annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

L'angolo di ROL

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

    L’uomo scelto dall’ex capo di Stato Maggiore, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, però, era una parte fondamentale di quel sistema. “Tale sistema – scrive il gip Pompeo Carriere nell’ordinanza – è il frutto di accordi ben collaudati e consolidati nel tempo, tanto che lo stesso Di Guardo ha dovuto ammettere di percepire tangenti sin dai tempi in cui rivestiva l’incarico di Capo Servizio a Maricegesco (acronimo di Centro Gestione Scorte della Marina, ndr) a La Spezia” e gli imprenditori già arrestati hanno ammesso “di avere conosciuto il Di Guardo proprio a La Spezia e di avere cominciato a versare tangenti in suo favore dal 2010/2011, quasi senza soluzione di continuità, assicurandosi in questa modo la certezza di ottenere l’affidamento di beni e servizi a favore delle proprie ditte, provvedendo in alcuni casi anche a fornire al Di Guardo l’elenco delle ditte da invitare, con la certezza che le stesse non avrebbero presentato alcuna offerta ovvero che avrebbero presentato offerte puramente di “comodo“.

    Commenta


      Insomma l’uomo che avrebbe dovuto “ripulire” la Marina militare dal fango, in realtà nel fango ci sguazzava da tempo.

      Commenta


        Ma dal blitz di questa mattina apre anche un nuovo inquietante squarcio della gestione di grossi appalti ai vertici della Forza armata. È lo stesso Di Guardo, nel suo interrogatorio al pm Carbone a mettere in evidenza “l’alto livello” in cui si muove la I.F.I. srl, società di cui Mantovani era socio e procuratore speciale. L’imprenditore finito ai domiciliari, secondo il racconto del comandante Di Guardo possedeva “radicate conoscenze” anche fra gli “altri vertici dell’Amministrazione Militare” e aveva intenzione di allargare il proprio “core business” espandendosi da settore della fornitura dei prodotti petroliferi a quello delle pitture navali. Ma in quest’ultimo segmento si sarebbero scontrati con grosse multinazionali. La soluzione, quindi, è quella di “ricorrere – si legge nell’ordinanza – a mezzi illeciti pur di ottenere l’assegnazione di appalti, anche in basi militari site a notevole distanza territoriale dalla città di Roma” dove ha sede l’impresa. E per raggiungere l’obiettivo Pio Mantovani, insieme al fratello Francesco (che non risulta tra gli indagati) avrebbero esercitato “notevoli pressioni corruttive” poiché secondo Di Guardo “girano per Ministeri” e hanno quindi anche la possibilità di ricevere notizie riservate utili per la loro attività”.

        Commenta


          http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...ranze/3361327/

          ahahahah

          Commenta


            http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...endio/3363940/

            Commenta


              https://www.youtube.com/watch?v=n-ztwn-UBIs

              Commenta


                La sindaca potrebbe non essere mai stata informata di questo atto di generosità futura da parte del suo collaboratore. In altri termini, quando Raggi ha deciso il cambio di posizione e l’aumento di stipendio per Romeo (a luglio) poteva non sapere di essere stata scelta sei mesi prima come beneficiaria di una polizza vita dal suo nominato.

                Commenta


                  https://www.youtube.com/watch?v=ZXMPryOrMhs

                  Commenta


                    Gioco d’azzardo: il governo lo vuole combattere, ma inventa mini bische di quartiere. Sindaci: “Regalo a signori delle slot”

                    Puglia e Comuni in rivolta: “Il settore viene sottratto al nostro controllo”

                    Il casinò di quartiere. Una sala giochi aperta 24 ore al giorno, fuori dal controllo dei comuni. La novità è contenuta nella bozza predisposta dal governo e presentata alla Conferenza Stato-Regioni. Ma sindaci, governatori e Movimento Cinque Stelle dichiarano guerra: “È un regalo ai signori delle slot”. I

                    Commenta


                      CATANZARO Attraverso l'utilizzo fraudolento di copie di timbri cartacei di istituti bancari, faceva risultare come eseguiti pagamenti che, in realtà, non venivano mai effettuati, intascando le somme destinate all'erario per il pagamento di imposte. La Guardia di finanza di Catanzaro ha eseguito un'ordinanza di applicazione di misura interdittiva della validità di un anno nei confronti di un funzionario addetto allo sportello "front office" dell'Agenzia delle Entrate del capoluogo.
                      L'impiegato infedele dovrà rispondere di peculato, falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici ed uso abusivo di sigilli e strumenti vari. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno consentito ai finanzieri di riscontrare le ipotesi accusatorie a carico del funzionario e, nello specifico, di riuscire anche ad evitare l'ulteriore ai danni di un ignaro contribuente al quale l'uomo aveva assicurato l'avvenuto pagamento di un modello F24.


                      proprio alla selvaggina.......

                      Commenta

                      Sto operando...
                      X