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L'angolo di ROL
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“Il ricatto allo Stato è accertato. E pure le paure di Mannino” –
Eppure nonostante gli elementi raccolti dall’accusa non siano sufficienti e adeguati per condannare Mannino, Pitruzzella considera provato il quadro d’insieme. “Resta accertato che l’omicidio di Lima, la strage di Capaci, la strage di via D’Amelio e tutti gli eccidi posti in essere da Cosa nostra fino al ’94, assunsero un’indubbia finalità politico eversiva ed implicarono una minaccia anche al Governo, che era diretta a condizionare l’azione repressiva contro la stessa organizzazione”, si legge nell’ultimo paragrafo delle motivazioni. E cosa è provato invece del ruolo di Mannino in quella primavera del 1992? “Può d’altra parte considerarsi altamente probabile – continua il gup – stando alla sua biografia politica descritta negli atti del processo in cui fu giudicato sull’accusa di concorso in associazione mafiosa, che Mannino caldeggiasse una linea politica di non contrasto alla mafia. E bisogna dar atto inoltre che le dichiarazioni di Violante e quelle della Ferraro, a proposito del fatto che anche Borsellino fosse informato dei contatti tra Mori e Ciancimino, ed altresì le dichiarazioni di Violante (allora presidente della commissione parlamentare antimafia) sulla sua insistenza di Mori perché Vito Ciancimino venisse ascoltato, indicano un tentativo di Mori stesso di assecondare le pretese del Ciancimino. Ma si è visto per quali ragioni, comunque, gli elementi concreti per connettere tale fatto all’iniziativa di Mannino di chiedere protezione ai Ros e la trattativa tra Mori e Ciancimino appaiono fragili, come pure, si ribadisce, gli elementi per attribuire a Mori una volontà di patteggiare, attraverso Ciancimino, benefici per Cosa nostra”.
traduzione alla rollese : questo processo non lo vuole nessuno....(troppo sputtanamento delle istituzioni)...bene ha fatto Ingroia a scappare, bene ha fatto questa sentenza...( o si buttano giù tutte le carte del figlio del mafioso oppure lasciamo le cose come stanno....)
Bene ha fatto il figlio di Ciancimino a non consegnarle....
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http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/11/01/news/addio-tina-anselmi-partigiana-e-riformista-1.286995?ref=HEF_RULLO
DImatteoooooo
Addio Tina Anselmi, partigiana e riformista
Non fu solo la prima donna a diventare ministro, ma soprattutto una grande artefice del welfare italiano. Cercò di fare luce sula P2 e anche per questo poi fu emarginata. Aveva tutte le doti per diventare presidente, ma quando ci fu la possibilità il centrosinistra non ebbe il coraggio di mandarla al Quirinale e le preferì Napolitano
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