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L'angolo di ROL
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
Non ho capito se quella raccolta di atti desecretata dal CSM rappresenti tutti gli atti o solo quelli più "significativi".....
La mole complessiva di tali scritti è risultata tanto ampia da imporre la rinunzia al desiderio iniziale di una pubblicazione unica, omnicomprensiva.
Per conseguenza, data anche la ristrettezza dei tempi a disposizione e la difficoltà operativa di generare, da subito, una collana di volumi, si è preferito procedere ad un’iniziale selezione degli stessi, onde procedere ad una prima pubblicazione, offerta in occasione del venticinquennale della strage.
A questo fine, sono, da un lato, stati scelti, gli atti più significativi, sotto il profilo contenutistico, rispetto ai momenti più delicati e cruciali del percorso di Giovanni Falcone, dall’altro lato, si è accordata preferenza ai documenti mai mostrati all’esterno, e dunque, meritevoli di più immediata ostensione.
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Ed ecco l’estratto di un altro articolo: “Sui grandi processi alla mafia si è dovuta riscontrare non la grandezza di istruttorie mirate e ricche di prove, ma l’ampollosità di messinscena dimostrative, destinate a polverizzarsi sotto i colpi di quel po’ che è rimasto dello stato di diritto”.
[Giornale di Sicilia, 16 novembre 1986]
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Pochi mesi prima delle stragi Lino Jannuzzi sul Giornale di Napoli scriveva così: “E’ una coppia la cui strategia, passati i primi momenti di ubriacatura per il pentitismo e per i maxiprocessi, ha approdato al più completo fallimento: sono Falcone e De Gennaro i maggiori responsabili della dèbacle dello stato di fronte alla mafia”.
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E Repubblica? Il 9 gennaio del 1992 (134 giorni prima della bomba) il quotidiano la Repubblica pubblicava un articolo dal titolo “Falcone, che peccato…” a firma di Sandro Viola: “Da qualche tempo sta diventando difficile guardare al giudice Falcone col rispetto che s’era guadagnato. Egli è stato preso, infatti, da una febbre di presenzialismo. Sembra dominato da quell’impulso irrefrenabile a parlare, che oggi rappresenta il più indecente dei vizi nazionali. Quella smania di pronunciarsi, di sciorinare sentenze sulle pagine dei giornali o negli studi televisivi, che divora tanti personaggi della vita italiana – a cominciare, sfortunatamente per la Repubblica, dal Presidente della Repubblica – spingendoli a gareggiare con i comici del sabato sera, con il prof. Sgarbi, con i leaders di partito, con i conduttori di talk show, con gli allenatori di calcio, insomma con tutti coloro che ci affliggono quotidianamente, nei giornali e nelle televisioni, con le loro fumose, insopportabili logorree”. Eccetera eccetera eccetera.
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioE Repubblica? Il 9 gennaio del 1992 (134 giorni prima della bomba) il quotidiano la Repubblica pubblicava un articolo dal titolo “Falcone, che peccato…” a firma di Sandro Viola: “Da qualche tempo sta diventando difficile guardare al giudice Falcone col rispetto che s’era guadagnato. Egli è stato preso, infatti, da una febbre di presenzialismo. Sembra dominato da quell’impulso irrefrenabile a parlare, che oggi rappresenta il più indecente dei vizi nazionali. Quella smania di pronunciarsi, di sciorinare sentenze sulle pagine dei giornali o negli studi televisivi, che divora tanti personaggi della vita italiana – a cominciare, sfortunatamente per la Repubblica, dal Presidente della Repubblica – spingendoli a gareggiare con i comici del sabato sera, con il prof. Sgarbi, con i leaders di partito, con i conduttori di talk show, con gli allenatori di calcio, insomma con tutti coloro che ci affliggono quotidianamente, nei giornali e nelle televisioni, con le loro fumose, insopportabili logorree”. Eccetera eccetera eccetera.
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