...e meno male che alle selezioni ti tartassano di simulazioni e stanno attentissimi alle risposte che fornisci! Poi assumono gente così, molto orientata al cliente.
cmq volevo segnalare che ntv mi ha detto che c'è la possibilità di ricandidarsi per la stessa posizione dopo 12 mesi...ma spero tra 12 mesi di essere ben sistemata e di non dover avere bisogno di loro nemmeno per viaggiare!!!!!!
Carlotta Invrea, che su questo blog scrive solitamente di musica, racconta una domenica terribile vissuta sui binari, per colpa del nuovo treno Italo.
C'è da chiedersi quanto sia un bene vivere in un mondo che dipende esclusivamente dalla tecnologia e dagli automatismi...
Ieri (domenica 24 marzo 2013) ero sul treno Italo 9948 Napoli-Torino, di ritorno da una vacanza al Sud con tre amiche.
Arrivati alla stazione di Firenze, viene annunciata una sosta di 7 minuti che consente ai passeggeri di scendere dal treno a sgranchirsi le gambe. In realtà, purtroppo, i minuti sono stati 5, e l'incompetenza del personale non ha messo d'accordo hostess e capotreno, che hanno dato versioni diverse sulla durata della sosta...
Io e una delle mie amiche siamo scese per far fare due passi al suo cane, obbligato a viaggiare nel trasportino (e fin qui nulla da eccepire...). Io non mi sono allontanata molto dalla porta del treno, da cui siamo scese sotto gli occhi di tutti, visto che hostess e passeggeri erano attratti dall'animale all'interno della “gabbietta”.
Insomma: non siamo certo passate inosservate!
Dopo aver fatto fare un giretto al cane, la mia amica è tornata alla porta. Ma, nell'istante in cui stavamo aiutando la bestiola a rientrare nel trasportino, esattamente davanti alla porta del treno e sotto gli occhi delle hostess (una certa Chiara G. rimasta sul treno e un'altra rimasta a terra), le porte di Italo si sono chiuse. Il treno è rimasto fermo ancora qualche attimo davanti a noi, ma alle nostre richieste di aprirci (visto che avevamo tutto il bagaglio, il cellulare e i soldi nella carrozza 10, ai nostri posti) le hostess sono rimaste impassibili...
Non c'è stato verso di far aprire la porta. Il treno è ripartito sotto il nostro naso senza pietà...
Ma dico io: le due signorine tanto carine e vestite di falsi sorrisi, di quelli ben lontani dalla vera gentilezza, ci hanno viste mentre ci preparavamo a risalire e non hanno avuto la premura di farci neanche un minimo cenno?
Questa sarebbe competenza? In che mani siamo capitate? È possibile che un treno non sia programmato per le aperture di emergenza?
Se capitasse qualcosa di davvero grave, i passeggeri rimarrebbero bloccati? Deve scapparci un morto per creare un'emergenza? Due persone abbandonate su una banchina per una pausa più breve del previsto non sono un'emergenza?
Siamo rimaste senza soldi né telefono: io, la mia amica e il suo cane.
Ci hanno portate a Casa Italo, dove siamo state seguite da personale completamente incapace di gestire una situazione come quella, nonostante ci sia stato subito detto che "può capitare" e che non siamo le prime... Ma allora non c'è qualcosa da rivedere nella gestione del tutto?
La preoccupazione principale non è stata quella di farci salire sul treno successivo per portarci a destinazione, ma quella di farci pagare la bellezza di 66 euro a testa per il biglietto del treno successivo.
Non potendo pagare, visto che non avevamo soldi, siamo riuscite a farci dettare il numero di carta di credito della mia amica da una delle due compagne di viaggio rimaste sul treno. Il responsabile di Casa Italo, però, non riusciva a fare la transazione... Ma è mai possibile?!?
Allora ci ha suggerito di affittare una macchina: ma con quali soldi?! Con che patente avremmo guidato, con la sua?!
Cose da matti...
Alla fine stavamo rischiando di perdere anche il treno successivo, quindi ci hanno fatto salire assicurandosi che avremmo pagato in contanti (giusti, perché non danno il resto) non appena arrivate a Porta Susa a Torino.
Non si sono neanche preoccupati di offrirci un bicchiere d'acqua... L'unica preoccupazione erano i soldi!
L'avventura non è mica finita: il treno successivo è stato fermo nei pressi di Piacenza per un'ora circa, quindi siamo arrivate a Porta Susa due ore dopo il previsto.
Abbiamo trovato ben tre persone ad aspettarci per il pagamento, tra cui un certo Danilo e una hostess dall'accento straniero che faceva dell'ironia davvero fuori luogo...
Ci hanno in pratica trattate come delle delinquenti: mancavano solo i cani antidroga e la polizia per rendere la scena, già di per sé assurda, degna di un film poliziesco (se non polizziottesco anni '70...)
Complimenti, Italo: proprio tutto ben studiato...
Esperienza sconsigliatissima: non ho trovato neanche un lato positivo, ma proprio neanche a cercarlo con il lanternino...
si,è vero, ci si puo' ricandidare...... ma immagino sia tanto per... e poi magari tra 12 mesi cambiano i requisiti. come è già successo! 12 mesi fa non c'era l'apprendistato con tutti i relativi limiti
ciao e auguri per il futuro
Il blog è Pizzi chi? e c'è anche la pagina facebook
Sarebbe eticamente corretto fornire ai candidati delle spiegazioni valide già a fine colloquio, invece di ridere o fare battutine (razziali, anche sulle regione di provenienza). Sarebbe eticamente corretto fornire delle ragioni affinché queste servano da stimolo per un miglioramento.
Ma le mie sono considerazioni utopistiche, e non è sbagliato pensare che siano proprio queste procedure a rendere ulteriormente logoro il "nostro paese".
Non discuterò mai la decisione presa in merito alla mia persona, ma avrei non voluto vedere cose che mi spingessero a questa amarezza restando totalmente impotenti.
Fra un anno sarò sicuramente altrove, ci mancherebbe altro, ma intanto farei tutto ciò che è in mio potere per "notificare" il comportamento degli addetti delle risorse umane (una delle espressioni più fantasiose dell'ultimo ventennio).
Per quanto riguarda l'articolo di cui sopra, voglio credere che si tratti di una casistica isolata.
Carlotta Invrea, che su questo blog scrive solitamente di musica, racconta una domenica terribile vissuta sui binari, per colpa del nuovo treno Italo.
C'è da chiedersi quanto sia un bene vivere in un mondo che dipende esclusivamente dalla tecnologia e dagli automatismi...
Ieri (domenica 24 marzo 2013) ero sul treno Italo 9948 Napoli-Torino, di ritorno da una vacanza al Sud con tre amiche.
Arrivati alla stazione di Firenze, viene annunciata una sosta di 7 minuti che consente ai passeggeri di scendere dal treno a sgranchirsi le gambe. In realtà, purtroppo, i minuti sono stati 5, e l'incompetenza del personale non ha messo d'accordo hostess e capotreno, che hanno dato versioni diverse sulla durata della sosta...
Io e una delle mie amiche siamo scese per far fare due passi al suo cane, obbligato a viaggiare nel trasportino (e fin qui nulla da eccepire...). Io non mi sono allontanata molto dalla porta del treno, da cui siamo scese sotto gli occhi di tutti, visto che hostess e passeggeri erano attratti dall'animale all'interno della “gabbietta”.
Insomma: non siamo certo passate inosservate!
Dopo aver fatto fare un giretto al cane, la mia amica è tornata alla porta. Ma, nell'istante in cui stavamo aiutando la bestiola a rientrare nel trasportino, esattamente davanti alla porta del treno e sotto gli occhi delle hostess (una certa Chiara G. rimasta sul treno e un'altra rimasta a terra), le porte di Italo si sono chiuse. Il treno è rimasto fermo ancora qualche attimo davanti a noi, ma alle nostre richieste di aprirci (visto che avevamo tutto il bagaglio, il cellulare e i soldi nella carrozza 10, ai nostri posti) le hostess sono rimaste impassibili...
Non c'è stato verso di far aprire la porta. Il treno è ripartito sotto il nostro naso senza pietà...
Ma dico io: le due signorine tanto carine e vestite di falsi sorrisi, di quelli ben lontani dalla vera gentilezza, ci hanno viste mentre ci preparavamo a risalire e non hanno avuto la premura di farci neanche un minimo cenno?
Questa sarebbe competenza? In che mani siamo capitate? È possibile che un treno non sia programmato per le aperture di emergenza?
Se capitasse qualcosa di davvero grave, i passeggeri rimarrebbero bloccati? Deve scapparci un morto per creare un'emergenza? Due persone abbandonate su una banchina per una pausa più breve del previsto non sono un'emergenza?
Siamo rimaste senza soldi né telefono: io, la mia amica e il suo cane.
Ci hanno portate a Casa Italo, dove siamo state seguite da personale completamente incapace di gestire una situazione come quella, nonostante ci sia stato subito detto che "può capitare" e che non siamo le prime... Ma allora non c'è qualcosa da rivedere nella gestione del tutto?
La preoccupazione principale non è stata quella di farci salire sul treno successivo per portarci a destinazione, ma quella di farci pagare la bellezza di 66 euro a testa per il biglietto del treno successivo.
Non potendo pagare, visto che non avevamo soldi, siamo riuscite a farci dettare il numero di carta di credito della mia amica da una delle due compagne di viaggio rimaste sul treno. Il responsabile di Casa Italo, però, non riusciva a fare la transazione... Ma è mai possibile?!?
Allora ci ha suggerito di affittare una macchina: ma con quali soldi?! Con che patente avremmo guidato, con la sua?!
Cose da matti...
Alla fine stavamo rischiando di perdere anche il treno successivo, quindi ci hanno fatto salire assicurandosi che avremmo pagato in contanti (giusti, perché non danno il resto) non appena arrivate a Porta Susa a Torino.
Non si sono neanche preoccupati di offrirci un bicchiere d'acqua... L'unica preoccupazione erano i soldi!
L'avventura non è mica finita: il treno successivo è stato fermo nei pressi di Piacenza per un'ora circa, quindi siamo arrivate a Porta Susa due ore dopo il previsto.
Abbiamo trovato ben tre persone ad aspettarci per il pagamento, tra cui un certo Danilo e una hostess dall'accento straniero che faceva dell'ironia davvero fuori luogo...
Ci hanno in pratica trattate come delle delinquenti: mancavano solo i cani antidroga e la polizia per rendere la scena, già di per sé assurda, degna di un film poliziesco (se non polizziottesco anni '70...)
Complimenti, Italo: proprio tutto ben studiato...
Esperienza sconsigliatissima: non ho trovato neanche un lato positivo, ma proprio neanche a cercarlo con il lanternino...
Ahahahah, scusate ma mi viene da ridere. Mi dispiace un sacco per voi, Carlotta, spero di non trovarmi mai in una situazione del genere (ma non succederà perchè non viaggerò mai con loro), ma quelli che mi fanno ridere sono proprio loro!
A me hanno fatto un colloquio basato tutto su questo genere di cose, di imprevisti (i cosiddetti problem solving) bocciandomi per non aver saputo dire che se a CHIAMBRETTI rovesci il caffè addosso, tu, hostess di terra, devi andare a comprargli la camicia nuova.... e poi per un'incompetenza LORO, tu devi ripagare il biglietto per tornare a casa????????????? Ah scusa..... ma tu non sei Chiambretti!
L'UNICA COSA CHE POSSO DIRE è: NON HO PAROLE.
Italo è ora!!!! scendete dal piedistallo perchè state accumulando troppe brutte figure!
C'è QUALCHE HOSTESS CHE E' STATA SELEZIONATA CHE SEGUE QUESTO FORUM? se si, immagino che tutti abbiamo dei dubbi sui "cambiamenti contrattuali"....troviamo un modo per raggrupparci e parlarne?
Commenta