Le complesse ed accurate investigazioni, che hanno comportato l’acquisizione e l’analisi di una considerevole mole di documenti, hanno consentito di dimostrare che il sodalizio criminale, al fine di lucrare illecitamente erogazioni pubbliche destinate alla tutela dei lavoratori, aveva costituito una serie di associazioni sindacali in realtà inesistenti, con correlative sedi fittizie e apparenti e/o ignari legali rappresentanti, con le quali, previa richiesta di codice fiscale per soggetti inesistenti, veniva falsamente denunciata l’instaurazione di fittizi rapporti di lavoro e successivamente richieste ed ottenute fraudolentemente prestazioni previdenziali (disoccupazione, malattia e maternità).
Più nel dettaglio, traendo in errore personale dell’Agenzia delle Entrate, venivano richiesti ed ottenuti codici fiscali per soggetti inesistenti, sia di nazionalità italiana che straniera, mediante la creazione e l’utilizzo di documenti d’identità falsi, come nel caso emblematico della fantomatica G. E., (da cui prende il nome l’operazione) formalmente rappresentante legale di oltre un centinaio di sedi territoriali di sindacati presenti su tutto il territorio nazionale, rispondenti alle sigle FIC, ANLI, FAPI, CONFSAL – FASPI e, infine, l’Associazione Sindacale Lavoratori Stranieri, tutte assolutamente false ed utilizzate solo per la perpetrazione della frode.
Nel corso delle indagini è stato peraltro accertato come le sedi nazionali delle suddette associazioni sindacali, tutte riconducibili agli indagati, erano indistintamente ubicate in un unico immobile con sede a Roma, nella disponibilità di F.L.
Nel vano tentativo di eludere le indagini e di sottrarsi alle proprie responsabilità, a seguito di atti ispettivi eseguiti da personale dell’INPS o di attività di controllo poste in essere dai militari della Guardia di Finanza, alcuni indagati hanno addirittura simulato di interloquire direttamente con la citata G. E.
Le laboriose indagini finanziarie effettuate sui numerosi conti correnti bancari ovvero sulle carte prepagate indicate nei moduli delle richieste per l’ottenimento delle indennità previdenziali, hanno consentito di accertare che i reali beneficiari delle erogazioni previdenziali da parte dell’INPS, unitamente a numerosi soggetti che non avevano prestato alcuna attività lavorativa e destinatari del sequestro preventivo, fossero gli stessi arrestati o loro familiari.
http://www.gdf.gov.it/stampa/ultime-...-frode-allinps
Più nel dettaglio, traendo in errore personale dell’Agenzia delle Entrate, venivano richiesti ed ottenuti codici fiscali per soggetti inesistenti, sia di nazionalità italiana che straniera, mediante la creazione e l’utilizzo di documenti d’identità falsi, come nel caso emblematico della fantomatica G. E., (da cui prende il nome l’operazione) formalmente rappresentante legale di oltre un centinaio di sedi territoriali di sindacati presenti su tutto il territorio nazionale, rispondenti alle sigle FIC, ANLI, FAPI, CONFSAL – FASPI e, infine, l’Associazione Sindacale Lavoratori Stranieri, tutte assolutamente false ed utilizzate solo per la perpetrazione della frode.
Nel corso delle indagini è stato peraltro accertato come le sedi nazionali delle suddette associazioni sindacali, tutte riconducibili agli indagati, erano indistintamente ubicate in un unico immobile con sede a Roma, nella disponibilità di F.L.
Nel vano tentativo di eludere le indagini e di sottrarsi alle proprie responsabilità, a seguito di atti ispettivi eseguiti da personale dell’INPS o di attività di controllo poste in essere dai militari della Guardia di Finanza, alcuni indagati hanno addirittura simulato di interloquire direttamente con la citata G. E.
Le laboriose indagini finanziarie effettuate sui numerosi conti correnti bancari ovvero sulle carte prepagate indicate nei moduli delle richieste per l’ottenimento delle indennità previdenziali, hanno consentito di accertare che i reali beneficiari delle erogazioni previdenziali da parte dell’INPS, unitamente a numerosi soggetti che non avevano prestato alcuna attività lavorativa e destinatari del sequestro preventivo, fossero gli stessi arrestati o loro familiari.
http://www.gdf.gov.it/stampa/ultime-...-frode-allinps
Commenta