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    permettetimi un intervento prettamente giuridico al fine di giustificare il mio moderato ottimismo sulla vicenda in oggetto. orbene, una volta approvata la graduatoria, la procedura concorsuale deve ritenersi conclusa, con conseguente maturazione, in capo ai vincitori del concorso, del DIRITTO SOGGETTIVO all'assunzione.è vero che ci sono persone vincitrici di concorso che attendono l'assunzione da 17 anni, ma è altrettanto vero che con la privatizzazione del pubblico impiego (d.lgs.n.165/2001), i vincitori del concorso non possono essere più considerati sudditi della P.A., la quale poteva fare e disfare ciò che voleva in via unilaterale. ora noi vincitori di concorso siamo di pari rango della P.A., nel qual caso l'AE, soggetto, dotato di personalità giuridica, autonomia patrimoniale ed organizzativa, particolare da non sottovalutare, per cui mi sembra alquanto improbo dimostrare giuridicamente la validità di una soluzione, quale quella paventata, consistente nella proroga del tirocinio. tirocinio che, ricordo in primis a me stesso, rappresentava solo una delle fasi della procedura concorsuale, al pari delle prime due prove scritte e della prova orale. in soldoni, immaginate un altro tipo di concorso, che so quello in magistratura per esempio. ebbene, fatto l'orale, i governanti di turno decidono di far regredire la procedura concorsuale ad uno stadio superato, cioè fanno fare un ulteriore scritto.
    amici e FUTURI COLLEGHI, non scherziamo. sta a noi sputtanare l'eventuale piano bestialmente sesquipedale che avrebbero in mente, semplicemente rifiutandoci, beninteso tutti, di accettare un nuovo tirocinio. si tratterebbe di legittimare questa bestialità. e poi allora sì che sarebbero caxxi amari!
    rispetto al blocco, io penso si tratti della posizione di quei precari della P.A. che nell'interregno prodi 2006-2008 si pensava di stabilizzare e che di anno in anno ritornano nel limbo.
    non sottovalutate l'importanza del bando, che, al pari del contratto di diritto privato, ha forza di legge tra le parti. in buona sostanza, questa procedura non può che avere una sola conclusione fondata:
    LA NOSTRA ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO.
    tutto ciò che è diverso da questa naturale conclusione è un mostro giuridico!!!
    grazie e scusatemi per la prosa prolissa, ma non poteva essere altrimenti.

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      puntuale ed esaustivo come sempre, cumbà!

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        Originariamente inviato da goran 79 Visualizza il messaggio
        puntuale ed esaustivo come sempre, cumbà!
        grazie cumpà.
        p.s.: w il padre con i capelli tinti!!!

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          Originariamente inviato da arronax78 Visualizza il messaggio
          permettetimi un intervento prettamente giuridico al fine di giustificare il mio moderato ottimismo sulla vicenda in oggetto.

          Quello che tu dici è sacrosanto per il semplice fatto che è basato sulla logica e il buon senso.
          Il problema è che, se le cose rimanessero come sono (il che non è assolutamente detto, dal momento che si attende questo maxiemendamento di cui sono proprio curiosa di leggere il contenuto), ci si troverebbe proprio di fronte ad un mostro giuridico: la riproposizione di un tirocinio del tutto incompatibile con lo status di vincitori di concorso (per il semplice fatto che il tirocinio è una fase concorsuale, come tale conclusa da una pezzo).
          Quindi a questo punto che si fa? Ci si rifiuta di fare altri tre mesi di tirocinio, dici. Secondo te, quanti effettivamente si rifiuterebbero? C'è già un sacco di gente che ha esplicitamente detto che accetterebbe... magari perchè non può permettersi 3 mesi senza stipendio e non ha alternative (quindi, come condannare chi vi è costretto?)

          L'unica è vedere cosa succede e, nell'ipotesi peggiore, farci sentire in maniera chiara e univoca.
          In altri post ho letto di gente che attribuisce un significato politico al fatto di protestare. Secondo me sarebbe un errore: non ne facciamo una questione politica, se no qua parte malissimo e non arriviamo da nessuna parte!!!
          Il diritto all'assunzione non ha niente nè di destra, nè di sinistra, è un diritto che abbiamo maturato superando le prove concorsuali.
          Se ci vogliono prendere per i fondelli e decidiamo di attivarci non cadiamo nell'errore di "politicizzare" le nostre motivazioni, anche perchè la cosa veramente importante è che ci muoviamo uniti e numerosi, se no non ci considererà nessuno. Se iniziamo a frammentarci sulla base di come ciascuno la pensa è finita!

          In ogni caso vediamo sulla base di ciò che esce dal senato se vale la pena di attivarsi... potrebbe ancora trattarsi di un falso problema, l'importante è seguire la faccenda e stare pronti ad alzare la voce.

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            Originariamente inviato da Latinoamericana Visualizza il messaggio
            Quello che tu dici è sacrosanto per il semplice fatto che è basato sulla logica e il buon senso.
            Il problema è che, se le cose rimanessero come sono (il che non è assolutamente detto, dal momento che si attende questo maxiemendamento di cui sono proprio curiosa di leggere il contenuto), ci si troverebbe proprio di fronte ad un mostro giuridico: la riproposizione di un tirocinio del tutto incompatibile con lo status di vincitori di concorso (per il semplice fatto che il tirocinio è una fase concorsuale, come tale conclusa da una pezzo).
            Quindi a questo punto che si fa? Ci si rifiuta di fare altri tre mesi di tirocinio, dici. Secondo te, quanti effettivamente si rifiuterebbero? C'è già un sacco di gente che ha esplicitamente detto che accetterebbe... magari perchè non può permettersi 3 mesi senza stipendio e non ha alternative (quindi, come condannare chi vi è costretto?)

            L'unica è vedere cosa succede e, nell'ipotesi peggiore, farci sentire in maniera chiara e univoca.
            In altri post ho letto di gente che attribuisce un significato politico al fatto di protestare. Secondo me sarebbe un errore: non ne facciamo una questione politica, se no qua parte malissimo e non arriviamo da nessuna parte!!!
            Il diritto all'assunzione non ha niente nè di destra, nè di sinistra, è un diritto che abbiamo maturato superando le prove concorsuali.
            Se ci vogliono prendere per i fondelli e decidiamo di attivarci non cadiamo nell'errore di "politicizzare" le nostre motivazioni, anche perchè la cosa veramente importante è che ci muoviamo uniti e numerosi, se no non ci considererà nessuno. Se iniziamo a frammentarci sulla base di come ciascuno la pensa è finita!

            In ogni caso vediamo sulla base di ciò che esce dal senato se vale la pena di attivarsi... potrebbe ancora trattarsi di un falso problema, l'importante è seguire la faccenda e stare pronti ad alzare la voce.
            sono totalmente d'accordo con te. sta alla coscienza di ognuno di noi decidere come comportarsi. certo se adottassimo una comune linea di condotta avremmo un potere contrattuale maggiore rispetto a quello dei singoli.

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              Originariamente inviato da arronax78 Visualizza il messaggio
              sono totalmente d'accordo con te. sta alla coscienza di ognuno di noi decidere come comportarsi. certo se adottassimo una comune linea di condotta avremmo un potere contrattuale maggiore rispetto a quello dei singoli.

              Infatti!
              Non coloriamo le cose politicamente: saremmo meno uniti noi e anche meno efficaci all'esterno, perchè inevitabilmente ci metteremmo contro qualcuno!
              Che poi, davvero io credo che il nostro diritto di essere assunti non abbia niente a che spartire con nessuno schieramento, è qualcosa che prescinde dalle proprie idee politiche!
              Per questo, SE si dovesse nei prossimi giorni rivelare necessario, facciamoci sentire DA TUTTI, come in altre discussioni è stato proposto: parlamentari, AE, mezzi di stampa, ecc... Ma per quanto attiene ai giornali non commettiamo l'errore di madarli solo a chi pensiamo che più sarebbe interessato a pubblicarli (inutile fare esempi), ci rivolgiamo a tutti senza distinzione!
              Poi, senza fare gli ingenui, si sa che è più probabile che ci consideri chi vuole pungolare l'attuale governo... ma i nostri interventi dovrebbero cercare di mantenersi su motivazioni di diritto e basta perchè più neutre, più forti e meno attaccabili, oltre che, nel nostro caso, anche più pertinenti.

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                Originariamente inviato da arronax78 Visualizza il messaggio
                permettetimi un intervento prettamente giuridico al fine di giustificare il mio moderato ottimismo sulla vicenda in oggetto. orbene, una volta approvata la graduatoria, la procedura concorsuale deve ritenersi conclusa, con conseguente maturazione, in capo ai vincitori del concorso, del DIRITTO SOGGETTIVO all'assunzione.è vero che ci sono persone vincitrici di concorso che attendono l'assunzione da 17 anni, ma è altrettanto vero che con la privatizzazione del pubblico impiego (d.lgs.n.165/2001), i vincitori del concorso non possono essere più considerati sudditi della P.A., la quale poteva fare e disfare ciò che voleva in via unilaterale. ora noi vincitori di concorso siamo di pari rango della P.A., nel qual caso l'AE, soggetto, dotato di personalità giuridica, autonomia patrimoniale ed organizzativa, particolare da non sottovalutare, per cui mi sembra alquanto improbo dimostrare giuridicamente la validità di una soluzione, quale quella paventata, consistente nella proroga del tirocinio. tirocinio che, ricordo in primis a me stesso, rappresentava solo una delle fasi della procedura concorsuale, al pari delle prime due prove scritte e della prova orale. in soldoni, immaginate un altro tipo di concorso, che so quello in magistratura per esempio. ebbene, fatto l'orale, i governanti di turno decidono di far regredire la procedura concorsuale ad uno stadio superato, cioè fanno fare un ulteriore scritto.
                amici e FUTURI COLLEGHI, non scherziamo. sta a noi sputtanare l'eventuale piano bestialmente sesquipedale che avrebbero in mente, semplicemente rifiutandoci, beninteso tutti, di accettare un nuovo tirocinio. si tratterebbe di legittimare questa bestialità. e poi allora sì che sarebbero caxxi amari!
                rispetto al blocco, io penso si tratti della posizione di quei precari della P.A. che nell'interregno prodi 2006-2008 si pensava di stabilizzare e che di anno in anno ritornano nel limbo.
                non sottovalutate l'importanza del bando, che, al pari del contratto di diritto privato, ha forza di legge tra le parti. in buona sostanza, questa procedura non può che avere una sola conclusione fondata:
                LA NOSTRA ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO.
                tutto ciò che è diverso da questa naturale conclusione è un mostro giuridico!!!
                grazie e scusatemi per la prosa prolissa, ma non poteva essere altrimenti.
                sesquipedale......

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                  Dal sito del SALFI

                  CIRCOLARE N. 9 DELLA FUNZIONE PUBBLICA – SI AL LAVORO FLESSIBILE NELLA PA MA CON MODERAZIONE

                  “ Il ricorso al medesimo lavoratore con un’altra tipologia contrattuale può avvenire nel rispetto: dei principi di imparzialità e trasparenza che devono caratterizzare le singole procedure di reclutamento; delle regole previste dalla normativa di settore che escludono di utilizzare tipologie contrattuali flessibili legate al fabbisogno ordinario, salvo le esigenze temporanee o eccezionali ( di cui all’art. 36 comma 2 del dlgs 165/2001); seguendo criteri di integrità e correttezza volti a combattere l’abuso del lavoro flessibile e ogni forma di precariato”, è quanto contenuto nel parere n. 3/2009 della funzione pubblica, in cui si lancia il monito ai dirigenti della PA di adottare misure volte a combattere le forme di precariato.

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                    Originariamente inviato da tirocinanteMilano Visualizza il messaggio
                    sesquipedale......

                    Errore sesquipedale è un'espressione polirematica della lingua italiana tesa a rappresentare un giudizio dispregiativo su un'azione ritenuta sbagliata. Indica uno sbaglio, svarione o topica madornale, di difficile misurazione. L'aggettivo sesquipedale deriva dal nome dell'omonima unità di misuralunghezza in uso presso i latini e significa in questo contesto «esageratamente grande, enorme, smisurato». Il tono dell'espressione risulta volutamente iperbolico e ironico, dal momento che un errore non si può, naturalmente, misurare fisicamente.


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                      Originariamente inviato da ilconteee Visualizza il messaggio
                      Errore sesquipedale è un'espressione polirematica della lingua italiana tesa a rappresentare un giudizio dispregiativo su un'azione ritenuta sbagliata. Indica uno sbaglio, svarione o topica madornale, di difficile misurazione. L'aggettivo sesquipedale deriva dal nome dell'omonima unità di misuralunghezza in uso presso i latini e significa in questo contesto «esageratamente grande, enorme, smisurato». Il tono dell'espressione risulta volutamente iperbolico e ironico, dal momento che un errore non si può, naturalmente, misurare fisicamente.

                      polirematica.........

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