Ci aspettavamo una donna umile, dimessa. Sono mie sensazioni, non sono fatti, ma si diceva... una donna così, vestita benissimo, curata, etc, cosa se ne fa di mille euro se vive nel Principato di Monaco? Niente, non ci fa niente». La stessa considerazione fatta da investigatori ed inquirenti, secondo i quali quel contratto non era che un mezzo – necessario – per permettere a Rizzo di mantenere una strategica residenza nel principato di Monaco, piccolo paradiso finanziario su cui triangolavano molte delle società della galassia Matacena, che per il pm Lombardo i coniugi hanno per lungo tempo abilmente occultato.
UNA BRUTTA SORPRESA Né Roveta, né Della Corte lo sapevano. Lo hanno scoperto – e ne sono rimasti sconcertati – quando Rizzo, finalmente, si degna di incontrarli per un colloquio. Al primo, fissato a Roma, la signora aveva dato buca per un presunto malore del figlio. Al secondo, sorride e conferma quel che dice Scajola, che con nonchalance – raccontano i due - la presenta come la moglie dell'amico e collega di partito, Amedeo Matacena, da tempo a Dubai perché inseguito da una condanna definitiva per mafia.
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