L'INDISPENSABILE GIUDICE CARNEVALE Sul punto le sue dichiarazioni sono coperte da pesanti omissis. Ma tre nomi sono sopravvissuti alle censure dei pm. Quelli di Giuseppe Tuccio, dell'ex governatore Giuseppe Chiaravalloti e del giudice Carnevale. In proposito, Fondacaro spiega che « so che hanno aggiustato anche dei processi con la Cassazione, in modo particolare quello di Rocco Molè e di Nino Albanese, me lo disse proprio chiaramente il Gangemi, con il magistrato famosissimo di Roma, Carnevale (..) erano stati condannati ad un ergastolo, due ergastoli, una cosa del genere e poi furono ... la Cassazione glielo smontò tramite Carnevale ... e questo per i rapporti che aveva Pino Speranza, suocero di Rocco Molè ed Ettore Gangemi ». Un favore fra fratelli, spiega. « c'entrano anche loro con le logge, perché Pino Speranza è sempre stato anche lui uno che si presentava dovunque e proprio per la sua appartenenza alla loggia, Insieme ad Ettore, avevano questi rapporti con i fratelli massoni, anche Carnevale, presumo da quello che mi è stato detto».
NOSTRO FRATELLO IL GOVERNATORE Fra le toghe affratellate ci sarebbe anche l'ex governatore ed ex magistrato Chiaravalloti. «Sappiamo essere anche lui massone – dice Fondacaro - e so che per alcune cose si è dimostrato disponibile a sistemare qualche cosa, qualche processo che non andava ... ma ripeto sempre come favore tra di loro massoni e tra di loro onorevoli ed altro ... perché poi so che lo stesso Chlaravalloti divenne presidente della giunta regIonale, quindi lasciando il posto di Procura e l'incarico che aveva presso la procura di Reggio Calabria».
NOSTRO FRATELLO IL GOVERNATORE Fra le toghe affratellate ci sarebbe anche l'ex governatore ed ex magistrato Chiaravalloti. «Sappiamo essere anche lui massone – dice Fondacaro - e so che per alcune cose si è dimostrato disponibile a sistemare qualche cosa, qualche processo che non andava ... ma ripeto sempre come favore tra di loro massoni e tra di loro onorevoli ed altro ... perché poi so che lo stesso Chlaravalloti divenne presidente della giunta regIonale, quindi lasciando il posto di Procura e l'incarico che aveva presso la procura di Reggio Calabria».
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