Milanese, 57 anni, è stato editore di libri d'arte e titolare di una web publishing company (Gabrius) specializzata nel settore dell'arte contemporanea, e nel 2005 aveva anche siglato un accordo con il ministero della Cultura per l'accesso a una banca dati Artindex, in cui eran catalogate 600mila opere con le informazioni su tutte le compravendite realizzate dalle più importanti case d'asta del mondo. L'inchiesta che lo ha fatto finire in manette aveva svelato il giro di false fatturazioni nel settore delle opere d'arte tramite una serie di società appositamente costituite sia in Italia che
all'estero, in particolare in Svizzera, Usa, Danimarca e Lussemburgo. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il volume delle fatture false superava i 700 milioni di euro per una frode complessiva appunto superiore al miliardo di euro. Il flusso di denaro veniva poi stornato in larga misura su una società di diritto irlandese amministrata da un fiduciario svizzero che aveva investito tra l'altro nell'acquisto di un golf club a Marina di Pietrasanta finito sotto sequestro.
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