo della questione č tutta qui. Non la neve, nč tantomeno i disastri o peggio il codice, sono l'elemento centrale del postit, ma la perdita totale del senso del dovere. Dover rispettare, dovere produrre, dovere svegliarsi, dovere aiutare, dovere crescere, dovere smettere. Il vecchio e maledetto DOVERE
                  Genarazione precaria, alla ricerca perennemente del diritto a tutto, che non ha la memoria del sacrificio nč della fatiga del costruire. Un complesso di pseudo giovani menti, che si rabbattano in contesti sociali,produttivi,economici,scientifici dove mancano il riconoscimento del merito e dove le opportunitā sono per pochissimi, si intrattengono a dar vita ad una sovrastruttura sottesa dal incrollabile fede nella certezza "il mio caso č particolare".Il mio diritto č sacrosanto, anche se contro la regola, ma č acquisito, come quello di un monarca assoluto. Oramai, volente o nolente,ci ritroviamo ad essere omologati alle prassi, tutti in credito con la sorte, tutti in attesa del riconoscimento della nostra grandezza intellettuale(CHE ARRIVERA'!!perche io..), tutti pronti aspettare il treno. Ebbene il treno non passa, non ci sono stazioni, ne porte che si aprono o chiudono. Non ci sono macchinisti, nč alchimisti! Ed assolutamente "Giudici a Berlino!" Faber est suae quisque fortunae! L'unicitā dei singoli dovrebbe spingerci a comprendere, non tanto una necessaria quanto ineluttabile riscoperta della comunanza e condivisione,ma il senso di doversi dare, rispettandole, regole di condatta condivise.
                  Mi rendo conto che Partire da un ritardo ad una prova , e terminare scrivendo di NIMBY,non č liniare,ma č la misura di quanto poco facciamo,di quanto supinamente accentiamo, e di quanto in fondo abbiamo dimenticato. Piuttosto che recriminare sul mala tempora, impiegherei il mio tempo, la mia energia, il mio ingennio affinchč possa esercitare, prima ancora che il diritto, il dovere di cambiere le regole che ritengo assurde, contribuendo, in tal modo , alla fine dell'atomizzazione dell'individui, ed alla rinascita di strutture rappresentative e relazionali che altrimenti saranno condannate a discuisire, da novelli azzeccagarbugli, dinnanzi ai capponi di Renzo Tramaglino
                  O messer Manzoni,
                  la soluzione allo mal dč tempi nostri
                  sarebbe che uomini d'ingegno,
                  al pari Vostro
                  prendessero consiglio
                  da un manual di suggestioni pregno:
                  una GRAMMATICA DELLA LINGUA ITALIANA!

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                    #79
                    Sei geniale...
                    Master(Pi)card

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                      #80
                      Originariamente inviato da Picard Visualizza il messaggio
                      Sei geniale...
                      Grazie, grazie.. sō comica!
                      P.S.: se il dottor Franco Basaglia leggesse il post di Jail forse si pentirebbe d quello che ha fatto!
                      Ultima modifica di robertaboop; 20-01-2008, 21:02.

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