Buonasera,
scrivo per la prima volta su questo forum, quindi mi scuso in anticipo per eventuali improprietà.
La mia situazione è analoga a quella di merianne (impiego a tempo indet. nel comparto ministeri che si sovrapporra’ con il tirocinio all’AdE), ma veramente una cosa mi sfugge:
- Il tirocinio non è periodo di prova, dunque non opera il c.d. “diritto alla conservazione del posto” codificato dai vigenti ccnl;
- I giorni previsti per la partecipazione a concorsi ovviamente non ammontano a sei mesi.
è possibile che rimanga un vuoto normativo così palese?
Allora dico che se non è periodo di prova (e non lo è) allora il tirocinio è un’assenza per concorso (è infatti così è), sia pure straordinariamente lunga, ma comunque non mi sembra possibile che si debba far ricorso all’aspettativa per motivi personali, con tutta la discrezionalità che ciò comporta, in confronto agli altri casi in cui il concorso è preso in considerazione “in quanto tale” e non come pura e semplice “esigenza personale”.
Gradirei conoscere qualche opinione sul punto, e comunque cercherò della giurisprudenza sul punto.
Credo comunque che il problema si sia già posto concretamente per qualche vincitore del precedente concorso, e sarebbe interessante sapere come lo ha risolto.
scrivo per la prima volta su questo forum, quindi mi scuso in anticipo per eventuali improprietà.
La mia situazione è analoga a quella di merianne (impiego a tempo indet. nel comparto ministeri che si sovrapporra’ con il tirocinio all’AdE), ma veramente una cosa mi sfugge:
- Il tirocinio non è periodo di prova, dunque non opera il c.d. “diritto alla conservazione del posto” codificato dai vigenti ccnl;
- I giorni previsti per la partecipazione a concorsi ovviamente non ammontano a sei mesi.
è possibile che rimanga un vuoto normativo così palese?
Allora dico che se non è periodo di prova (e non lo è) allora il tirocinio è un’assenza per concorso (è infatti così è), sia pure straordinariamente lunga, ma comunque non mi sembra possibile che si debba far ricorso all’aspettativa per motivi personali, con tutta la discrezionalità che ciò comporta, in confronto agli altri casi in cui il concorso è preso in considerazione “in quanto tale” e non come pura e semplice “esigenza personale”.
Gradirei conoscere qualche opinione sul punto, e comunque cercherò della giurisprudenza sul punto.
Credo comunque che il problema si sia già posto concretamente per qualche vincitore del precedente concorso, e sarebbe interessante sapere come lo ha risolto.
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