MILIARDI CINESI E FONDAZIONI A GO GOMa cosa avrebbero mai potuto raccontare, gli ultimi due “suicidi”, sui business gialli? Un mistero. Val la pena, allora, di fare una capatina da quelle parti e ricostruire qualche trascorso.Negli ultimi anni molto generosi con la famiglia Clinton, i cinesi. Nel 2011, quando la moglie Hillary era Segretario di Stato per Obama, l’ex presidente Bill per distrarsi preferiva viaggiare e tenere conferenze. Anche in Cina. Per una, organizzata da un gruppo privato, ebbe un cachet da 550 mila dollari. La seconda, il 21 ottobre, promossa dallo stesso governo di Pechino, gli fruttò solo 200 mila dollari: “esattamente dieci giorni dopo il Segretario di Stato Hillary faceva un pubblico endorsement pro Cina, parlando di ‘Asian Pivot’, nel gergo del basket, a proposito della politica estera americana”. Un deciso salto in avanti, nei “Bill Bills”, visto che per quattro discorsi tenuti tra il 2001 e il 2006 aveva incassato 700 mila dollari scarsi, versati da un’impresa di brokeraggio, la cinese “CLSA Asian Markets”, che ha continuato ad affiancare la real coppia anche negli anni seguenti, con le conferenze del 2008, ossigeno per le casse della “Clinton Global Initiative”.E’ solo l’aperitivo per una sfilza di sigle & fondazioni che popolano il vasto arcipelago della Clinton Corporation. A partire – per restare in zona – con la “Clinton Foundation Hong Kong”, fresca gemmazione (è stata creata nel 2014) della prolifica mamma Clinton Foundation. Spiegano alcuni analisti finanziari: “non ha uno scopo specifico ufficiale né si segnala per alcuna particolare attività: se non quella di attuare i programmi e gli obiettivi della BHCC, ossia la Bill, Hillary and Chelsea Clinton Foundation”. L’ennesima gemma del collier di famiglia. “E quella di mantenere una serie di uffici e punti di riferimento in Cina nonché di conti correnti”. Non si sa mai, per generose offerte del popolo con gli occhi a mandorla…Le Fondazioni – come gli esami – non finiscono mai. Ed eccone altre calde come sfogliatelle, e tutte sotto il protettivo controllo di BHCC. Pronta per aiutare le genti d’Africa la “William J. Clinton Foundation Charitable Trust” in Kenya. Poi altre due sigle, votate al ‘foundrising’ (raccogliere tra i ricchi per dare ai poveri, ad esempio della appena vista Africa?): a Londra è acquartierata “The William J. Clinton Foundation UK”, mentre in Svezia, a Stoccolma, c’è il quartier generale della “Clinton Foundation Insalingsstiftelse”. Si chiedono tra gli addetti ai lavori: “se è plausibile un’iniziativa del genere a Londra, più complicato è capire i motivi di una analoga iniziativa a Stoccolma, suona quanto meno curioso”.I business targati “King Bill” e “Queen Hillary”, del resto, non hanno confini. E sui loro imperi non tramonta mai il sole, come accadeva in fastosi trascorsi reali. Ancora da gestire quello targato Haiti, con una ricostruzione post terremoto iniziata sei anni fa, nel 2010, e una Coppia Reale in campo con le sue Fondazioni per raccogliere & organizzare la montagna di donazioni, danari pubblici, fondi internazionali (tra cui quelli della Croce Rossa). Una vera cuccagna da condividere anche con Big delle costruzioni e delle infrastrutture: ora evidentemente Great Friends in occasione della costosa campagna elettorale…
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L'angolo di ROL
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Tredici dirigenti assunti a chiamata diretta dall’Anas, senza concorso, violando la normativa anticorruzione del 2015 e la legge Madia del 2016. È il caso sollevato da un servizio delle Iene mandato in onda nella puntata di ieri e firmato da Nicola Remisceg e Gaetano Pecoraro. I manager sarebbero stati assunti senza i criteri di trasparenza, pubblicità e imparzialità ribaditi dalle ultime norme. Uno degli assunti, Rocco Girlanda, addirittura non sarebbe nemmeno in possesso di una laurea.«Questo non vale per Anas», è stata la risposta ai microfoni delle Iene di Gianni Vittorio Armani, da maggio presidente della società. Secondo il numero uno della spa (controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) le ultime normative non si applicherebbero al gestore della rete stradale ed autostradale italiana. «Per Anas non si applica questo… Il decreto Madia è evidente… se si applica ad Anas è nullo il contratto», ha detto Armani. Stessa risposta è stata fornita dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio: «Aziende come Anas hanno la facoltà della chiamata del dirigente. Se fosse illegale la nostra verifica, e quella di Anas, lo direbbe. Le leggi verrano rispettate anche in nostra verifica, e quella di Anas, lo direbbe. Le leggi verrano rispettate anche in questo caso». Un giudizio diverso è arrivato però dal presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone. «Nelle società pubbliche per molto tempo il cirterio delle assunzioni non è stato regolato in modo chiaro. Quindi qualcuno ha ritenuto che le società pubbliche potessero essere gestite come società private e ha fatto le assunzioni senza rispetto delle regole. Vale anche per Anas». E il dirigente senza laurea? «Con la nuova norma non dovrebbe essere possibile. Segnalatelo all’Autorità giudiziaria e all’autorità nazionale anticorruzione, noi faremo i nostri accertamenti», è stata la risposta dell’ex pm alle Iene. Poi una riflessione sottovoce a telecamera abbassata: «Ma veramente è stato assunto dopo il 26 settembre? L’Anas non cambierà mai…».
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggiocerto che in america è difficilissimo votare...tra una ladra e un pazzo..hahahaha
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Originariamente inviato da vittoria1 Visualizza il messaggioNon siamo messi male solo in Italia...
Per la prima volta conosceranno gli astenuti anche loro.....
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